"Ama, ama follemente, ama più che puoi, e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare)"
L’amore ha varie forme, vari colori, vari sapori. L’amore malato, che ti porta ad annullarti per l’altro.
L’amore folle, che ti fa fare pazzie delle quali potresti pentirti, ma non t’importa, perché ciò che conta è vivere il momento.
L’amore passionale, erotico, che parte dalla testa, dalla pancia, e coinvolge anche il cuore.
Amori appena nati, che arrivano come una folata di vento a scompigliare la vita.
Amori che non se ne vanno, nemmeno con lo scorrere inesorabile del tempo.
Amori che vanno oltre le differenze di età, di classe, oltre le convenzioni sociali. Perché l’amore è amore e non può fare a meno di sbocciare.
“Love=love – Quattro voci fuori dal coro”.
Quattro autrici che si sono unite per raccontare diversi modi di amare, diversi modi di scoprire che, alla fine di tutto, l’amore è il vero motore della vita.
Love-Love
è un emozionante racconto corale sull’amore. Le quattro autrici ci
regalano storie diverse, alcune ambientate nel mondo di oggi, altre
in epoche passate, accomunate dal rimarcare la forza sovversiva
dell’amore nello scardinare convenzioni sociali, morali, ipocrisia.
E oggi, in questa strana primavera che stiamo vivendo, l’amore può
essere la sola potenza salvifica.
Marzia
Accardo ci regala storie molto diverse. In “Fame d’amore” ne
racconta il lato più oscuro, quello dell’autolesionismo che ti
porta ad annullarti per un’altra persona alla quale sei
indifferente. In “Canzone per un’amore impossibile” ci
immergiamo con i due protagonisti in quell’attimo magico nel quale
due sguardi si incrociano e non c’è bisogno di dirsi nulla. Quello
sguardo ha già detto tutto, ci si riconosce, si prova un’estasi
che non tutti hanno la fortuna di aver (ancora) vissuto. Io mi sono
emozionato particolarmente nel leggere il racconto di Marzia:
qualcosa di simile mi è successo alcuni anni fa per la prima volta,
quando ero già adulto e con altre esperienze alle spalle. Uno
sguardo fugace, io e Lei ci siamo riconosciuti reciprocamente. Senza
dire nulla. E come i protagonisti del racconto di Marzia, la realtà
è intervenuta a dividerci fisicamente, ma non nell’intimo dei
nostri cuori.
Anche
Katia Arduini ci fa immergere nel mondo dell’amore da due punti di
vista diversi. “First Kiss” è il racconto più sorprendente e
dirompente nel narrare lo scardinamento di quello che ancora oggi
resta implicitamente non-detto nella nostra società: l’amore
omosessuale maschile nell’età adolescenziale. Molto più delle
ragazze, i ragazzi adolescenti sono ancora interiormente prigionieri
di un modello antico di “virilità”. Solo alla fine il ragazzo
protagonista riconosce che Tyler non è il suo “migliore amico”,
ma la persona che ama in senso assoluto, di un amore passionale e
incondizionato. “Come le foglie” è un racconto molto delicato
sul tema della serendipity, la magia dell’incontro casuale che ti
cambia la vita. Chloe, la protagonista, ha il cuore chiuso dopo la
morte della madre e ritorna spesso nel luogo che le ricorda la sua
infanzia. Lì incontra Sasha, che ama le poesie di Baudelaire come
la madre. E la risveglierà alla vita riaprendole il cuore.
Elisa
Mura ci regala due racconti ambientati in epoche diverse. Aurora
Gorio, la protagonista di “Non si accettano scuse” è una donna
sola ancora traumatizzata dall’essere stata lasciata proprio un 12
di Febbraio, alla vigilia della Festa degli Innamorati, con una
“scusa” apparentemente assurda. E si troverà invece
all’improvviso davanti a una bellissima seconda occasione. “Amatemi
per ciò che sono” è ambientato durante la crisi economica
americana degli anni trenta. La protagonista, Cordelia, vuole essere
“amata per quello che è” e non per il suo status sociale o
economico. Per quello finge di essere quello che non è, senza
riuscire in nessun caso a essere “vista” e amata per quello che è
davvero.
Il
lungo racconto di Lily Rose, “Incontrare l’amore a un corso di
filosofia” è incentrato su due temi principali. Uno è la
necessità della protagonista Sophia, una ragazza figlia di un famoso
avvocato, di cambiar percorso, deviare da una vita che altri hanno
già impostato per lei, e che non le piace. L’altro è quello delle
maschere professionali e sociali che ci ingabbiano, e che rendono
ancora oggi visto con sospetto un amore tra persone con grande
differenza di età e con ruoli sociali diversi: ma i due
protagonisti, come quelli del racconto di Marzia Accardo, si
“riconoscono” con uno sguardo e gettano le loro maschere sociali
per amarsi.
Una
lettura che mi sento di consigliare con il cuore, perché fa
emozionare e sognare, ma anche riflettere. Tutte e tutti ritroveranno
un pezzetto di sé e della propria vita in alcuni dei personaggi,
come io l’ho trovato nei protagonisti di “Canzone per un amore
impossibile”. E la consiglio anche perché della forza dirompente
dell’Amore oggi più che mai abbiamo bisogno come l’aria.
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