Lusinia non è come le altre città.
Tanto per cominciare è sulla Luna, poi ha due scuole di magia, una per chi utilizza il fuoco e l'altra per chi ha l'abilità di curare.
Elspeth e la sua gemella Zelma hanno entrambe il dono della magia, ma ancora non sanno in quale scuola andranno.
Elspeth adora curare e sogna di diventare una guaritrice, ma le cose non vanno come sperato. Il giorno della Prova il grande Miscelatore cittadino, che assegna gli studenti da una parte o dall'altra, sceglie per lei il sentiero del fuoco.
Con suo grande sgomento, Elspeth si ritroverà in un'accademia per guerrieri dove solo i più forti sopravvivono.
Intanto, un misterioso pericolo si aggira per la città.
Complotti, intrighi, segreti e magie accompagneranno Elspeth in una guerra per il futuro della Luna.
Al chiaro di luna è un’espressione che usiamo abitualmente. Il romanzo di Maria Carla Mantovani Al chiar di Terra è ambientato in una città “lunare” nel senso che si trova appunto sulla luna: Lusinia. Qua abitano le due sorelle Elspeth e Zelma. Entrambe hanno “il dono” della magia, riservato solo a un ristretto numero di persone “speciali” e privilegiate.
A Lusinia ci sono due scuole di magia: una per chi utilizza il fuoco, e forma persone addette alla sicurezza e al controllo, e l’altra per i “guaritori” che hanno l’abilità di curare le persone “comuni”.
Le due ragazze hanno entrambe il “dono” della magia, ma non sanno ancora in quale scuola andranno. Elspeth sogna di diventare una guaritrice, ma scegliere non è possibile: esiste un Grande Miscelatore che assegna gli studenti da una parte o dall’altra, secondo un sistema simile all’algoritmo.
Ed Elspeth, è assegnata dal Miscelatore alla scuola per usare il “fuoco” una durissima accademia militare per guerrieri gestita da Malik, nella quale solo i più forti sopravvivono.
Korian, il co-protagonista e figlio di Malik, ha perso la mano in un incidente e i suoi poteri, trovandosi in una condizione di disabilità “doppia”.
Un libro che, al di là della trama delle relazioni tra Elspeth e i suoi co-protagonisti, Korian e la sorella Selma, affronta con grazia il tema della disabilità e in subordine anche temi e politici di attualità, come la creazione di oligarchie che concentrano su di sé tutto il potere e l’uso e la strumentalizzazione politica della salute e della malattia.
La scrittura è coinvolgente ed efficace, e il romanzo è pervaso da una costante tensione narrativa, i personaggi sono psicologicamente accurati e mai stereotipati. Un libro da consigliare in particolare agli amanti della science fiction e del fantasy.







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