Sarà così che Eric intraprenderà un lungo viaggio alla scoperta di sé rivelando, tra incontri inaspettati e interrogativi senza risposta, l’essenza di una vita che è tutte le vite.
Un romanzo cosmopolita, visionario, oscuro ma anche luminoso, sulla ricerca dell’identità attraverso le molteplici tappe dell’esistenza umana.
Ragazzo Uomo Nemo di Damiano Dario Ghiglino, un autore giovane e molto promettente già autore di diversi testi, è un libro particolarmente originale e introspettivo.
Un libro non classificabile in un genere, e che quindi può essere considerato letteratura tout court.
È la storia di Eric, un ragazzo gay che ama scrivere e che intraprende un lungo viaggio per il mondo per incontrare una persona conosciuta in chat.
Una volta iniziato, non smetterà mai di viaggiare per tutto il libro.
Ragazzo viaggia tra Europa, Asia, Africa, alla ricerca di nuovi incontri e di sé stesso, le descrizioni dei luoghi sono suggestive, ma rimandano a mondi mentali più che a luoghi reali.
Dietro a “ragazzo” come lo chiama l’autore ci sono diverse ferite interiori, alcune delle quali le lasciamo scoprire al lettore.
Certamente “ragazzo” è ferito da una società ancora chiusa e bigotta, dove spesso l’omosessualità anche se formalmente accettata (anzi ci sono allo studio leggi per punire la discriminazione contro le persone omosessuali) nei fatti è spesso rifiutata dalle famiglie e da una parte della società stessa. E lui stesso è traumatizzato dalla conflittualità dei rapporti familiari.
Ragazzo Uomo Nemo non è soltanto un gay romance, ma è anche un libro di viaggio, un romanzo psicologico, in un certo senso un romanzo di formazione.
Le relazioni amorose e sessuali del protagonista sono descritte con efficacia e delicatezza senza cristallizzare il testo esclusivamente nel genere romance.
Ragazzo Uomo Nemo è tutto questo insieme. Il tema del viaggio a mio parere è fondamentale quanto quello dell’omosessualità.
Personalmente questo ragazzo nomade e inquieto mi ha ricordato il personaggio raccontato nel romanzo “Nelle terre estreme” di John Kracauer, divenuto poi lo splendido film Into The Wild.
Il viaggio è prima di tutto un viaggio interiore, e la stessa struttura narrativa non è appositamente lineare, ricordando un po’ certi romanzi di James Joyce caratterizzati dalla tecnica del monologo interiore.
Eric racconta la sua storia a Irina, l’amica che è anche il personaggio femminile principale del libro. Interessanti anche altre figure, come l’ultraquarantenne a caccia di relazioni occasionali.
Il libro ha il merito di affrontare la tematica dell’omosessualità maschile senza essere monotematico.
Il protagonista poteva essere una ragazza o forse anche un eterosessuale, perché certi sentimenti di angoscia, inquitudine, desiderio di fuga sono patrimonio di tutti.
Tutti in fondo ci possiamo riconoscere in quel ragazzo.
La scrittura di Damiano Dario Ghiglino è particolarmente fluida, suggestiva ed emozionante.
Una lettura che lascerà il segno a chi si accosterà a questo testo sorprendente.
Nessun commento:
Posta un commento