Allegra non si era mai spinta da sola così lontana da casa
Viviana Albanese
Con “Le Nove Fasi” Viviana Albanese inizia un nuovo percorso letterario, abbandonando, non sappiamo se temporaneamente o definitivamente, la costellazione dei “personaggi in cerca d’autore” creati nei primi quattro libri e che abbiamo poi ritrovato nel prequel dei racconti di “What is Love”.
Ne “Le nove fasi” come a mantenere intatto il film rouge che caratterizza tutta la narrazione di Viviana, ritroviamo Andrea Alberto Marco, impiegato di banca e personaggio minore di Professione Pendolare.
La protagonista è Allegra, una quarantenne di Novi Ligure
Allegra ha sempre vissuto in simbiosi con il marito Simone, medico stimatissimo nella provincia alessandrina, e con la sorella Serena.
Una sorta di dipendenza affettiva.
Il suo personaggio assomiglia in un certo senso a quello di Marghe, la protagonista del romanzo Mercoledì, una ragazza appartata che non riesce a uscire dalla sua comfort zone (anche se per Allegra sono Simone e Serena, per Marghe Stazzano e il gruppo di amici).
Il romanzo inizia così, con Allegra che rovescia il tavolo e parte da sola, per la prima volta nella sua vita, diretta in Francia, prima nella regione del Rodano, poi a Parigi e poi a Nizza.
Il marito di Allegra, Simone, è in coma privo di conoscenza in ospedale dopo un incidente stradale.
A farla fuggire lontano da Simone una grandissima delusione, quella che non ti aspetteresti mai da colui che sembra il marito o l’uomo perfetto.
In Francia, nella calda estate della Costa Azzurra, Allegra conosce un uomo di Tortona, Andrea Alberto Marco.
Per lei, c’è la possibilità di riaprirsi alla vita attraverso un nuovo amore. Nello stesso tempo, Allegra è restia a lasciarsi andare più di tanto temendo che con Andrea si instauri lo stesso amore tossico, la stessa dipendenza affettiva che si era creata con Simone per poi magari cadere vittima dell’ennesima atroce delusione.
Allegra sente dentro di sé prima di tutto un nuovo desiderio di libertà e indipendenza, potrà accettare un nuovo amore solo se non si ripeterà lo schema già vissuto con Simone.
E così, dopo un’estate in fuga, tra vita da spiaggia e un amore da film, Allegra decide di tornare a Novi Ligure in autunno, quando comincia a scarnebbiare, quel tempo autunnale tipico della zona, una sorta di pioggerellina fine provocata dall’umidità della nebbia.
Il ritorno alla realtà è difficile, ma necessario per superare i fantasmi del passato e rinascere come una Fenice a nuova vita.
Allegra ha davanti a sé tre possibilità: riprendere la vita di prima con Simone, consolidare l’emozionante amore estivo con Andrea in un rapporto duraturo o provare per la prima volta a correre da sola. Quale sceglierà?
Le Nove Fasi è un romanzo psicologico di ottimo livello, come fa notare l’autrice nella postfazione, il titolo è ispirato alla teoria dell’elaborazione del lutto in nove fasi.
In psicologia il lutto non è necessariamente la morte, ma più in generale la perdita e il distacco. La crisi tra Allegra e Simone è un lutto.
Un altro tema psicologico che emerge sottotraccia è quello della dipendenza affettiva. Molto efficace anche la narrazione della fuga di Allegra.
Il controverso intellettuale francese Henry Laborit, al cui pensiero il regista Alain Resnais ha dedicato il film Mon Oncle d’Amérique, ha scritto un libro chiamato “Elogio della Fuga” nel quale appunto sottolinea come in alcune occasioni sia l’unico meccanismo di autodifesa.
La scrittura di Viviana Albanese non mi delude mai: delicata, profonda, stilisticamente perfetta, né troppo sintetica, né troppo prolissa, molto “cinematografica” nel senso che ti porta dentro ai luoghi che descrive come la sindrome di Stendhal dentro le opere d’arte.
Le Nove Fasi si differenzia dagli altri per un minor legame con il territorio della provincia del Basso Piemonte, se non nella parte finale, ma anche le descrizioni ambientali della Francia e di Nizza-la Costa Azzurra è la seconda casa “collettiva” di molti abitanti della zona- sono efficacissime.
Come sempre Viviana racconta storie d’amore non fini a sé stesse, ma legate all’approfondimento psicologico dei personaggi e alla memoria dei luoghi.
Un romanzo di ottimo livello, coinvolgente ed emozionante, assolutamente da consigliare.
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