Un anno dopo “Il mio primo inverno con Haru” Haru e Joyce si apprestano a vivere il loro secondo Natale ad Aoshima, l’“isola dei gatti” chiamata così per la presenza di una grande colonia felina insediata durante la Seconda Guerra Mondiale per combattere l’invasione dei topi e ora diventata una grande attrazione turistica. Haru è proprietario di un “ryokan” e Jayce un giornalista sportivo che ha scelto per amore di Haru trasferirsi ad Aoshima.
Il ragazzo proprietario del ryokan aveva un grande sogno, quello di scrivere, ora lo ritroviamo con una proposta dal suo vecchio editore, che non ha ancora accettato temendo che immergersi di nuovo nella scrittura lo possa portare a trascurare il ryokan e il rapporto con Jayce. Per le vacanze invernali e vedere da vicino la colonia di gatti arrivano quattro liceali: Ren, Leonardo, Haruka e Minato. Ren, appassionato di fotografia, dopo il successo al festival scolastico è stato invitato a esporre in una nota galleria di Osaka, mentre Haruka è sorpreso dalla facilità con la quale Minato ha accettato il suo invito a trascorrere qualche giorno nell’”isola dei gatti”.
“Natale ad Aoshima” è un romance breve “natalizio” della serie “giapponese” di Cristiano Pedrini, nel quale vediamo intrecciarsi le storie di alcuni personaggi comparsi nei suoi romanzi precedenti ambientati in Giappone. Una grande attenzione è riservata all’ambientazione in questo luogo suggestivo abitato dai gatti e alle relazioni che si intrecciano tra i personaggi con una scrittura raffinata e delicata. In “Natale ad Aoshima” diventano protagonisti due personaggi già noti ai lettori come Haruka e Minato, e nello stesso tempo seguiamo l’evoluzione dei rapporti tra Haru e Jayce e tra Leonardo e Ren. L’autore evoca una sorta di tensione tra le aspirazioni artistiche di Haru e Ren e la loro vita personale. Anche in questo libro ritornano due elementi spesso protagonisti delle opere di Cristiano Pedrini, i gatti e le isole. Nella postfazione un’interessante nota su come viene vissuto il periodo natalizio in Giappone, dove pur non essendovi formalmente festa nazionale lo “spirito natalizio” è sempre più sentito.
È consigliabile leggere questo breve romanzo autoconclusivo conoscendo già i personaggi de “Il mio primo inverno con Haru” e della piccola “serie giapponese” di Cristiano Pedrini. Natale ad Aoshima non deluderà i lettori di Cristiano Pedrini e tutti coloro che amano il romance e la cultura nipponica.







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