In
realtà credo di averlo sempre fatto, da piccola mi divertivo a
scrivere storie e soprattutto quello che facevo costantemente, e che
faccio ancora, era viverle nella mia immaginazione anche senza poi di
fatto metterle su carta, anche perché ero piccola e non mi rendevo
nemmeno conto. Mi divertivo moltissimo a creare queste storie e a
immaginare parole, azioni, personaggi, poi crescendo ho iniziato a
rendere concreto quello che immaginavo attraverso la scrittura,
diciamo dai tredici anni in poi. In realtà tutto quello che scrivevo
veniva poi perso o cancellato, a volte veniva letto da qualche mia
amica più stretta ma nessuno, fino a quando ho deciso di pubblicare
"Tre", era a conoscenza di questa passione, nemmeno i miei
genitori.
No, onestamente non ne ho anche perchè con due bambini piccoli e il lavoro i momenti per scrivere vanno ritagliati e le possibilità di farlo vanno colte al volo per cui appena mi capita l'occasione, mi metto sotto e scrivo. Prima scrivevo tantissimo cartaceo, infatti tutte e tre le storie di "Tre" sono state buttate giù in cartaceo durante il periodo in cui scrivevo la tesi, adesso per ragioni di tempo ho dovuto abbandonare questa abitudine e cercare di prediligere sempre la scrittura da pc anche se molto spesso scrivo su cellulare e poi trasferisco tutto. Diciamo che colgo ogni occasione possibile per farlo senza farmi buttare giù dal fatto che non posso sedermi al pc.
In questo primo romanzo c'è molto sulla protagonista, quindi se proprio volessi trovare un messaggio da cercare di far passare è quello che ci si deve buttare, si deve seguire l'istinto, il cuore, indipendentemente da quale sia la soluzione più facile o più facilmente accessibile e questo forse vale anche un po' per me che ho scritto questa storia, perchè sebbene sia bellissimo avere la possibilità di farla conoscere e quindi di sperare di lasciare anche solo una piccolissima emozione in chi la legge, sicuramente sarebbe stato più facile tenerla nascosta in un cassetto o lasciarla accantonata su un file nel pc, quindi, buttarsi sempre e provare.
Sì,
"Tre" è il primo romanzo che ho pubblicato grazie a Porto
Seguro Editore che me ne ha dato la possibilità, ma non è il primo
che ho scritto, anzi, forse tra tutte le storie che ho in testa
questa è una delle più giovani anche se la stesura iniziale è
ormai datata 2017. Il primo primo in assoluto che ho scritto,
rigorosamente a mano, è una specie di fantasy su elfi e mezzelfi che
non ho più e credo di averlo scritto intorno ai tredici o
quattordici anni, quindi un ventennio fa più o meno.
Non so dirti da dove arrivano le storie, sicuramente questa in particolare da un riavvicinamento verso il romanzo rosa contemporaneo dopo tantissimo tempo che stavo leggendo solo classici o comunque altri generi. Loro si formano in testa e è un po' come se non potessi poi fare a meno di scriverle, è come se fossero delle mosche fastidiose che prima o poi devi far uscire, sto scherzando ovviamente, però per me è davvero così a un certo punto devo scrivere anche se poi resta chiusa nel cassetto del comodino, come spesso accade.
Questa è una domanda difficile. Allora io posso solo ringraziare la Porto Seguro Editore che mi ha pubblicata e quindi mi ha dato la possibilità di, ovviamente nel mio piccolo, poter conoscere questo mondo di cui prima non sapevo assolutamente nulla e che ora invece, sebbene sempre poco però conosco un pochino di più rispetto lo scorso anno.
Io leggo tantissime autrici fantastiche che pubblicano in Self per cui anche io mi ero chiesta cosa fare, provare con il Self o provare con la casa editrice. Alla fine la scelta per me è stata dettata molto dal fatto che non me la sentivo di rischiare con il Self, non conoscevo tutti i passaggi che andavano fatti, non ne sapevo nulla di pubblicità, sponsorizzate, blog, ero proprio completamente nel buio totale e soprattutto io non avevo mai parlato con nessuno della mia passione per la scrittura, sono state le mie fantastiche amiche Desy, Clarissa, Ilaria, Serena e Michela che mi hanno spinta a tentare dopo aver letto la storia e che non smetterò mai di ringraziare. Quindi parlandone anche con il mio compagno, che ancora mi chiedo come abbia fatto a sopportarmi, sono arrivata alla conclusione di provare a contattare la casa editrice.
Tra i miei progetti però c'è anche quello di tentare con altre storie il Self sempre perchè credo che si debba provare di tutto per poter capire quale sia la cosa giusta.
Direi che per me la lettura è un po' come una giornata di sole al mare anche se sono a casa davanti al camino con fuori una temperatura glaciale, e questo è quello che spero di riuscire a trasmettere al lettore, io non ho nessuna morale da insegnare a chi legge il mio romanzo, e vorrei che chi legge la storia di Penny, Matt e Jacob potesse sentirsi un po' così, al mare in una giornata di sole e quindi svagarsi e emozionarsi staccandosi dalla quotidianeità.
Che sono sconclusionata e zero organizzata. Io scrivo seguendo quello che mi comunica a me in prima persona la storia, ho chiaro nella mente l'inizio, la fine e il percorso che tutti i personaggi fanno per arrivare a quella meta, ne conosco le emozioni, il carattere, i difetti, tutto insomma...però non riesco a organizzarmi in maniera puntuale e buttare giù una bozza di come dovrebbero essere, io vado un po' così "a braccio", non so nemmeno se si dice. Vorrei imparare a scrivere meglio a delineare meglio i personaggi, vorrei imparare a fargli esprimere meglio le loro emozioni e le sfaccettature del carattere, insomma : vorrei migliorare.
Sono una lettrice vorace. Se mi metto sotto riesco a finire un romanzo in una giornata senza problemi, questo però chiaramente poi porta via tempo per la scrittura, quindi in questo momento mi sto limitando molto e non è facile perchè prima di qualunque altra cosa io sono una lettrice e poter partecipare come tale al Festival Romance Italiano è stato favoloso. Leggo di tutto, non ho un genere che prediligo, la sola cosa che cerco nei romanzi è un'emozione, che siano fantasy, storici, dark, contemporary non ha importanza, se una trama mi intriga o se sento parlare di un romanzo, io me lo leggo.
Amo Jane Austen alla follia e questo diciamo che rientra nella passione per la lettura che ho sviluppato nel corso degli anni. Nel contemporaneo mi piacciono molte autrici, anche perché ce ne sono tantissime bravissime, e ancora tante devo leggerle ma so già che si aggiungeranno alla lunghissima lista, in particolare nel panorama Self mi piacciono Bianca Ferrari, Lisa Ghilarducci, Arianna di Luna, Eva Inès Delgado, Silvia Carbone,a strepitosissima Anna Chillon e davvero tantissime altre. La scrittrice che amo di più e che davvero con i suoi romanzi è riuscita a entrarmi nel cuore è sicuramente Mary Lin.
In passato ho buttato giù qualche storia fantasy e uno storico, e quest'ultimo mi piacerebbe riprenderlo tra le mani sistemarlo e magari chissà un domani tentare con il Self.
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