martedì 12 gennaio 2021

Recensione Romanzo - BY ANDREA - CHIAMALO AMORE di Gaia Parenti

 















Un manuale di self help, per tutte quelle donne che desiderano guarire dalla dipendenza affettiva, partendo dall'assunto "Come liberarsi dall'insicurezza affettiva e tornare a vivere". Quali sono le radici della dipendenza affettiva? Chi è la dipendente affettiva? Quali sono le sue caratteristiche e i sintomi principali? Quali sono le cure adeguate? Tutte domande che vogliono portare intenzionalmente la donna dipendente ad osservarsi con la lente di ingrandimento, e farla giungere a questa conclusione "ma chi me lo fa fare... Preferisco chiamarlo amore, no dipendenza". Con molta accuratezza e un pizzico di ironia, Gaia Parenti, psicologa, conosciuta sul web come "La dottoressa del cuore", delinea un percorso di presa di consapevolezza, che accompagna intenzionalmente le donne a mettersi in discussione e, vedendo esasperato il loro problema, a comportarsi esattamente nel modo contrario: abbattere il muro della dipendenza affettiva.


                     






Chiamalo Amore della psicologa Gaia Parenti, nota come “La dottoressa del cuore” affronta il delicatissimo tema della dipendenza affettiva.

Il suo non è solo un freddo testo scientifico: la dottoressa del cuore confessa di essere stata preda della dipendenza affettiva per molti anni e mette la sua esperienza e competenza a disposizione di tutte/i.

Uno dei punti che l’autrice vuole chiarire da subito è la differenza fra dipendenza affettiva e amore.

L’amore è qualcosa che ci viene incontro in maniera imprevista, quando meno ce lo aspettiamo. La dipendenza affettiva è la ricerca volontaria di una relazione qualsivoglia, quasi pianificata a tavolino.

E’ l’impossibilità di stare da soli, anzi da sole, perché la dottoressa del cuore sottolinea che la dipendenza affettiva è un problema quasi esclusivamente femminile.

La dipendenza affettiva è un problema culturale e sociale molto grave, che incide sulla vita di milioni di persone quasi esclusivamente donne: la gran parte dei femminicidi ha origine da una sindrome di questo tipo, nel quale la vittima non riesce a emanciparsi emotivamente da quello che diventerà il suo carnefice.

In psicologia l’interpretazione più accreditata della sindrome da dipendenza affettiva arriva dalla teoria dell’attaccamento di John Bowlby “la dipendente affettiva ha vissuto uno stile di attaccamento insicuro (con la madre in particolar modo) che la porterà in età adulta a ripetere questo schema relazionale (…..) nel condurre la relazione in modo particolarmente bisognoso” (estratto di Chiamalo Amore). Come molte sindromi psicologiche la dipendenza affettiva ha quindi origine nell’infanzia e nel rapporto con le figure genitoriali, almeno secondo le teorie di orientamento psicoanalitico.

Amare senza dipendere secondo la dottoressa del cuore è l’obbiettivo finale. Un esempio di dipendenza affettiva è la cosiddetta Sindrome di Stoccolma, termine coniato nel 1974 per definire il legame nato fra alcuni criminali che sequestrarono delle donne in una banca e i loro carcerieri. Una sindrome che ha anche un risvolto sociale e politico, con l’attaccamento di alcune persone a regimi autoritari.

La dipendente affettiva è insicura, crede che nessuno possa innamorarsi di lei, è pessimista, terrorizzata dalla solitudine e pronta a legarsi a chiunque, è gelosa, teme il cambiamento, ama sottomettersi per paura dell’abbandono.

E’ una donatrice d’amore a senso unico, come afferma Gaia Parente, una devota che si inchina, in un rapporto tossico per cui aspetta il permesso del partner, lo colma di attenzioni, si mette in una sorta di schiavitù volontaria. Ovviamente la gelosia ossessiva è l’altro risvolto di questo atteggiamento.

E i maschi? Esiste anche fra di loro la dipendenza affettiva?

I maschi, più che le donne, sono ancora legati all’inconscio socioculturale della società patriarcale e quasi nessuno ammetterebbe in pubblico le proprie debolezze e tantomeno la dipendenza affettiva da una donna.

In realtà, secondo Gaia Parente, la sindrome colpisce anche gli uomini, pur essendo in linea di massima meno introspettivi ed emotivi. Il dipendente affettivo uomo è un maschio alfa frustrato che va alla ricerca di donne ancora più deboli di lui per ricattarle moralmente “ti ho aiutato e ora tu non mi puoi lasciare”.

Questi rapporti di co-dipendenza sono fra i più tossici.

Gaia Parente non si limita però all’analisi, ma in coda allega una serie di test e esercizi per iniziare un percorso di uscita dalla dipendenza affettiva verso un amore libero e maturo. Un manuale di self help, che non sostituisce il percorso terapeutico, ma utilissimo a riconoscere la propria situazione e a cercare di uscirne.

Non è un saggio teorico, ma un manuale divulgativo, che giustamente chiarisce a quale orientamento psicologico ci si riferisca (la teoria dell’attaccamento) ma assolutamente fruibile a noi.

Un testo agile e che tutti dovrebbero leggere, per imparare a riconoscere l’eventuale sindrome da dipendenza affettiva (compresi i maschi restii ad ammetterlo) propria o magari della persona amata accompagnandola verso l’amore maturo e libero del quale parla La Dottoressa del Cuore























Nessun commento:

Posta un commento

Segnalazione Romanzo - O.D.E. EDIZIONI - MY BEST SLAM di Giulia Ungarelli

  Respiro Readers vi segnaliamo  la  nuova uscita edita O.D.E. Edizioni del romanzo dell'autrice   italiana    Giulia Ungarelli. TITOLO:...