Fuggendo dal mito che il suo paese è la culla delle donne più belle, Alejandra arriva a Milano per cambiare vita, e nella città della moda diventa, ironicamente, una famosa modella extralarge. Tuttavia, anche se il suo nome era quotato in cifre esorbitanti, non riesce ad essere felice.
Andrea è un uomo d'affari di successo che è determinato a lasciarsi alle spalle una vita di frivolezze e riempire il vuoto che lo soffoca.
Lui rappresenta tutto ciò che Alejandra odia, ma è anche ciò che desidera di più.
Lei è l'opposto di ciò a cui Andrea è abituato, ma, allo stesso tempo, l'unica persona di cui ha bisogno.
Una splendida notte milanese segnerà il loro destino e le loro vite cambieranno per sempre.
Insieme viaggeranno attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, mentre l'amore sarà la guida delle anime tormentate.
Lorena Fuentes ci porta un romanzo pieno di romanticismo e dramma, in cui si può apprezzare il potere curativo dell'amore e il valore del perdono.
Andrea Pacci è uno degli uomini più ricchi della società milanese, e la sua famiglia una delle più influenti. Credo di aver letto, una volta, che suo nonno è stato un sindaco o qualcosa del genere. Non vi fidate della mia parola, anche perché la mia ossessione per quest’uomo risale a molto tempo fa e dovremmo tornare indietro di circa tre anni, quando l’ho incontrato per la prima volta a una di quelle feste, anche se naturalmente lui non si era nemmeno accorto di me.
E come avrebbe potuto, visto che era accompagnato da una delle modelle del momento?
All’epoca ero una sconosciuta e mi ero presentata a quella festa al braccio di Giovanni, che mi aveva invitato per non farmi restare a casa da sola ad annoiarmi. La campagna pubblicitaria che avrebbe cambiato la mia vita doveva ancora uscire, e nessuno conosceva il mio nome, così passavo completamente inosservata.
Ma tu guarda il destino! Quella sera era successa la stessa cosa: mi ero inciampata nell’abito da sera e mani maschili mi avevano impedito di cadere. E no, non erano le mani del mio compagno di allora, ma le stesse che mi hanno agguantato pochi minuti fa.
Quella volta non era andato via, ma si era fermato a quella festa, e io lo avevo seguito con gli occhi come una squilibrata, perché la bellezza di quell’uomo è ineguagliabile: un metro e novanta di altezza, un’ottantina di chili di corpo senza un grammo di grasso, una barba folta, i capelli lisci pettinati con noncuranza e quegli occhi verdi che sarebbero diventati il mio tormento nel corso degli anni.
Ecco perché, quando Marta – che ora è la mia manager – mi ha informato che Andrea Pacci in persona mi aveva richiesto come ragazza immagine per la sua campagna, non ci ho creduto. Lui era il mio sogno bagnato, per così dire: mi ero infatuata di un uomo che non mi aveva prestato la minima attenzione, e adesso eccomi qui, a condividere la mia fuga con lui.
Faccio un respiro profondo al suono della sua voce profonda e accenno un sorriso nervoso, perché non so cosa dire, e naturalmente esordisco con la prima cosa che mi passa per la testa.
«Grazie.»
Andrea mi fissa incuriosito, mi piace il suo sguardo quando si acciglia, perché le sue sopracciglia folte sembrano unirsi.
«Per avermi impedito di cadere, pochi minuti fa» chiarisco divertita.
Sembra rendersi conto che sono la stessa ragazza che ha "salvato" durante la sua scappatella. perché sorride e io, signore e signori, vorrei imprimere quel sorriso per sempre nella mia memoria.
«Di nulla, bambina.»
Mi piace che mi chiami "bambina", ma suona strano visto che ha solo cinque anni più di me. Si avvicina alla balaustra e mi si ferma proprio accanto, il suo profumo muschiato combinato con l’odore delle sigarette mi giunge al naso, mi fa venire voglia di aggrapparmi al suo collo e inalare il suo profumo come una tossica.
«Ha ragione, è una bella serata» commento.
«Alessandra Offi,» pronuncia il mio nome come se fosse sorpreso, «non avevo capito che fossi tu, scusa.»
Le sue scuse mi prendono alla sprovvista e mi giro leggermente per guardarlo. Tira una boccata dalla sigaretta, trattiene il fumo per qualche secondo e lo espelle.
«Non si preoccupi» rispondo.
«Penserai che sono un ospite terribile, ma la verità è che non sopporto più questo ambiente.»
