Oltre le buone pratiche: un'intenzione prima ancora che il titolo di un libro.
Oggi più che mai si rende necessario interrogarsi sui cambiamenti della figura di bambino del nuovo millennio, attraverso una serie di progetti dedicati agli insegnanti che si occupano della fascia di età 3-6 anni e oltre. Durante l'attività lavorativa gli insegnanti mettono in campo centinaia, migliaia di esperienze con i bambini. Alcune sono di routine, altre rimangono più impresse nella mente di chi le propone, perché particolarmente curate e sentite già nella fase di ideazione e progettazione. A queste è necessario dare sempre più voce, perché non si esauriscano nella conclusione pratica, ma continuino a vivere e a prendere nuove strade nella mente di vecchie e nuove generazioni di insegnanti, di appassionati o di curiosi che sapranno arricchirle e valorizzarle secondo la propria e singolare inclinazione.
Questo saggio intende tessere un ponte tra prassi e teoria, prendendo spunto da esperienze concrete che si esplicano all'interno degli edifici scolastici. In maniera particolare verrà dato risalto alla scuola dell'infanzia, ma non solo.
Oltre le buone pratiche. Viaggio nella scuola dell’infanzia e oltre di Roberta Soverino è un saggio che ragiona su alcune esperienze e progetti rivolti alla scuola per l’infanzia, con l’obbiettivo di costruire un ponte tra teoria e prassi.
Roberta Soverino è anche autrice di racconti e romanzi e utilizza la scrittura di fiction nel suo lavoro: due brevi racconti con finalità educative completano il suo saggio.
Il primo progetto “Nel paese di Riciclopoli” affronta il tema dell’educazione ambientale e in particolare quello della raccolta differenziata. La metafora usata è quella dell’alimentazione degli animali: per esempio, “Flora la Rana” può mangiare solo carta…un’idea molto efficace che si collega al concetto del ciclo della vita ripreso in un racconto.
“La danza della neve” è un progetto volto a stimolare la psicomotricità e ad acquisire il concetto di schema corporeo attraverso un’attività motoria.
Lo sfondo teorico sono le teorie psicologiche di Piaget.
Due i progetti dedicati al tema dell’intercultura e dell’inclusione sociale: Le storie bilingue (nelle quali un genitore di origine straniera viene invitato a raccontare una storiella o, (se rivolto a fasce di età più alte) un mito caratteristico del paese di origine, e “La ricchezza delle differenze”. Per quest’ultimo l’autrice usa appunto un suo racconto “Tra i vasi di porcellana” la storia di un bambino cresciuto tra i vasi di porcellana che impara a conoscere e ad apprezzare stili di vita diversi, e a adeguare il suo comportamento all’ambiente esterno (non sempre è necessario stare così attenti come camminando tra i vasi).
Un altro progetto si occupa della riscoperta del valore archetipico e educativo delle fiabe.
Il progetto dedicato al ciclo di vita è incentrato sul racconto “Le vere foglie” dell’autrice. La storia del grande albero di un bosco incantato che una primavera decide di cristallizzare le foglioline verdi nate ad aprile, fermando così non solo il suo ciclo di vita, ma quello del bosco intero. Il racconto affronta in maniera delicata grandi temi come la nascita, la crescita, la morte, il cambiamento e l’interconnessione dei cicli della natura. Tra le tesi che ispirano l’autrice, c’è la pedagogia montessoriana e l’idea di applicare idealmente la “pedagogia speciale” a tutti, in modo da modulare le proposte educative sulla specificità di ogni bambino.
Un saggio breve che costituisce una guida utilissima per insegnanti o educatori che operano a scuola, con proposte di esperienze educative sperimentate spesso nella scuola primaria o con preadolescenti, ma applicabili anche alla scuola per l’infanzia.
Il saggio è impreziosito dai due brevi racconti che hanno un interesse stilistico e letterario in sé, in particolare “Le vere foglie”.
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