martedì 26 maggio 2020

Recensione Romanzo - BY ANDREA - IL CLUB DELLE OSSESSIONI di Elisa Mura
















"Se osservi attentamente una persona, prima di conoscerla, sei già a metà strada per fartela amica."

In seguito alla malattia mentale del nonno, un moderno patriota scozzese, il neolaureato psicologo Roy Anderson ha sin dall'adolescenza l'obiettivo di curare le ossessioni, in particolare quelle giovanili, con metodi da ritenersi non tradizionali, suscitando il disappunto della collega Jane Mallory, rivale sin dai tempi di Cambridge. Roy, ispirato dalla romantica Eloise, sua coinquilina, fonda il “Club delle ossessioni”, una terapia di gruppo mai vista. Egli ospiterà nella sua abitazione 5 ragazzi aventi diversi tipi di ossessione, che saranno costretti a convivere ed essere osservati costantemente. Sarà qui che si incontreranno Leila e Damien, due personalità agli antipodi che si attraggono. Lei timida e introversa, con un trascorso da vittima di bullismo e anoressia, ora fissata con internet. Lui energico, libero, pronto a lanciarsi in sport pericolosi, rischiando la vita. Insieme al dottor Anderson e ai compagni di terapia Ian, Fanny e Kim, impareranno a condividere i propri drammi e i propri timori, finchè, forse, non riusciranno a trovare ciò che è davvero importante nella vita di tutti i giorni.










Il “Club delle ossessioni” di Elisa Mura è un romanzo dal tema curioso, che tratta con un tono leggero argomenti di grande delicatezza e attualità. Il protagonista è Roy Anderson, un ragazzo che conosce il mondo delle ossessioni grazie al nonno, affetto da un disturbo dissociativo della personalità, e sogna di diventare psicologo. Ha un atteggiamento sempre aperto e solare verso le altre persone e grande successo con le ragazze, tranne che con l’affascinante ed algida Jane Mallory, quella che lo intriga di più.
Tra di loro si crea una strana amicizia e una connessione profonda anche se non un’amore esplicito. Attorno a Roy ci sono anche altre ragazze, come Olivia, ossessionata proprio da lui, e Jennifer, la sua fidanzata.
Dopo la laurea, lasciato da Jennifer, Roy torna in Scozia e apre uno studio privato nella casa dove abita con la governante Eloise. In un certo senso anche Roy ha un’ossessione: curare le ossessioni.
Dopo aver trattato alcuni casi singoli, Roy riesce finalmente a realizzare il suo sogno organizzando una terapia di gruppo molto particolare: i partecipanti non hanno un problema unico, ma sono tutti accomunati dall’essere ossessionati da qualcosa.
Leila è una ragazza vittima di bullismo e anoressia che supera la sua chiusura verso gli altri entrando nel mondo dei social network per poi diventarne totalmente dipendente. All’opposto c’è Damien, un personaggio che sembra uscito dal film Into the Wild, amante degli sport estremi, della natura, che per scelta non possiede neanche un cellulare ed ha molto successo con le ragazze. C’è Ian, ossessionato dalle partite di calcio, Fanny, dalla telenovela spagnola “Constitucion” e dai suoi intrecci d’amore; e Kimberly, talmente ossessionata dalla gelosia da odiare tutti gli uomini indistintamente.
L’obbiettivo di Roy è creare una sorta di “famiglia allargata” nel quale risulti terapeutico il confronto delle rispettive ossessioni. Per un classico caso di serendipity, Roy reincontra Jane Mallory, la strana e sfuggente amica dell’Università. E la fredda e scostante Jane, in realtà, si rivela innamorata di Roy dal loro primo incontro al Bar dell’Università,
Non sentendosi all’altezza, Jane ha preferito adottare un atteggiamento scostante e algido, respingere prima di essere respinta. Un atteggiamento che molti adottano come meccanismo di difesa, che ci può far perdere le migliori occasioni della nostra vita. Non tutti sono così fortunati da rincontrarsi e poter vivere finalmente il loro amore.
L’idea del Club delle Ossessioni sembra funzionare:
Si crea una specie di famiglia allargata e il percorso termine con la guarigione dei personaggi dai pensieri ossessivi:
Tra Leila, la ragazza vittima di bullismo e anoressia diventata star dei social network con un falso nome, e Damien, il ragazzo selvaggio amante degli sport estremi, nasce un amore che dimostra come spesso gli opposti si attraggono.
Guarire da un’ossessione non significa non inseguire o coltivare più la propria passione, ma farlo senza che diventi un’unica ragione di vita, Damien resta amante dello sport estremo, Kim gelosa, Leyla resta social, ma si collega meno, Fanny fan di Constitucion, ma può perderne una puntata senza fare tragedie. Solo Ian abbandona la passione per il calcio.
I temi trattati da “Il Club delle Ossessioni” di Elisa Mura, piacevolmente intrecciati con le vicende sentimentali dei protagonisti, sono tutti di grande attualità e ci portano a interrogarci sulla doppia natura, psicologica e sociale, delle stesse.. Quello che in un certo periodo storico è considerato un’ossessione, in un altro è considerato una virtù. Ci sono casi in cui è la società ad essere ossessiva trasmettendo le ossessioni alle persone, e facendole stare male.
La passione sfrenata per i social network, considerata nei primi anni della loro diffusione una bizzaria da nerd, può oggi trasformarsi nella ben remunerata professioni di influencer o ti può facilitare l’ascesa a leader politico e quasi nessuno ne è fuori, ma può creare una dipendenza psichica. Chi non è sui social è percepito oggi come una persona un po’ strana.
L’ossessione dell’igiene e della contaminazione (citata dall’autrice nel prologo) il lavarsi e disinfettarsi continuamente, considerata in psicologia un disturbo ossessivo-compulsivo, è oggi come sappiamo lodata quotidianamente come la prima delle virtù sociali.
Così come grazie le serie in streaming di oggi l’ossessione per le serie televisive da passatempo nerd è diventata fenomeno di massa, fino a creare l’apposito termine binge watching.
L’ambientazione scozzese conferisce al testo di Elisa Mura una particolare originalità, arricchita da personaggi come il nonno Khol e Eloise.
Una lettura che mi sento di consigliare per la sua grande originalità: non ho mai letto un libro di questo tipo, molto difficile da classificare come genere, compensa un po’ di romance con l’analisi psicologica dei personaggi.
Una lettura piacevole, e molto profonda, che evidenzia come le ossessioni possano essere la spia non solo di problemi individuali, ma anche causate da fenomeni sociali.
Ogni lettore può giocare a identificarsi in uno dei personaggi “ossessionati” per poi scoprire che alcune ossessioni possono anche essere plurime;: si può essere gelosi, appassionati di calcio e serie tv allo stesso tempo. Altre no, come quelle degli sport estremi senza cellulare e dei social network, non possono coesistere nella stessa persona, ma possono far incontrare gli opposti e farli amare.
Anche se non è una delle ossessioni ufficiali, io sono stato colpito da quella della giovane Jane Mallory: quella non essere all’altezza di chi si ama e tirarsi indietro: è capitato spesso anche a me, in adolescenza, per poi svanire nell’età adulta. Ma la realtà non è un libro….e non sempre si ripresenta davanti a te la tua seconda chance!















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