giovedì 9 giugno 2022

Recensione Romanzo - BY ANDREA - L' ISOLA DEL MALE di Marialuisa Moro

 












Un periodo molto duro per l’ispettore Mina Halvorsen. Tutto il suo mondo sembra sgretolarsi da ogni punto di vista.
Un incarico la porta di nuovo lontano da Stig e si trova ad affrontare un caso complesso, che sembra collegato a un altro, avvenuto a Oslo cinque anni prima. In un’altalena di eventi che sembrano aprire uno spiraglio di luce e finiscono nel buio, sospetti che non trovano appigli concreti, menzogne e astrusi personaggi, Mina si trova tremendamente sola e delusa. Tutto sembra arenarsi.
Quando la soluzione si presenta a portata di mano… Cosa ha deciso il destino per lei?












L’Isola del Male è il sesto libro della “serie norvegese” di Maria Luisa Moro: come racconta la stessa autrice, una serie nata quasi per caso dopo un viaggio a Capo Nord e che ha appassionato libro dopo libro i lettori agli intrecci sempre appassionanti e ricchi di colpi di scena, alle atmosfere cupe e gotiche del Nord Europa delle notti boreali e ai due personaggi principali, la coppia di poliziotti Stig e Mina.

Nella prefazione l’autrice ci annuncia che con L’isola del male la serie norvegese dovrebbe chiudersi: una cattiva notizia per gli amanti della saga, uno stimolo in più a leggere l’ultimo libro della stessa, sicuramente uno dei più avvincenti e che tratta anche temi più generali come quello della maternità.

Nell’ultimo libro della serie Stig si è insediato come ispettore a Oslo, mentre Mina aspira a lasciare la polizia per intraprendere la carriera di investigatrice.

Finalmente Stig e Mina convivono, anche se la piena felicità del loro rapporto è minato dall’infertilità di Stig.

Il ritrovamento di un mucchio scomposto di ossa durante dei lavori di scavo su una piccola isola, riconducibile al cadavere di un bambino, portano i nostri protagonisti a riaprire un cold case di alcuni anni prima: quello del figlio scomparso di Klara e Nilsen Herman, Gunnar.

Tra le persone che potrebbero essere coinvolte la misteriosa Rebecca, la babysitter di allora, attratta sia dalle donne che dagli uomini e attualmente collaboratrice di uno studio legale.

Questo ritrovamento scoperchia una serie di segreti sepolti in un passato non lontanissimo e che eppure sembrava destinato a non riemergere. Tra le scene più riuscite e toccanti, quella con protagonista Ragna, una ragazza grassa (almeno al tempo passato nel quale la scena è ambientata) e complessata, invitata dalle presunte “amiche” per un bagno insieme e poi lasciata sola senza vestiti in mezzo alla natura. Questo, e altri scherzi crudeli, provocheranno alla ragazza danni molto gravi. Questo passaggio del libro appare quasi, per il tema trattato, una citazione indiretta di Carrie Lo Sguardo di Satana.

Una vicenda che dimostrerà di avere legami con la scomparsa di Gunnar. Intanto nuove sparizioni e nuovi delitti funestato la zona, e il nuovo ispettore subentrato temporaneamente a Oslo in sostituzione di Stig sembra intenzionato solo a incastrare un colpevole qualsiasi.

Un thriller che come gli altri della serie norvegese di Maria Luisa Moro è avvincente e ricco di colpi di scena, compreso quello finale che rappresenta l’epilogo che nessun lettore si sarebbe aspettato. I rinvii temporali fra presente e passato funzionano benissimo dal punto di vista narrativo, la scrittura è fluida e efficacissima, i personaggi ben costruiti e dotati di una complessità psicologica non comune. Trattandosi di una serie, segnaliamo inoltre l’eccellente equilibrio tra l’intreccio giallo e la saga della vita personale di Mina e Stig.

L’Isola del Male è un libro che consiglio a tutti gli amanti del thriller, in particolare di quello ambientato nelle brumose atmosfere scandinave che gli conferiscono un fascino particolare.








 








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