Respiro Readers
vi segnaliamo il romanzo
dell'autrice italiana Antonia Calabrese.
TITOLO: Welcome
AUTRICE: Antonia Calabrese
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE: Narrativa
PAGINE: 217
PREZZO EBOOK: 4.50
PREZZO CARTACEO: 14.25
DATA USCITA: 7 Gennaio 2021
Amicizia, amore, mistero. Dalma è nata esattamente settant’anni dopo il terremoto della Marsica. Sballottata fuori strada nel corso di una tempesta, con l'automobile in panne davanti a un'antica tenuta di una città fantasma, si troverà a vivere un’appassionata e misteriosa avventura fatta di déjà-vu e di singolari coincidenze. L'avvincente intreccio del romanzo, ambientato in un territorio che soffre lo spopolamento, ti indurranno a risponderti sui grandi interrogativi dell'esistenza umana.
Mattia sedette accanto a lei, le prese le mani e disse: «Sai, Alessio e io stiamo pensando di andare a vivere insieme. Stiamo cercando un appartamento a Roma perché lui è sempre occupato con il lavoro e ci vediamo troppo poco.»
La guardò per conoscere come avrebbe reagito e poi aggiunse pieno di entusiasmo: «Vivendo assieme a Roma avremmo più tempo per noi.»
Dalma sorrise, abbassò gli occhi, poi li rialzò e lo considerò con sguardo penetrante e comprensivo: «Sono felice per te. – tacque un secondo, gli accarezzò la mano e aggiunse: – Spero che tu sappia bene quello che fai e che non si tratti solo di una storia passeggera.».
«Pallina..! – disse lui imbronciando un poco le labbra. Indi, le accarezzò delicatamente i capelli e aggiunse: – Non preoccuparti per me. Voglio farla questa esperienza, sai? Ora mi sento forte e coraggioso come un leone. – tacque, la fissò a lungo dritto negli occhi e aggiunse: – Non scoraggiarmi almeno tu, non farlo, ti prego. Non dirmi nulla. – l'abbracciò – Dimmi soltanto che andrà tutto bene e che lui non mi deluderà!»
«Andrà tutto bene. – disse Dalma intenerita – Quando me lo farai conoscere? Non vedo l’ora.»
«Appena ci saremo sistemati voglio che tu venga a passare qualche giorno da noi. Roma è una città bellissima.»
Mattia era eccitatissimo, i suoi occhi sgorgavano fervore.
«Parlando con franchezza – spiegò – si arriva a un punto in cui, dopo anni di conflitti interiori, di drammi, di umiliazioni e sensi di colpa, si trova giusto rivendicare il proprio diritto di essere se stessi. Questo sta succedendo a me. Non voglio fare la fine di quelli che come risposta alla prepotenza e alle provocazioni reagiscono col farsi del male. Io amo la vita perché mi appartiene. Mi chiedo: perché mai dovrei rinunciare a viverla a modo mio? Perché c’è in giro tanta ostilità verso di chi fa scelte diverse, Dalma? Perché tanta cattiveria e opposizione feroce nei confronti di quelli come me, di persone, persone dico, solo perché hanno un orientamento sessuale differente da quello della maggioranza?»
Il giovane parlava con grande foga e sincerità, guardandola dritto negli occhi alla maniera di chi ha bisogno di conferme: «Vedi, Pallina, io non accetto di essere considerato diverso, ma voglio essere me stesso perché è mio diritto. Certo, se si è continuamente giudicati e non per se stessi e per il proprio valore; se si è trattati come esseri inferiori solo riguardo al proprio orientamento sessuale, o si è diversi o ci si sente diversi o ci si potrebbe prima o poi sentire diversi. La normalità, Dalma, da chi è stabilita? Stabilita da chi? Chi ha il metro di giudizio perfetto per dire con certezza ciò che è normale e ciò che è diverso? Un termine di paragone, un confronto certo in queste cose non esiste e non avrebbe senso. Diverso, dico, rispetto a chi? Può mai l’amore, a prescindere dalla propria inclinazione o scelta sessuale, classificare una persona come diversa o inferiore? Ecco – scherzò – per me tu sei diversa perché non ti innamori mai!»
Risero ambedue a crepapelle, e si spintonarono l’un l’altro per gioco, poi caddero supini sul letto a guardare il soffitto tenendosi per mano come quando erano bambini.
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