Quando un affascinante poliziotto ritorna dal passato, la vicenda si complica ulteriormente, facendoci amare e cantare a squarciagola insieme a Sara.
Se alla fine non riuscirete più a fare a meno di Sara, Cristiano e Sebastiano, correte a leggere anche "Senza Traccia" il secondo e ultimo volume della serie.
Lei sorrise: ripartiamo dal principio, ti va? Da quando mi hai riportata in vita
Il mio approccio all’opera di Viviana Albanese è stato “à rebours” per usare un’espressione francese che è anche il titolo di un romanzo di Joris Karl Huysmans. Dal prequel, i racconti di What is Love? alle opere d’esordio, War e Senza Traccia. Viviana ha costruito una specie di mondo parallelo nel quale a ruota ritroviamo alcuni personaggi fissi che, come ho già scritto, mi ricordano i personaggi in cerca d’autore di Pirandello che hanno trovato colei che dà loro la vita. L’ambientazione è la sua provincia alessandrina, una zona che io conosco molto bene e della quale Viviana rende alla perfezione l’atmosfera, un “piccolo mondo” apparentemente monotono, ma nel quale le relazioni sociali sono più autentiche che nelle metropoli spersonalizzanti.
War è un locale di questo piccolo mondo, creato da Sergio come una sorta di officina creativa e artistica nel quale far emergere nuovi talenti musicali, compagnie teatrali, pittori e scultori poco conosciuti da far emergere.
A War lavora Sara, una ragazza di provincia cresciuta troppo in fretta, trovatasi a fare la “capofamiglia” dopo l’abbandono della madre. Se Sergio è l’anima artistica, Sara è l’anima pratica di War, ci mette il cuore nel coordinare questo luogo magico ed è un punto di riferimento per i clienti
Il libro è ambientato in due periodi diversi, il 2001 e il 2007/2008. È nel 2001 che la giovanissima Sara conosce il suo primo grande amore, Sebastiano, il tormentato poliziotto figlio di una famiglia bene della provincia alessandrina. Un uomo molto più grande di lei, intrappolato in un matrimonio infelice, incapace del tutto di liberarsi dalle pressioni familiari: se ne è liberamente economicamente, trovando un lavoro diverso, ma non sentimentalmente, trovandosi intrappolato in un “contratto” (come dice lui stesso) matrimoniale senza amore. Sara resterà bruciata dalla delusione amorosa per molti anni rinchiudendosi in sé stessa.
Solo dopo sei anni, un pomeriggio Sara sente di nuovo la “coltellata”, il colpo di fulmine, l’amore a prima vista grazie a Cristiano Cremagnani, un musicista che un tranquillo lunedì entra nel locale per firmare il contratto per un prossimo spettacolo. Un incontro che la riporta alla vita, dischiudendo il cuore che si era come messo in pausa dopo la grande delusione di Sebastiano, e Sara si lascia andare lentamente verso un nuovo amore. Quando tutto sembra essere proteso verso la sua meritata felicità, riappare come un fantasma degli amori passati Sebastiano. Chi riuscirà a conquistare il cuore di Sara? Sullo sfondo altri personaggi minori come Arianna e Matteo.
War è una storia emozionante e delicata come tutte le opere di Viviana Albanese, maestra nel descrivere con sensibilità e delicatezza la sottile trama delle relazioni umane e amorose. Oltre che l’opera di Pirandello, l’abile narrazione di Viviana ricorda il cinema francese di Eric Rohmer, appunto incentrato sulla trama delle relazioni personali astratte dal contesto sociale e politico. Nell’opera di Viviana si aggiunge però la resa perfetta dell’atmosfera della provincia alessandrina.
Sara è un personaggio che ho amato da subito, mi ha ricordato Cali, protagonista dei racconti e di Professione Pendolare, due ragazze fragili cresciute troppo in fretta che cercano nell’amore la loro salvezza. Ed è molto interessante anche il personaggio di Sebastiano, diviso tra amori brucianti e clandestini con ragazze più giovani e un contratto matrimoniale che per lui è come una gabbia d’acciaio.
La lettura del testo è accompagnata da una sorta di sottofondo musicale, con i capitoli scanditi dai titoli delle canzoni. La scrittura è fluida, emozionante, coinvolgente.
Come ho già avuto occasione di scrivere, l’opera di Viviana Albanese anche se l’amore è il principale protagonista dei suoi libri esula dal genere romance e può essere considerata letteratura di alto livello. Riesco sempre a leggere molto velocemente i suoi libri, è un’esperienza immersiva, una sorta di “sindrome di Stendhal” mi ritrovo perso dentro le sue pagine.
Le sue storie non sono saghe “a puntate” sono autoconclusive e possono essere lette separatamente, ma sono unite dal fil rouge dei personaggi che ritornano in anni diversi. Mi sono addentrato nel mondo dei personaggi di Viviana senza la spinta voluta delle saghe, ma perché più leggi le sue opere, più impari ad amare i suoi personaggi e il mondo della provincia profonda e autentica in cui si dipanano le loro toccanti storie.











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