"Sogna una storia 'alla Jane Austen' da sempre, ma vive Moravia." Non è l'inizio di una commedia romantica ma è la vita di Giulia, trentasette anni e il timore costante di aver scelto la strada sbagliata. L'unica volta che si è sentita in pace con la propria coscienza, perché non ha cercato la fine di una storia prima ancora di viverla e ha sposato suo marito, be'… l'amore si è trasformato in quieto affetto. Nel frattempo ha trovato la sua via di fuga dalla realtà, quello che le sembra l'Amore con la "a" maiuscola, e si è incastrata in una conversazione a suon di notifiche che fanno trepidare il cuore, battute brillanti, selfie da inviare con nonchalance e ultimi accessi da controllare. Lui è Carlo, ed è sposato.
Essere amanti è romantico solo il primo anno, e ai tempi della messaggistica istantanea solo il primo mese. Perché non c'è niente di peggio delle spunte blu quando lui visualizza e non risponde. Forse. Un giorno Internet salta, i social vanno in down, gli smartphone smettono di funzionare e "sta scrivendo" resta sullo schermo all'infinito. Non sono più i tempi di Harry ti presento Sally, adesso c'è Fleabag. E quando tutte le vie di fuga svaniscono e ti ritrovi in un bar di provincia a controllare ossessivamente la connessione che non torna, rimane soltanto una cosa da fare: smettere di rifugiarti nel mondo del "e se?", tirare fuori dal cellulare tutto quello che ci hai nascosto e prendere delle decisioni.
Lucrezia Sarnari, con una scrittura viva e pungente, ci racconta quello che non si osa dire sui sentimenti e sull'amore ai tempi di WhatsApp. Leggendo questa storia inciampiamo nella vita di Giulia ma anche nelle nostre.
Che cosa
potrebbe succedere nelle nostre vite onlife,
come le definisce il filosofo Luciano Floridi,
che si dipanano in uno luogo intermedio tra
il mondo fisico e lo spazio virtuale racchiuso in smartphone e pc, se
un giorno una tempesta solare mandasse in “down” le connessioni
internet di una vastissima zona dell’Italia Centrale? Il termine
“down” ricorda “lockdown” un evento imprevisto che irrompe a
rivoluzionare le nostre vite, e la riflessione sulla nostra
dipendenza dalle relazioni virtuali il film di Paolo Genovese
“Perfetti Sconosciuti”.
La
protagonista Giulia è un’insegnante di 37 anni, intrappolata in
una vita che le sta sempre più stretta, tra un matrimonio ormai
spento con il collega Mattia, che non ama più, e il sogno di
diventare scrittrice a tutti gli effetti. La via di fuga di Giulia è
un corso di scrittura creativa che le consente di lasciare tutti i
weekend Perugia, la sua città natale, per raggiungere Roma. Qua
conosce Carlo, giornalista che si occupa di politica. Dopo la grigia
relazione con Mattia, per Giulia è arrivato finalmente il momento di
conoscere l’Amore con la A maiuscola? Gli incontri “reali” tra
Giulia e Carlo sono ad alto livello di coinvolgimento erotico. Ma
Carlo è sposato, e non sembra intenda lasciare la moglie, il corso
sta per finire…e la loro relazione si trasforma in un’intesa
virtuale: messaggi, notifiche, spunte, batticuori virtuali. Una via
di fuga da una realtà che la soffoca. Accanto a Giulia, le due
amiche storiche, la collega Francesca e Irene, che lavora in un
negozio di scarpe.
Come Giulia,
anche le due amiche, che lei crede di conoscere benissimo, hanno
delle “vie di fuga” custodite segretamente nei loro telefoni e
pc. Il “down” provocato dalla tempesta solare costringe le
persone a uscire di più, per incontrarsi anche fisicamente e
parlarsi. E le “vie di fuga” virtuali escono allo scoperto:
Francesca ha una relazione con il cameriere del bar che frequentano
abitualmente, Irene è segretamente attratta da una donna,
l’impiegata della banca vicina al suo negozio Benedetta. Irene e
Benedetta hanno fatto l’amore una sola volta, esperienza che per
l’amica di Giulia è stata bellissima e indimenticabile. Irene
fatica tuttavia a lasciarsi andare al suo nuovo amore, mentre per
Francesca si tratta (almeno in apparenza) di una storia di sesso
senza importanza.
