martedì 5 maggio 2020

Recensione Romanzo - BY ANDREA - LOVE= LOVE. QUATTRO VOCI FUORI DAL CORO di Marzia Accardo, Katia Arduini , Elisa Mura e Lily Rose















"Ama, ama follemente, ama più che puoi, e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare)"
L’amore ha varie forme, vari colori, vari sapori. L’amore malato, che ti porta ad annullarti per l’altro.
L’amore folle, che ti fa fare pazzie delle quali potresti pentirti, ma non t’importa, perché ciò che conta è vivere il momento.
L’amore passionale, erotico, che parte dalla testa, dalla pancia, e coinvolge anche il cuore.
Amori appena nati, che arrivano come una folata di vento a scompigliare la vita.
Amori che non se ne vanno, nemmeno con lo scorrere inesorabile del tempo.
Amori che vanno oltre le differenze di età, di classe, oltre le convenzioni sociali. Perché l’amore è amore e non può fare a meno di sbocciare.
“Love=love – Quattro voci fuori dal coro”.
Quattro autrici che si sono unite per raccontare diversi modi di amare, diversi modi di scoprire che, alla fine di tutto, l’amore è il vero motore della vita.










Love-Love è un emozionante racconto corale sull’amore. Le quattro autrici ci regalano storie diverse, alcune ambientate nel mondo di oggi, altre in epoche passate, accomunate dal rimarcare la forza sovversiva dell’amore nello scardinare convenzioni sociali, morali, ipocrisia. E oggi, in questa strana primavera che stiamo vivendo, l’amore può essere la sola potenza salvifica.
Marzia Accardo ci regala storie molto diverse. In “Fame d’amore” ne racconta il lato più oscuro, quello dell’autolesionismo che ti porta ad annullarti per un’altra persona alla quale sei indifferente. In “Canzone per un’amore impossibile” ci immergiamo con i due protagonisti in quell’attimo magico nel quale due sguardi si incrociano e non c’è bisogno di dirsi nulla. Quello sguardo ha già detto tutto, ci si riconosce, si prova un’estasi che non tutti hanno la fortuna di aver (ancora) vissuto. Io mi sono emozionato particolarmente nel leggere il racconto di Marzia: qualcosa di simile mi è successo alcuni anni fa per la prima volta, quando ero già adulto e con altre esperienze alle spalle. Uno sguardo fugace, io e Lei ci siamo riconosciuti reciprocamente. Senza dire nulla. E come i protagonisti del racconto di Marzia, la realtà è intervenuta a dividerci fisicamente, ma non nell’intimo dei nostri cuori.
Anche Katia Arduini ci fa immergere nel mondo dell’amore da due punti di vista diversi. “First Kiss” è il racconto più sorprendente e dirompente nel narrare lo scardinamento di quello che ancora oggi resta implicitamente non-detto nella nostra società: l’amore omosessuale maschile nell’età adolescenziale. Molto più delle ragazze, i ragazzi adolescenti sono ancora interiormente prigionieri di un modello antico di “virilità”. Solo alla fine il ragazzo protagonista riconosce che Tyler non è il suo “migliore amico”, ma la persona che ama in senso assoluto, di un amore passionale e incondizionato. “Come le foglie” è un racconto molto delicato sul tema della serendipity, la magia dell’incontro casuale che ti cambia la vita. Chloe, la protagonista, ha il cuore chiuso dopo la morte della madre e ritorna spesso nel luogo che le ricorda la sua infanzia. Lì incontra Sasha, che ama le poesie di Baudelaire come la madre. E la risveglierà alla vita riaprendole il cuore.
Elisa Mura ci regala due racconti ambientati in epoche diverse. Aurora Gorio, la protagonista di “Non si accettano scuse” è una donna sola ancora traumatizzata dall’essere stata lasciata proprio un 12 di Febbraio, alla vigilia della Festa degli Innamorati, con una “scusa” apparentemente assurda. E si troverà invece all’improvviso davanti a una bellissima seconda occasione. “Amatemi per ciò che sono” è ambientato durante la crisi economica americana degli anni trenta. La protagonista, Cordelia, vuole essere “amata per quello che è” e non per il suo status sociale o economico. Per quello finge di essere quello che non è, senza riuscire in nessun caso a essere “vista” e amata per quello che è davvero.
Il lungo racconto di Lily Rose, “Incontrare l’amore a un corso di filosofia” è incentrato su due temi principali. Uno è la necessità della protagonista Sophia, una ragazza figlia di un famoso avvocato, di cambiar percorso, deviare da una vita che altri hanno già impostato per lei, e che non le piace. L’altro è quello delle maschere professionali e sociali che ci ingabbiano, e che rendono ancora oggi visto con sospetto un amore tra persone con grande differenza di età e con ruoli sociali diversi: ma i due protagonisti, come quelli del racconto di Marzia Accardo, si “riconoscono” con uno sguardo e gettano le loro maschere sociali per amarsi.
Una lettura che mi sento di consigliare con il cuore, perché fa emozionare e sognare, ma anche riflettere. Tutte e tutti ritroveranno un pezzetto di sé e della propria vita in alcuni dei personaggi, come io l’ho trovato nei protagonisti di “Canzone per un amore impossibile”. E la consiglio anche perché della forza dirompente dell’Amore oggi più che mai abbiamo bisogno come l’aria.
















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