Quando il giovane Nashua, incaricato dal suo professore di elaborare una tesi sulla storia della sua discendenza familiare, inizia una ricerca tra le vecchie foto di famiglia, si imbatte a sorpresa in un vecchio diario ingiallito, tra le cui pagine trova la fotografia di un ragazzo indiano accanto a un suo “antenato” che gli somiglia come una goccia d’acqua: “Mukky e Joshua, 1890” Incuriosito inizia a leggere trasportandoci in una storia ambientata nelle selvagge terre americane di Black Hills, sferzate dal fortissimo vento dell’Est.
Verso Hill City è in viaggio dalla città di Chicago Joshua, figlio di un potente magnate delle ferrovie, con lui viaggiano l’ingegnere Hans Bauer, responsabile del progetto industriale al quale sta lavorando il padre, e Helena Sullivan, una delle prime donne ad esercitare la professione di medico negli Stati Uniti, che proprio a Hill City ha aperto un ambulatorio dopo aver lavorato a Philadelphia e Chicago. La terra delle Black Hills era stata assegnata alla tribù di nativi americani Lakota, dopo lunghi anni di conflitto. Ma ora il progetto della ferrovia e il “progresso” degli “uomini bianchi” stanno mettendo nuovamente in pericolo la terra sacra dei Lakota, la loro libertà e il loro stile di vita. Nelle Black Hills vive il giovane Mukky, nipote di Coda Chiazzata, il capo Lupo Grigio e Lootha, disposto a tutto pur di fermare l’avanzata del “progresso” portato dai coloni. Siamo nell’America di fine Ottocento, una nazione in fermento e nella quale si stava consumando lo scontro finale tra i coloni e i nativi americani. L’incontro casuale tra Mukky e Joshua si trasforma da amicizia in qualcosa di più, e il loro diventa da subito un sentimento proibito e osteggiato da tutti, non solo perché si tratta di due ragazzi, ma anche perché rappresentano simbolicamente le culture in guerra fra di loro. Solo il saggio Lupo Grigio e la dottoressa Helena Sullivan sembrano essere dalla loro parte…
Liberamente ispirato come racconta l’autore nella postfazione alla storia di Giacomo Costantino Beltrami, italiano di Bergamo che visse tra i Sioux cercando di comprenderne gli usi e i costumi, Yampa il Vento dell’Est è un romance a sfondo storico, nel quale ha uno spazio rilevante il tentativo dell’autore di immergersi come Beltrami e il suo protagonista Joshua in quell’antica cultura rispettosa della natura, degli animali, dei rapporti di amicizia.
Nello stesso tempo, tratta in maniera originale un tema “classico” del romance, quello dell’amore controverso e proibito che sfida la storia e le convenzioni sociali. In Yampa il vento dell’Est è assente l’elemento fantasy che pervade molti libri di Cristiano Pedrini, c’è invece il tentativo di ricostruire lo spirito di un’epoca storica il cui immaginario è stato costruito dal cinema western, che solo di recente ha iniziato a mettere in luce anche il punto di vista dei nativi.
Per questo anche i personaggi secondari come Helena, Lootha e Lupo Grigio sono molto importanti.
Un libro che sicuramente non deluderà i lettori di Cristiano Pedrini, con il pregio di una grande attenzione alla ricostruzione di quel controverso periodo storico attraverso il punto di vista dei due ragazzi protagonisti.
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