"Se osservi attentamente una persona, prima di conoscerla, sei già a metà strada per fartela amica."
In seguito alla malattia mentale del nonno, un moderno patriota scozzese, il neolaureato psicologo Roy Anderson ha sin dall'adolescenza l'obiettivo di curare le ossessioni, in particolare quelle giovanili, con metodi da ritenersi non tradizionali, suscitando il disappunto della collega Jane Mallory, rivale sin dai tempi di Cambridge. Roy, ispirato dalla romantica Eloise, sua coinquilina, fonda il “Club delle ossessioni”, una terapia di gruppo mai vista. Egli ospiterà nella sua abitazione 5 ragazzi aventi diversi tipi di ossessione, che saranno costretti a convivere ed essere osservati costantemente. Sarà qui che si incontreranno Leila e Damien, due personalità agli antipodi che si attraggono. Lei timida e introversa, con un trascorso da vittima di bullismo e anoressia, ora fissata con internet. Lui energico, libero, pronto a lanciarsi in sport pericolosi, rischiando la vita. Insieme al dottor Anderson e ai compagni di terapia Ian, Fanny e Kim, impareranno a condividere i propri drammi e i propri timori, finchè, forse, non riusciranno a trovare ciò che è davvero importante nella vita di tutti i giorni.
Il “Club
delle ossessioni” di Elisa Mura è un
romanzo dal tema curioso, che tratta con un tono leggero argomenti di
grande delicatezza e attualità. Il protagonista è Roy Anderson, un
ragazzo che conosce il mondo delle ossessioni grazie al nonno,
affetto da un disturbo dissociativo della personalità, e sogna di
diventare psicologo. Ha un atteggiamento sempre aperto e solare verso
le altre persone e grande successo con le ragazze, tranne che con
l’affascinante ed algida Jane Mallory, quella che lo intriga di
più.
Tra di loro
si crea una strana amicizia e una connessione profonda anche se non
un’amore esplicito. Attorno a Roy ci sono anche altre ragazze, come
Olivia, ossessionata proprio da lui, e Jennifer, la sua fidanzata.
Dopo la
laurea, lasciato da Jennifer, Roy torna in Scozia e apre uno studio
privato nella casa dove abita con la governante Eloise. In un certo
senso anche Roy ha un’ossessione: curare le ossessioni.
Dopo aver
trattato alcuni casi singoli, Roy riesce finalmente a realizzare il
suo sogno organizzando una terapia di gruppo molto particolare: i
partecipanti non hanno un problema unico, ma sono tutti accomunati
dall’essere ossessionati da qualcosa.
Leila è una
ragazza vittima di bullismo e anoressia che supera la sua chiusura
verso gli altri entrando nel mondo dei social network per poi
diventarne totalmente dipendente. All’opposto c’è Damien, un
personaggio che sembra uscito dal film Into
the Wild, amante degli sport estremi, della
natura, che per scelta non possiede neanche un cellulare ed ha molto
successo con le ragazze. C’è Ian, ossessionato dalle partite di
calcio, Fanny, dalla telenovela spagnola “Constitucion”
e dai suoi intrecci d’amore; e Kimberly,
talmente ossessionata dalla gelosia da odiare tutti gli uomini
indistintamente.
L’obbiettivo
di Roy è creare una sorta di “famiglia allargata” nel quale
risulti terapeutico il confronto delle rispettive ossessioni. Per un
classico caso di serendipity,
Roy reincontra Jane Mallory, la strana e sfuggente amica
dell’Università. E la fredda e scostante Jane, in realtà, si
rivela innamorata di Roy dal loro primo incontro al Bar
dell’Università,
Non
sentendosi all’altezza, Jane ha preferito adottare un atteggiamento
scostante e algido, respingere prima di essere respinta. Un
atteggiamento che molti adottano come meccanismo di difesa, che ci
può far perdere le migliori occasioni della nostra vita. Non tutti
sono così fortunati da rincontrarsi e poter vivere finalmente il
loro amore.
L’idea del
Club delle Ossessioni
sembra funzionare:
Si crea una
specie di famiglia allargata e il percorso termine con la guarigione
dei personaggi dai pensieri ossessivi:
Tra Leila,
la ragazza vittima di bullismo e anoressia diventata star dei social
network con un falso nome, e Damien, il
ragazzo selvaggio amante degli sport estremi, nasce un amore che
dimostra come spesso gli opposti si attraggono.
Guarire da
un’ossessione non significa non inseguire o coltivare più la
propria passione, ma farlo senza che diventi un’unica ragione di
vita, Damien resta amante dello sport estremo, Kim gelosa, Leyla
resta social, ma si
collega meno, Fanny fan di Constitucion,
ma può perderne una puntata senza fare tragedie. Solo Ian abbandona
la passione per il calcio.
I temi
trattati da “Il Club delle Ossessioni” di Elisa Mura,
piacevolmente intrecciati con le vicende sentimentali dei
protagonisti, sono tutti di grande attualità e ci portano a
interrogarci sulla doppia natura, psicologica e sociale, delle
stesse.. Quello che in un certo periodo storico è considerato
un’ossessione, in un altro è considerato una virtù. Ci sono casi
in cui è la società ad essere ossessiva trasmettendo le ossessioni
alle persone, e facendole stare male.
La passione
sfrenata per i social network,
considerata nei primi anni della loro diffusione una bizzaria da
nerd, può oggi
trasformarsi nella ben remunerata professioni di influencer
o ti può facilitare l’ascesa a leader politico e quasi nessuno ne
è fuori, ma può creare una dipendenza psichica. Chi non è sui
social è percepito
oggi come una persona un po’ strana.
L’ossessione
dell’igiene e della contaminazione (citata dall’autrice nel
prologo) il lavarsi e disinfettarsi continuamente, considerata in
psicologia un disturbo ossessivo-compulsivo, è oggi come sappiamo
lodata quotidianamente come la prima delle virtù sociali.
Così come
grazie le serie in streaming
di oggi l’ossessione per le serie televisive da passatempo nerd
è diventata fenomeno di massa, fino a creare
l’apposito termine binge watching.
L’ambientazione
scozzese conferisce al testo di Elisa Mura una particolare
originalità, arricchita da personaggi come il nonno Khol e Eloise.
Una lettura
che mi sento di consigliare per la sua grande originalità: non ho
mai letto un libro di questo tipo, molto difficile da classificare
come genere, compensa un po’ di romance con
l’analisi psicologica dei personaggi.
Una lettura
piacevole, e molto profonda, che evidenzia come le ossessioni possano
essere la spia non solo di problemi individuali, ma anche causate da
fenomeni sociali.
Ogni lettore
può giocare a identificarsi in uno dei personaggi “ossessionati”
per poi scoprire che alcune ossessioni possono anche essere plurime;:
si può essere gelosi, appassionati di calcio e serie tv allo stesso
tempo. Altre no, come quelle degli sport estremi senza cellulare e
dei social network, non possono coesistere nella stessa persona, ma
possono far incontrare gli opposti e farli amare.
Anche se non
è una delle ossessioni ufficiali, io sono stato colpito da quella
della giovane Jane Mallory: quella non essere all’altezza di chi si
ama e tirarsi indietro: è capitato spesso anche a me, in
adolescenza, per poi svanire nell’età adulta. Ma la realtà non è
un libro….e non sempre si ripresenta davanti a te la tua seconda
chance!
Nessun commento:
Posta un commento