Accanto alle
vite delle tre protagoniste, ci sono quelle degli studenti come Lara,
Stefano e Camilla. Anche in questo il “down” della tempesta
solare ha un ruolo importante, perché impedisce a un video girato da
Stefano, ragazzo ricco e benestante, durante il suo incontro con
Camilla, di girare velocemente sui telefoni degli amici facendola
diventare virale e rischiando di esporre Camilla alla “gogna
pubblica”. Questa parte, secondaria, induce tuttavia a una
riflessione interessante sul tema del sexting
e del cosiddetto revenge porn:
ad essere vittima sono quasi sempre le donne. Al di là della
violazione della sfera intima e privata che comporta il revenge
porn, è’ un indicatore della cultura
ancora profondamente patriarcale e bigotta che permea la società
italiana. Se per il ragazzo mostrare il video è motivo di vanto, per
Camilla sarebbe motivo di vergogna, come se il piacere femminile
fosse di fatto ancora tabù. Numerosi tragici casi di cronaca lo
dimostrano.
Il “down”
delle connessioni internet costringe quindi le protagoniste a
mettersi di fronte alle loro scelte: limitarsi a piccole “vie di
fuga” rispetto a una vita quotidiana che le opprime, o prendere la
loro stessa vita in mano e rovesciare il tavolo? Per Giulia, prendere
l’auto e andare comunque lo stesso a Roma a incontrare Carlo?
Vie di Fuga
(con il bel sottotitolo “la vita da adulti fa schifo”) è un
romanzo apparentemente leggero, ma in realtà carico di riflessioni
psicologiche e sociali. Per Giulia, che abita in una città
medio-piccola come Perugia, il binario est di Roma Termini è lo
spartiacque tra due Italie. Non a caso, sia Roma Termini che Roma
Tiburtina, i binari che collegano la capitale con l’Italia profonda
delle regioni centrali appenniniche (Umbria, Abruzzo, Toscana
interna, Molise, Castelli Romani) sono separati da quelli dell’alta
velocità che la collegano con le metropoli del Nord e del Sud. Anche
io ho quella sensazione, quando il treno del binario est partito da
Termini lascia la direttissima e sbuca alla stazione di Orte per poi
inoltrarsi nelle vallate umbre, che si stia entrando in un’altra
dimensione. E poi quanto la nostra vita è dipendente dai dispositivi
virtuali? Per alcune persone è più reale la vita racchiusa nello
smartphone o nel pc che una vita quotidiana nella quale ci si
trascina a volte per inerzia come maschere pirandelliane. Il down
elettronico costringe a uscire per incontrarsi davvero, e insieme, un
po’ come accaduto per il lockdown
che pur non c’entrando nulla suona affine, determina una
complessiva flessione dei freni inibitori e la vera natura delle
amiche di Giulia viene fuori.
A un certo
punto, la sospensione della vita virtuale finisce e le protagoniste
sono messe di fronte a una scelta: rovesciare il tavolo, provare
davvero a cambiare vita con Carlo, con il cameriere del locale o con
Benedetta, o continuare la vita di sempre allietata dal piccolo
spazio di libertà delle “vie di fuga”.
Ho molto
apprezzato Vie di Fuga
di Lucrezia Sarnari, la scrittura è sempre coinvolgente e mai
banale, e tutti i temi affrontati sono di grande attualità: dalla
sempiterna ricerca del vero amore (“io davvero non lo so, cos’è
l’amore” dice Giulia a proposito del suo matrimonio) quello
realmente capace di scompaginare le nostre esistenze e le nostre
certezze, come accade con Irene, che si riteneva totalmente
eterosessuale, quando incontra Benedetta, alla questione del revenge
porn alla particolare morfologia dell’Italia,
nella quale pochi minuti di treno separano una capitale ricca di
opportunità, ma affollata e caotica, da una provincia slow
e gentile, con relazioni sociali più strette, che magari però
appare un po’ noiosa a chi ci abita.
Vie di
Fuga è un libro che consiglio volentieri,
difficile da inquadrare in un genere, anche se può apparire affine a
quello del romance (un
po’ come accade con i gialli storici di Maurizio de Giovanni: sono
certamente romanzi polizieschi, ma non si riducono al “genere”)
perché l’amore non è l’unico tema; questo per me è un pregio,
perché significa che siamo nel campo della letteratura tout court.
Ciao! Innanzitutto, complimenti per il blog dai contenuti davvero molto interessanti e ben presentati! Noi siamo Mary e Vale dal blog #lavaligiadicarta, anche noi parliamo di libri, e ci chiedevamo... ti va di scambiarci un follow? Grazie! 😊
RispondiEliminaCiao, grazie per i complimenti, ci fa piacere . Io sono Ely e con me c'è anche Maggie e altre ragazze che collaborano con le varie recensioni. Certo che mi va, vado subito a mettere il follow. Un abbraccio e a presto
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