Sara è la straordinaria protagonista del romanzo breve intitolato "Scrivi che ti passa". Sono del parere che ci voglia tanto "coraggio" per leggerlo quanto per scriverlo: con molta sensibilità, il testo è uno specchio dell'anima, un confronto con sé stessi. Sara è una donna con i suoi tormenti e timori, rinforzati dai pregiudizi e dagli standard di perfezione cui la società ci ha, purtroppo, abituati. È una donna che, dietro i mostri del suo passato, cela una grande forza interiore, desiderosa e perché no, affamata di vita e felicità. Il suo è un percorso tortuoso ma non banale, perché l'accettarsi e abbracciare quelli che sono i nostri limiti sono le cose più difficili cui scendere a patti. Sara però non è sola, ha Samuel con sé che ha ascoltato la sua chiamata. La narrazione procede spedita sino al suo lieto epilogo che funge da promemoria: è giusto accettare di non essere soli, è lecito chiedere aiuto, è possibile uscire dal labirinto mostruoso della depressione e di tutto ciò che comporta. Ps: "scrivete (e leggete anche) che vi passa.
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