Larici nel Vento è un’emozionante e intensa raccolta poetica di un’autrice che scrive sotto lo pseudonimo di Yuko Nikura.
Leggendo Larici nel Vento il lettore è rapito prima di tutto dalla versatilità dell’autrice e dalla facilità con la quale cambia stile poetico e registro linguistico. Un viaggio che mescola in maniera inestricabile spiritualità orientale, erotismo intenso, ironia sferzante e amore per la montagna e la natura.
L’autrice mostra un’ottima conoscenza sia della cultura giapponese che della tradizione poetica occidentale, spaziando dagli haiku all’ermetismo a lunghe composizioni in endecasillabi, da un linguaggio raffinato e classicheggiante, ad altre dove troviamo un uso più divulgativo e talora ironico della rima.
Il rosso, colore dell’intensità e della passione, come i capelli di una delle donne amate dall’autrice, il rosso dei tetti di Firenze dove sono ambientate molte delle composizioni “sentieri rossi che si perdono al tramonto” “la donna di Firenze con i suoi capelli rossi/ mi ha preso alle sue lenze/come se un pesce fossi”.
Da questi versi capiamo che l’autrice sia abilissima a mescolare toni e registri.
Una delle liriche più intense si intitola “Stregata dal Pianeta Rosso” nella quale troviamo immagini potenti come “occhi ametista” e “capelli rubino”
Le poesie erotiche e quelle che raccontano l’amore per la natura, la montagna, gli alberi come i larici del titolo, solo tra le più intense ed emozionanti.
L’autrice ogni tanto ci sorprende con esperimenti linguistici caratterizzati da un registro meno aulico e ironico: è il caso del divertente poemetto “Storia della scienza tra donne e buchi neri” una rilettura dissacrante e graffiante di diversi secoli di cultura occidentale, e di “Semplicemente Yuko” una composizione ispirata alle marinettiane “parole in libertà” del futurismo nella quale l’autrice si auto descrive grazie a una sequenza molto particolare di aggettivi, simmetricamente crescente e decrescente.
Interessante anche “Tre donne e un solo antico mestiere” composizione dai toni più narrativi.
Ogni composizione è corredata di una breve spiegazione della tecnica poetica utilizzata, numerose sono ispirate agli haiku giapponesi e una alla poesia ermetica italiana.
Larici nel Vento è una raccolta che si distingue per l’accuratezza linguistica e la preparazione culturale dell’autrice in un’epoca di “insta-poesia” spesso improvvisata. Un viaggio tra finzione e realtà, nel quale possibili echi autobiografici e immagini create da una fantasia fervida e intensa si fondono alla perfezione. Una poesia di grande forza anche visiva, e che coinvolge chi legge questi versi dalla prima all’ultima pagina.
A ogni lirica successiva ci sorprendiamo della profondità, dell’abilità linguistica e della versatilità culturale dell’autrice.
Di grandissima suggestione anche la cover, che rappresenta il quadro “La Musica” di Leandro Conti Celestini.
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