Luca ha deciso: si butterà da Ponte Milvio. Credeva che Federico fosse l’amore della sua vita. Si sbagliava. Non doveva ascoltare il cuore e fidarsi ancora. Ma suicidarsi è davvero l’unica soluzione? Un angelo custode, forse, gli farà cambiare idea.
Andrea ha deciso: dimenticherà Giada una volta per tutte. Credeva di essere l’amore della sua vita. Si sbagliava. Anche se sono passati solo cinque mesi, deve stringere i denti e andare avanti. Ma riuscirà a tacere i sentimenti e buttarsi il passato alle spalle?
Giada ha deciso: riconquisterà la fiducia di Andrea. Credeva che non fosse lui l’amore della sua vita. Si sbagliava. Anche se non sarà semplice dopo il dolore che gli ha afflitto, dovrà fare un tentativo. Ma ammettere i propri errori basterà per farsi perdonare?
Per Luca felicità è morire, per Giada e Andrea è ricominciare. Tre ragazzi già segnati dalla sofferenza. Due amori indimenticabili. Un unico obiettivo: sorridere di nuovo e per sempre.
Basta poco alla felicità è una storia “young adult” corale nella quale, nel corso delle feste natalizie, precisamente tra Natale e Capodanno, Luca, un ragazzo di diciannove anni, aspirante attore, ha deciso di buttarsi da Ponte Milvio, il famoso “ponte dei lucchetti” reso famoso dai romanzi di Moccia: credeva che Federico, più grande di qualche anno, fosse l’amore della sua vita, per restare terribilmente deluso quando lo vede di nuovo incontrarsi con Sara, la ragazza che è stata la sua compagna per dieci anni. Fra l’altro, Luca non ha avuto il coraggio di confessare ai genitori la sua omosessualità. Anche Andrea ha deciso di chiudere in maniera definitiva con Giada, sorella di Luca, dopo che lei si è riavvicinata al suo ex Riccardo. Nonostante la ragazza spinga per riavvicinarsi, Andrea cerca di resistere alle tentazioni e ai suoi veri sentimenti e continuaa ignorarla. Giada, appunto, ha invece scoperto che quello per Andrea è l’amore della sua vita e cerca di fare di tutto per riconquistarlo. Il proposito suicida di Luca costringe i ragazzi a riavvicinarsi e frequentarsi in un momento tragico: da questo dolore potrà rinascere la felicità?
Il romanzo è incentrato sui quattro personaggi principali e strutturato con pov alternati nei quali parlano uno dopo l’altro. Ambientato quasi interamente nella Roma avvolta dalla luce e dalla gioia a volte apparente delle feste natalizie, che in realtà sappiamo essere spesso un catalizzatore di sofferenze nascoste e a volte anche di crisi di coppia. L’autrice nella post-fazione racconta il suo coinvolgimento nello scrivere questo romanzo, proprio nelle feste natalizie del 2020, in un periodo certamente difficile per tutti.
I temi trattati sono molto forti emotivamente: la depressione, l’impulso suicida nei giovani, la difficoltà di dichiarare l’omosessualità, la difficoltà per tutti di sfuggire ai modelli sociali soffocanti. A rendere più “leggero” il libro è il personaggio di Federico, che parla un colorito linguaggio romanesco che bene rappresenta quel certo ironico distacco dalla realtà che lo distingue dagli altri protagonisti. Uno degli elementi interessanti nel libro è la rappresentazione di come le giovani generazioni vivano in maniera naturale e non problematica la bisessualità, ma continuino a essere ossessionati da una forma di relazione amorosa basata sul controllo e il possesso dell’altro o altra. In un passo, vediamo Andrea che ragiona su come vorrebbe perdonare Giada per il “tradimento” ma sia come paralizzato dalla volontà di seguire una consuetudine sociale. E forse, basta poco alla felicità, almeno nel campo delle relazioni e dell’amore: non fingersi diversi da come si è realmente.
Un romanzo che è emotivamente molto coinvolgente e che tratta con grazia, con una scrittura fluida, ma curata, e con qualche spunto sdrammatizzante, temi molto rilevanti.
Nessun commento:
Posta un commento