Non riesco a riprendermi dallo stupore, e quindi concentro la mia attenzione sull’uomo accanto a me, osservando il suo profilo con attenzione. È ancora l’uomo bello e misterioso di cui mi sono innamorata la prima volta. Certo, il tempo è passato, e quell’uomo di trenta anni ha ormai l’età di Gesù Cristo, e so dalla stampa che non è più un assiduo frequentatore delle feste.
«Siamo in due.»
Mi guarda divertito e mi piacciono le piccole rughe che gli si formano intorno agli occhi.
«Stai scappando dalla festa che ho organizzato in tuo onore?» mi chiede, scherzando.
Sorrido perché non può trattarsi davvero di una coincidenza. “Dio! Tutto questo sembra irreale”.
«Mi sembra che lei stia facendo la stessa cosa.»
Scoppiamo a ridere e torniamo a guardare l’infinita distesa di stelle. Non posso credere che sto conversando con lui, per non parlare del fatto che siamo complici: nemmeno nei miei sogni più arditi avrei immaginato una cosa del genere.
«Fumi?» mi chiede, offrendomi una sigaretta.
«No, grazie.»
«Ti dà fastiDio se lo faccio?»
«No.»
Ne accende un’altra e all’improvviso si alza una leggera brezza che mi fa rabbrividire leggermente; mi stringo nelle braccia e le strofino con le mani. Lui se ne accorge e si toglie la giacca dello smoking per mettermela sulle spalle.
«Un vero peccato dover coprire le tue belle spalle» dice come se niente fosse. Io arrossisco, ma cerco di nasconderlo, perché non voglio che si accorga dell’effetto che mi provoca.
Andrea fuma la sua sigaretta in silenzio mentre lo osservo, e stuDio ogni suo gesto. Stiamo entrambi fuggendo dal mondo fasullo che ci circonda e in cui siamo costretti a vivere. Ho l’impressione di dovermi ricredere riguardo a tutto quello che penso di lui. Può darsi che una volta fosse come me lo immaginavo, ma a quanto pare si è stancato della vita superficiale che ha condotto in passato.
«Sai, sei molto più bella di persona che nelle foto,» esordisce gettando a terra il mozzicone di sigaretta, «sarai bellissima nel mio vigneto.»
Arrossisco di nuovo, devo sembrare un pomodoro.
«Grazie, signor Pacci.»
Abbozza un sorriso così perfetto da sembrare un modello per una marca di dentifricio. Quest’uomo è un vero mistero.
«Per favore, chiamami Andrea.»
«Preferisco essere formale.»
«Ti prego, il signor Pacci era mi padre. Io sono solo Andrea.»
«Va bene, la chiamerò Andrea.»
«Immagino che tu sia rimasta sorpresa da tutto questo bordello organizzato per presentarti come testimonial del nuovo vino che sto lanciando. E, in tutta onestà, sto scappando dalla festa perché mi sento soffocare da tanta ipocrisia.»
«Anche io sono in fuga.»
«Alessandra...» Il tono roco con cui pronuncia il mio nome mi uccide, e al solo sentirlo mi formicola la pelle. Se stessi scrivendo su WhatsApp, userei la scimmietta che si copre la faccia con le mani.
«Sì?»
«Vorresti fuggire e condividere questa notte con me?» mi domanda.
Lo fisso per qualche secondo, rendendomi conto che ho in mano la mia pochette e che mi manca solo il cappotto. In ogni caso, indosso la giacca di Andrea e non ho bisogno di farmi pregare.
«Certo, devo solo informare la mia manager.»
Sorride, mi prende la mano, mi tira a sé e dice: «Avrai tempo lungo la strada, ragazza.»
Quando raggiungiamo le scale, mi solleva tra le braccia e io lancio un gridolino, opponendo una lieve resistenza. Scoppia in una risata ronca che fa vibrare ogni cellula del mio corpo.
«Voglio solo impedirti di cadere, principessa.» Commenta scherzosamente e mi porta alla macchina tra le sue braccia.
Comincio a innervosirmi, penso che mi stia per succedere qualcosa, di trovarmi in uno di quei sogni assurdi, e non voglio svegliarmi. Mi fa accomodare in una stupenda BMW decappottabile piuttosto datata e mi allaccia la cintura di sicurezza. Poi si siede accanto a me e, con un sorriso raggiante, dice:
«Si prepari per la notte più bella di Milano, principessa.»
Parte a tutta velocità e io mi mordo il labbro perché so che non dimenticherò mai questa notte.
Grazie miles ❤️❤️❤️❤️
RispondiElimina