Respiro Readers
anche oggi ospitiamo il grande evento natalizio
" UN REGALO SOTTO L'ALBERO"
con cui il nostro blog collabora con tanti altri blog.
Ogni giorno troverete segnalazioni di autrici.
TITOLO: La rosa del deserto. Ishtar la sacerdotessa
AUTRICI: Lina e Maria Giudetti
CASA EDITRICE: Self Publishing
SERIE: La rosa del deserto #1
GENERE: Romance Storico
PREZZO EBOOK: 0.99
PREZZO CARTACEO: 9.99
DATA USCITA: 8 Ottobre 2018
Tanto tempo fa, in una terra antica, due popoli si davano battaglia...
Ishtar, figlia e unica erede di un potente re barbaro è ancora in fasce quando la guerra che vede
vittoriosi i sumeri cambia per sempre il suo destino, rendendola schiava di una razza a cui non
appartiene. Bella e orgogliosa, con i capelli rosso fuoco e gli occhi verde smeraldo, cattura subito
l'attenzione del giovane re Dungir che salito al trono dopo la morte del padre la nomina somma
sacerdotessa di uno dei templi più importanti di Ur. Lui è affascinante, sensuale e caparbio, ma
alterna con Ishtar dolcezza a crudeltà.
Nonostante il sangue barbaro che le scorre nelle vene le urli di non sottomettersi, lei cede agli ordini
del suo sovrano divenendo la sua concubina. Il loro sarà un rapporto conflittuale, passionale e
tormentato. Dovranno imparare a difendersi dalle insidie di corte, affrontando vecchi e nuovi
rancori...
La Rosa del Deserto – Ishtar La Sacerdotessa è il primo romanzo di una trilogia romanticoerotica a sfondo storico. Presto saranno online gli altri due volumi:
La Rosa del Deserto – Ishtar La Sumera
La Rosa del Deserto – Ishtar La Guerriera
Ishtar era incredibilmente bella quella sera. Indossava una
soffice tunica bianca di lino che abbracciava perfettamente ogni
curva del suo corpo ed era orlata da filamenti d'oro sottili sia
sulle maniche che sul collo. Le sue guance e le sue palpebre
erano dipinte con delle polveri sottili di carbone di un colore
rosso vermiglio che risaltavano le sue grandi iridi verdi, facendo
sì che risplendessero anche al buio, attraverso la luce fioca delle
torce. Le sue labbra carnose a forma di cuore erano leggermente
socchiuse ora mentre osservava le danze, quasi come un invito
segreto per il re che conosceva bene il loro sapore.
Per quanto egli volesse essere devoto alla moglie, non riusciva
a dimenticare e a ignorare Ishtar. La sinuosità del suo corpo e la
sua innocenza, in netto contrasto con la sua natura passionale, lo
facevano bruciare di desiderio portandolo alla conclusione che
solo se l'avesse avuta nel suo letto, consumando fino allo
sfinimento la sua ossessione per lei, sarebbe rinsavito.
Ishtar era stata quasi sul punto di cedergli l'ultima volta che si
erano incontrati nel deserto e la consapevolezza che anche lei lo
desiderasse, aveva reso ancor più folle il suo bisogno di
possederla. Quella sera si sentì tentato di richiedere la sua
compagnia quando la festa terminò.
«Mio signore» gli disse Natum, il suo consigliere,
interrompendo i suoi pensieri lussuriosi, «non è consigliabile
attraversare il fiume a quest'ora. Sarebbe opportuno far
preparare delle stanze per voi e la regina qui al tempio.»
Dungir annuì.
«Informa la somma sacerdotessa che dopo la festa, prima che
vada via, dovrà incontrarmi nella libreria per discutere di una
questione urgente.»
Non si trattava di una scusa. Il tempio di Uruk era stato
derubato del suo oro molti giorni prima e Ishtar non aveva
mandato nessuno a informarlo del furto. Venirlo a sapere dopo,
naturalmente lo aveva fatto infuriare anche se ora, in realtà, gli
forniva un buon motivo per poter parlare con lei da solo.
Quando la sacerdotessa entrò nella biblioteca, Dungir era
intento a leggere una tavoletta, seduto comodamente su uno dei
divani rettangolari che erano disposti al centro della stanza.
Ishtar chiuse la porta e si schiarì la voce per fargli notare la sua
presenza. «Mio signore.» Si inchinò.
I loro sguardi s'incontrarono per la prima volta.
«Ti aspettavo da un po', sacerdotessa di Uruk.»
«È molto tardi, mio signore. Gradirei sapere cos'è talmente
importante da dover essere discusso proprio a quest'ora» gli
domandò seria Ishtar.
«La tua abilità come amministratrice di questo tempio.» La
freddezza della sua voce, le fece gelare il sangue. «Due casse
piene di monete d'argento e una quantità discreta di statuette
sacre sono sparite!» continuò. «Davvero pensavi che non lo
avrei scoperto?»
«Mio signore, vi prego, non arrabbiatevi.»
«Sono furioso!» ruggì lasciando il divano e avanzando
minacciosamente verso di lei.
«Non c'era nulla che potessi fare.»
«Invece avresti potuto fare un sacco di cose» ribatté aspro. «Se
non avessi sopravvalutato le tue capacità, ti saresti accorta che
c'era bisogno di più guardie per sorvegliare questo tempio e le
mie casse non sarebbero state derubate. Mi hai deluso,
sacerdotessa.»
