Quando Borg posò lo sguardo su Eve di Annarita Stella Petrino è un romanzo vicino al genere della fantascienza distopica. Siamo in un futuro imprecisato.
Gli esseri umani hanno quasi distrutto il mondo, e hanno creato in laboratorio una specie geneticamente modificata e ibrida, i Borg, incapace apparentemente di provare sentimenti e amore. I Borg si sono impadroniti del mondo riducendo gli esseri umani in schiavitù, e hanno ridisegnato completamente la geografia politica della terra, cancellando gli stati nazionali sostituiti da cinque grandissime “contee”.
La protagonista del libro è Lilandra Nassir, una ragazza erede di una nobile famiglia Borg proprietaria di una grande tenuta e molto potente. Lilandra è innamorata di un umano, Luka, uno dei servitori della tenuta.
Un giorno, alcuni umani appartenenti a un “Gruppo di resistenza” uccidono brutalmente la sua famiglia e sequestrano la ragazza, per usarla come merce di scambio per ricattare i Borg. Uno degli assalitori tenta anche di violentarla.
Ma che cosa significa il titolo? Rimanda al cosiddetto fattore 347: quello che succede quando un Borg prova attrazione o amore per una donna umana (o viceversa). Borg ed Eve sono i capostipiti di una specie ibrida, fortemente perseguitata dai Borg. Per ovviare al “fattore 347” sono state create delle “case chiuse” in cui i Borg possono fare sesso a pagamento con le ragazze umane.
Il titolo evoca quindi il fattore imprevedibile che può rovesciare tutti i piani già prestabiliti e far cadere le barriere tra gruppi sociali diversi: l’amore.
Uno degli appartenenti al gruppo, Xavier, si innamora perdutamente di Lilandra, ricambiato, e la aiuta a sfuggire alla sua sorte segnata. Gli altri infatti la vogliono uccidere, per loro non è una ragazza, ma una macchina, un oggetto inanimato.
Lilandra così riesce a fuggire e assunta l’identità di Eve, inizia un percorso di formazione e trasformazione, con l’obbiettivo di scoprire i mandanti della morte dei suoi genitori. In questo percorso, Lilandra imparerà altri sentimenti tipicamente umani, come l’amicizia che la legherà a un’altra ragazza, e segreti mai confessati sul suo passato e sulle intenzioni politiche del padre.
Possiamo affermare che il libro abbia anche una sfumatura gialla: la morte violenta dei suoi genitori non è così semplice come appare.
Lilandra Nassir è un personaggio potentissimo e di grande fascino. Una ragazza sola e determinata, che compie una specie di viaggio iniziatico alla scoperta della sua vera natura. E scoprirà che la diversità fra la specie dei Borg e quella umana è solo un’illusione, nessuno è superiore agli altri. E gli umani impareranno che anche lei prova sentimenti.
La trama è molto originale e impreziosita da un finale non scontato. Il libro è caratterizzato da un messaggio se vogliamo anche antirazzista, nel senso che ci invita a guardare le altre persone come individui con una loro specificità e non come appartenenti alla categoria.
Come ho già affermato, il personaggio di Lilandra emerge in tutta la sua forza e la sua fermezza.
Affascinanti anche i nomi talora surreali delle persone e delle città: Andreor, Gheor, Abelardev, Aurosa, Urbiate, Alpigeon.
Come in quasi tutta la fantascienza distopica, l’amore è il fattore X che permette di cambiare tutto.
Un testo fortemente consigliato agli amanti del genere, ma interessantissimo per tutti, per le sfumature gialle e romance, e per la scrittura sempre fluida, originale e mai scontata.
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