A una settimana dalle nozze la vita di Margherita, promettente avvocato di Roma, è sconvolta da un evento drammatico: il fidanzato muore in un incidente stradale. La donna non riesce ad andare avanti e decide di lasciare tutto per partire come volontaria in Uganda, realizzando il sogno di sempre. Durante un’escursione a Kampala incontra Giorgio, giovane dottore di Medici Senza Frontiere, che le fa scoprire l’Africa. Margherita si innamora di questa terra e vorrebbe farla diventare la sua casa, ma una notizia inaspettata riavvolge il nastro della vita e rischia di allontanarla dal posto che custodisce nel cuore.
La ragazza che sognava l’Africa, ultimo romanzo di Stefania Chiappalupi, è Margherita, giovane praticante in uno studio legale romano. La sua vita apparentemente perfetta resta sconvolta quando il fidanzato Edoardo, a poche settimane dal matrimonio, muore improvvisamente in un incidente stradale.
Una tragedia terribile che paradossalmente costituisce la spinta per Margherita per imprimere una svolta alla sua vita, e viaggiare verso la terra dei suoi sogni, l’Africa dai ritmi lenti e dai poetici tramonti, ma anche della povertà e della vita precaria segnata ogni giorno dalla lotta per la sopravvivenza.
Una nuova vita come volontaria per un progetto umanitario, in Uganda. Ad accoglierla Suor Anna, un personaggio molto interessante e riuscito, e Don Marco, fra i coordinatori del progetto umanitario.
In Uganda Margherita incontra in un momento di pausa dal lavoro, una gita giornaliera per conoscere meglio la terra in cui si trova, un uomo che la colpisce a prima vista, affascinante, magnetico e simpatico e per un attimo dimentica il suo dolore, credendo di non vederlo mai più. Invece si tratta di Giorgio, medico pediatra di “Medici senza frontiere” che da molti anni ha scelto di lavorare in Africa. Uno spirito nello stesso tempo libero e altruista.
Margherita, fortemente attratta da Giorgio, è restia a lasciarsi andare perché ancora troppo legata al tragico ricordo dell’incidente di Edo. La forza travolgente dell’amore, del desiderio, della vita sempre pronta a rinascere prevarranno, e l’amore fra Margherita e Giorgio potrà diventare qualcosa di più di un sogno.
Un amore vissuto con la passione e l’entusiasmo di due adolescenti. Quando tutto sembra perfetto, una telefonata proveniente dall’Italia sembra mettere tutto in crisi. La ragazza deve rientrare per un periodo, e il richiamo della vita e del lavoro precedenti potrebbero prevalere. Giorgio invece ormai è troppo legato all’Africa per lasciarla. Riuscirà il loro amore a sopravvivere alla distanza?
La ragazza che sognava l’Africa, dal titolo bellissimo e poetico, è un romanzo coinvolgente e appassionante con una protagonista con la quale il lettore si identifica da subito.
Tre i temi principali trattati. Uno è la difficoltà dell’Occidente, pronto ad andare in crisi a ogni rischio o perturbazione del tranquillo scorrere degli eventi, ad immaginare le realtà delle zone realmente povere e in difficoltà dei paesi in via di sviluppo ( edi conseguenza perché molte persone migrano in Europa) dove la vita è ogni giorno appese a un filo, dove si muore per malattie da anni debellate in Occidente per carenza di vaccini di base e condizioni igieniche difficili, dove è facile prendersi un’intossicazione alimentare anche bevendo acqua, come accade a Margherita.
Un altro è il periodo di elaborazione del lutto (sia per morte che per abbandono, che in psicologia è considerato lutto) quando si presenta di fronte a noi un nuovo amore. Diverso per ogni persona, può durare anni o pochi giorni, o magari possiamo scoprire che l’amore che abbiamo lasciato alle spalle non era così intenso e assoluto come quello in arrivo. Infine, La ragazza che sognava l’Africa ci parla della difficoltà delle relazioni a distanza: una prova per scoprire se quella persona è davvero quella giusta per noi.
Il romanzo è ambientato prevalentemente in Uganda e nella seconda parte anche in Italia, nella città d’origine dell’autrice, Roma, e a Milano.
Un romanzo che mette insieme l’aspetto romance e sentimentale con quello sociale con un’ottima alchimia, una scrittura fluida e coinvolgente.
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