Dialogo a tre voci di fronte a d una scelta difficile che il protagonista deve fare.
Il protagonista, attraverso un percorso lungo e difficile arriverà a capire la sua vera “Anima” e prenderà una decisione che sconvolgerà non solo la sua vita ma anche quella della sua famiglia e attraverso un confronto sincero e profondo capiranno cosa è veramente importante per loro.
Tre “Anime” a confronto dove l’amore e il rispetto reciproco saranno decisivi nella scelta finale e dove la famiglia “vera” non è quella tradizionale ma quella ispirata dall’amore.
“Anime” di Maria Cristina Buoso è un romanzo breve, un dialogo a tre voci che ruota attorno a una scelta che il protagonista, un affermato avvocato che sente un “disagio” esistenziale che non riesce neanche lui a definire compiutamente, si trova a un certo punto della narrazione costretto ad affrontare.
Il tema è quello dell’identità sessuale e di genere, ed è trattato appunto in maniera polifonica e complessa, con l’alternanza delle voci del protagonista, della moglie Laura e della figlia Andrea (curiosa, e forse non casuale, la scelta dell’unico nome che in Italia è sia maschile che femminile).
Un romanzo breve, ma intenso, nel quale l’autrice ci mette di fronte non solo al punto di vista della persona che percepisce la cosiddetta “disforia di genere”, ma anche alle reazioni a questo evento da parte della moglie e della figlia adolescente, per la quale il tutto rappresenta come è facile immaginare qualcosa di sconvolgente.
Numerosi gli interrogativi che questo romanzo pone: ad esempio, è possibile che l’amore tra due persone sopravviva alla “transizione di genere” di una delle due? E se sì, che effetti può avere sull’identità personale e sessuale dell’altra?
Sappiamo che in alcuni casi l’amore tra le due persone coinvolte è “sopravvissuto” a una situazione di questo tipo.
E soprattutto, quali effetti può avere su un figlio o una figlia adolescente, la scoperta che uno dei genitori sta per affrontare un percorso del genere?
Con una scrittura densissima ed essenziale, questo romanzo di Maria Cristina Buoso riesce a raccontarci con grande efficacia e introspezione psicologica quello che accade, o potrebbe accadere, in una famiglia e nella mente di tre persone coinvolte in una situazione del genere.
La brevità del romanzo aggiunge tensione narrativa ed emotiva.
Grazie per la bella recensione. Andrea l'ho scelto per due motivi; il primo perchè come nome femminile mi è sempre piaciuto e poi... perchè ha la dualità di genere.
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