«Ho assunto più guardie e le casse sono state trasferite in un
luogo segreto» rispose lei in sua difesa.
«Perché non hai denunciato l'incidente?»
«Avevo paura!» confessò a un tratto Ishtar, permettendo alla
propria frustrazione di esplodere. «Paura che avreste reagito
esattamente come state facendo adesso.»
«E pensavi forse che nascondermi la verità ti avrebbe
risparmiata dalla mia rabbia?»
«Non accadrà più, mio signore.»
«Sarò io a fare in modo che non accada di nuovo.» Il tono della
sua voce si fece più intenso. «Sono stato uno sciocco a lasciare il
mio argento nelle mani di una donna.»
«Ve lo avrei detto» replicò lei con gli occhi ormai gonfi di
lacrime.
Lui l'afferrò per il polso e la tirò verso di sé.
«Hai avuto quasi due lune per mandarmi un messaggero e
informarmi dell'accaduto, ma non lo hai fatto» la accusò. «Non
meriti la mia fiducia. Sceglierò un'altra amministratrice.»
«No!» contestò lei. «Sono colpevole di aver sbagliato a non
richiedere più protezione, ma so come gestire un tempio!»
«Non sei stata fedele al tuo re, perciò le tue abilità non
c'entrano. Non puoi gestire questo o qualunque altro tempio se
non sei onesta.»
«Avete ragione, vi ho deluso.» S'inchinò umilmente ai suoi
piedi. «Accetterò con obbedienza qualsiasi punizione vorrete
infliggermi, ma vi supplico di non mandarmi via dal tempio. Ho
vissuto qui tutta la mia vita e non conosco il mondo esterno. Se
non vi ho informato dell'incidente, è stato perché ero spaventata
e non volevo far gravare il problema su di voi.»
La rabbia di Dungir si affievolì. Si rese conto che lei aveva sul
serio paura. Paura di perdere la propria posizione e forse anche
la vita. Possibile che non riuscisse a capire che lui non le
avrebbe comunque mai fatto del male? Ciò che lo aveva
indignato era stato il modo incosciente con il quale lei aveva
agito piuttosto che la perdita del suo argento. Sapeva che il ladro
avrebbe potuto farle del male o persino ucciderla e Ishtar non
aveva che sedici anni. Era troppo giovane e del tutto ignara della
natura spregevole degli uomini per comprendere il genere di
pericolo al quale si era esposta.
Senza tradire le proprie emozioni, Dungir la tirò su con una
mano, poi la guardò dritto negli occhi. Lo sguardo implorante e
colmo d'innocenza di lei annientò il suo disappunto e fu molto
difficile per lui resistere alla tentazione di avvicinarla e
stringerla a sé per consolarla. Tuttavia sapeva di doverla
disciplinare, se non altro affinché imparasse ad assumersi la
responsabilità delle proprie scelte.
«Sono il padrone di questa terra, Ishtar, l'unico che può
decidere della tua vita o della tua morte. Devi imparare a non
disobbedirmi.»
«Pronunciate la vostra punizione mio signore e io obbedirò.»
«E se ti chiedessi l'impossibile?»
Lei scosse la testa, tremando di fronte al suo sguardo
inquisitore finché, sorprendendola, lui non scoppiò in una
fragorosa risata.
«Non allarmarti, non ho intenzione di forzarti.» La sua voce
era sensuale e le loro labbra erano così vicine, da consentire a
entrambi di sentire il calore dei loro respiri. «Quando ti avrò,
mia dolce rosa del deserto, mi implorerai di toccarti e farti mia.»
«No!» Le salì in gola un gemito soffocato di protesta.
Lui rise di nuovo, ma poi ridivenne serio.
«Non ti allontanerò dal tempio. Tuttavia, dovrai essere punita.»
Maria Giudetti nasce a Taranto, ma da più di vent'anni risiede all'estero. Vive nei sobborghi di Philadelphia,
negli Stati Uniti dove lavora nel settore aereospaziale come ingegnere meccanico. È appassionata di arte e
di musica. Oltre a scrivere, le piace dipingere quadri naïf e cantare le canzoni di Mina e di Giorgia. Ha
cominciato a scrivere quando aveva solo otto anni e ama leggere e scrivere sia fantasy che romanzi storici.
Bertrice Small e Iris Johansen sono le autrici che più l'hanno ispirata nel corso degli anni. "Ishtar - La
Sacerdotessa" è la prima opera da lei pubblicata e fa parte della trilogia La Rosa del Deserto, composta da
altri due volumi, "Ishtar - La Sumera" e "Ishtar - La Guerriera" disponibili su Amazon prossimamente.
Lina Giudetti è nata a Taranto sotto il segno del leone. È una
donna riservata e sognatrice. Adora leggere e scrive per passione
e diletto. In particolare, è appassionata di mitologia, di religione
e storia, ma anche di horror, fantasy e romance, elemento o
genere che inserisce in quasi tutti i suoi libri.
Il suo primo libro lo scrisse a mano a quattordici anni, quando
gli eBooks ancora non esistevano, ma non lo pubblicò mai.
Pubblicò per la prima volta una sua opera, "Anime Eterne", nel
2003, con una casa editrice della sua città. Era l'epoca preeBooks e quindi, a quei tempi, il romanzo venne distribuito solo
in formato cartaceo in tutte le librerie della sua città.
Bellissimo evento!
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