“Trenta giorni per innamorarsi” di Licia Righi mi è piaciuto molto.
Una sorta di Grande Fratello, basato interamente sull’amore. Un'idea simpatica e una storia ben strutturata. Non ho trovato errori, né riscontrato problemi durante la lettura, nonostante il numero elevato di personaggi che la compongono. Per questo mi sento di fare i complimenti all’autrice, io non sarei riuscita onestamente a ricordare tutto, di tutti.
Le emozioni e le difficoltà che la protagonista femminile vive, sono ben descritte, sembra di viverle in prima persona man mano che si va avanti nella storia.
Mi piace come le storie dei vari personaggi che non si conoscono prima, entrano in contatto e si intrecciano, creando un unico vero gruppo unito. Mi piace anche come si evolve la storia, in riferimento all’atteggiamento dei “cattivi”.
Non l'ho trovato scontato, non è banale e non è superficiale. Una storia che tratta temi importanti e il modo perfetto in cui l'autrice sottolinea l’impotenza dovuta a determinate situazioni psicologiche, credo possa tornare utile a molte persone.
La voglia di leggere pagina dopo pagina c'era e onestamente mi sento di consigliarlo a pieno, anche a coloro che hanno bisogno di quella piccola spinta per provare ad uscire dal buio da cui si sentono avvolti.
Se proprio vogliamo trovare una pecca, forse e ripeto forse, inizialmente ho trovato leggermente “infantile” il modo in cui si relazionano gli uomini con le donne. Poi però, ho ragionato sul fatto che l'uomo è un eterno bambino e allora direi che ci sta tutto!
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