Recensione Romanzo - BY GRAZIA - DARK WINGS. ALI SPEZZATE di Krisha Skies

 

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Nel terzo capitolo del Ciclo delle Ali Oscure, il conflitto tra umani dei Paesi federati del Patto Meridionale e gli Alati di Azra prosegue senza sosta, fino all'invasione della città di Cartago, dove la giovane umana Lyan Alba si è rifugiata per combattere la Lungimiranza. Lì, durante il periodo di stallo che segue l'occupazione, ritrova diverse persone amiche, ma anche coloro da cui si stava nascondendo. Inoltre, la comparsa del Falco Nero le complica l'esistenza, costringendola a prendere una decisione dolorosa e sofferta. La sua è una lotta interiore tra istinto di sopravvivenza e abbandono alle emozioni, e la scelta che ha di fronte è difficilissima: votarsi all'amore, scendendo a patti con il male che la circonda, o fuggire da esso, destinandosi a una vita di solitudine? Il contrasto tra ciò che si vuole fare e quel che si deve fare è ingestibile: Lyan non vorrebbe vivere nei rimpianti per la rinuncia dettata da un senso di giustizia, ma neppure convivere con il rimorso per il dolore che provocherebbe agli innocenti, cedendo ai ricatti del nemico. Come se tutto questo non bastasse, si troverà a camminare sulla linea di confine tra due schieramenti di Alati: le Ali di Fuoco, a cui appartiene Azalel, il suo amore del presente, e le Ali Spezzate, che andranno a risvegliare sentimenti ormai sopiti.

Eccomi di nuovo a voi cari lettrici. Oggi vi parlo di Dark Wings ali Spezzate, terzo volume del Ciclo delle Ali Oscure del quale ho letto e recensito il primo e il secondo.

Che dire, questo fantasy coinvolge per le atmosfere ben calcolate e affascinanti, i cui numerosi colpi di scena conducono per mano il lettore all’interno dell’intreccio, lasciandolo senza parole.

Dark Wings – ali di fuoco, come il primo volume, avvince e attrae come le api al miele a ogni azione e nelle parti dialogiche bene impostate.

In molti passaggi del testo, le frasi dell’autrice stupiscono, poiché non è solo narrare, ma una continua riflessione, che l’amore può tutto, anche vincere sul male.

I personaggi sono descritti in modo così verosimilmente all’essere umano, che sembrano amici da una vita. Li ami fin dalle prime pagine tanto che riescono a trasportarti all’interno del loro mondo, del loro modo di pensare e di vedere le cose, ed è insieme a loro che la fantasia s’innalza ai più alti livelli. Credo che la passione che l’autrice mette nei suoi scritti, riesce a trasmetterli così bene al lettore, soprattutto a livello psicologico. Fragilità, emozioni e sentimenti emergono dai loro stati d’animo, tanto che il lettore non può distinguerli se veramente essi siano frutto della fervida immaginazione dell’autrice.

Lo stile può sembrare semplice, quasi amichevole, come se i personaggi parlassero ai lettori, ma se si legge attentamente tra le righe, possiamo cogliere quel qualcosa in più che lo rende unico; grazie all’argutezza di alcune frasi dialogiche, che rende l’intesso chiaro alla lettura.

In questo secondo volume, l’autrice non si smentisce, poiché come nel primo, riprende tematiche attuali tra cui discriminazione e l’odio razziale, il bullismo e la sopraffazione di personaggi arroganti e soprattutto (ciò che ho apprezzato molto) il tema della reincarnazione.

In questo terzo volume c’è tanto e tanto ancora da scoprire, perché vi sono riportate realtà contemporanee, come le fobie, le pandemie (covid19), guerre, web e social che ha reso gli esseri umani schiavi a tal punto non riuscire più a distinguere quale sia la realtà e quale la finzione.

La cosa importante, come ci dice l’autrice, è avere speranza in un mondo migliore, dove i giovani possano affrontare il loro futuro senza timori.

Ben ideata la conflittualità dualogica tra Lyan e Azalel; un po’ come nel romanzo di Kafka, “La metamorfosi”, nel cui animo del protagonista, Samsa, prorompe la conflittualità intrinseca in tutti gli esseri umani.

Alcuni passaggi descritti dall’autrice mi hanno indotto a pensare che i personaggi devono difendersi proprio dal loro subconscio, che riemerge nella parte cosciente come un flusso continuo di ricordi, di cose lasciate in sospeso e che devono essere risolte.

Storie, se vogliamo, che hanno una base psicologica dell’inconscio del vecchio e buon Freud, padre della psicoanalisi. Perché, Eros e Thanatos, non sono solo personaggi trattati nella filosofia mitologica arcaica, ma due forze conflittuali e sempre presenti nella vita di ogni essere umano, in ogni istante: “Il vivente” e “il morente”, lo Yang e Yin, o come affermava Freud nel suo saggio: “Aldilà del principio di piacere”: – pulsione di vita e pulsione di morte.

Forze primordiali che potremmo considerare extra-umane, che guidano le sorti di ognuno di noi.

Anche se, in questo secondo romanzo sono proprio loro, i due i protagonisti Lyan e Azalel, che, insieme al loro tormentato amore apparentemente impossibile in un mondo devastato dai conflitti, li induce ad allontanarsi sempre di più.

Tuttavia, oltre le continue indecisioni, incertezze e dubbi, che a dire la verità, in alcuni passaggi mi hanno innervosito, visto che nessuno dei due riusciva a prendere una decisione netta e precisa, credo che la loro storia sia giunta davvero a una svolta finale, che immagino proseguirà nel prossimo libro della saga...

A farla breve: un fantasy unico nel suo genere, la cui originalità sta proprio in quello che io definisco: “Espressione geniale”.

Buono lo stile narrativo dell’autrice, che in alcuni passaggi incalza, in altri induce il lettore a riflettere e, in altri, tormenta i personaggi di passione per le cose vere, per l’amore verso la propria famiglia, per la sofferenza che fa crescere e rinascere l’essere umano caricandolo di esperienze, che seppur dolorose, ammettiamolo, serve per affrontare la vita sotto una prospettiva diversa, con la mente più salda e lucida, per cercare di non commettere in futuro gli stessi errori.

Che altro aggiungere; una sincera convalida anche per questo secondo volume in cui l’autrice è riuscita nuovamente a trascinare con la sua energia narrante il lettore in una dimensione fantasy di grande spessore sotto ogni punto di vista.