martedì 31 dicembre 2019

Evento Natalizio " UN REGALO SOTTO L'ALBERO" : INCOMPATIBILI di Manuela Chiarottino









Respiro Readers

anche oggi ospitiamo il grande evento natalizio

" UN REGALO SOTTO L'ALBERO"

con cui il nostro blog collabora con tanti altri blog.

Ogni giorno troverete segnalazioni di autrici.











TITOLO: Incompatibili

AUTRICE: Manuela Chiarottino

CASA EDITRICE: Le Mezzelane Casa Editrice

GENERE: Romance

PREZZO EBOOK: 4.99

PREZZO CARTACEO: 11.90

DATA USCITA: 9 Settembre 2019







Amber ha diciassette anni, una massa di riccioli rossi, e un sorriso che nasconde un dolore. Braiden, ha diciannove anni, due occhi grigi pieni di rabbia, un sorriso strafottente e un modo di fare da riccone supponente. Ogni volta che si incontrano non fanno altro che litigare, insomma, sono del tutto incompatibili, appartengono a mondi opposti, eppure si attraggono come due calamite. Braiden però sta nascondendo qualcosa, la sua anima è ferita nel profondo e nulla è come potrebbe sembrare. Proprio quando si sentiranno vicini il destino rovescerà le loro vite e dovranno trovare il coraggio di scegliere. Mettere a rischio i loro cuori o i loro sogni.










Uscendo passò accanto alla moto. L’acchiappasogni era un reticolo di fili e le piume che lo ornavano sembravano vere. Forse mentre andava in moto a tutta velocità davano l’illusione di muoversi nel vento. Le venne quasi voglia di allungare la mano e sfiorarle, ma Anne la chiamò per dirle di sbrigarsi, così corse via.
Quando arrivarono alla moto, Amber si soffermò ad accarezzare l’acchiappasogni dipinto sul serbatoio, illuminato dalla luce gialla del lampione. I punti dorati tra i fili della rete parevano brillare.
«Braiden, hai scelto tu questo disegno?»
«Sì, è un simbolo religioso per i Nativi d’America, un simbolo di rinascita.»
«Sembra avere qualcosa di magico.»
«Lo credo anch’io. Una volta ne ho visto uno da piccolo, da… sì, da mio nonno. Vederlo muoversi al vento mi incantava. L’ho fatto dipingere anche sull’asse da surf, come una specie di portafortuna. Non ricordavo nemmeno più di averlo visto la prima volta proprio da lui», aggiunse inseguendo chissà quale memoria.
«Mi piace molto.»
Braiden la guardò mentre passava ancora la sua mano sul disegno e sentì l’impulso di afferrarla e chiederle di non andare via.
«Anche tu hai qualcosa che mi incanta, Amber.» Lo aveva detto di getto ed era la verità.
Gli sembrò che fosse arrossita, ma in quel buio tutto era confuso.
«Ti accompagno.»
Camminarono piano senza più dire nulla. Rimase ad aspettare che entrasse e la salutò con un cenno della mano.
Quando fu solo qualcosa dentro di lui si spezzò. Paura. Paura di illudersi ancora.
Forse era meglio lasciar perdere, non era la ragazza per lui o, ancor meglio, lui non era il ragazzo per lei.
Prima di quel momento non avevano fatto che punzecchiarsi, quella sera era stata solo una pausa imprevista, una magia che non poteva ripetersi.




Quando fu solo qualcosa dentro di lui si spezzò. Paura. Paura di illudersi ancora.
Forse era meglio lasciar perdere, non era la ragazza per lui o, ancor meglio, lui non era il ragazzo per lei. Prima di quel momento non avevano fatto che punzecchiarsi, quella sera era stata solo una pausa imprevista, una magia che non poteva ripetersi.
Continuò con questo mantra mentre l’acqua della doccia scorreva sul suo corpo e cercava di placare l’eccitazione, lo ripeté quando si gettò sul letto e vagò con lo sguardo a quello squarcio di cielo stellato che vedeva dalla finestra, e mentre tentava invano di addormentarsi. Amber. Non aveva che lei nella mente.


Lei si sfilò il casco e subito alghe di fuoco tornarono a incorniciarle il volto. Lo sapeva quanto era bella? Cazzo, ma l’aveva capito il primo giorno che l’aveva vista? Perché anche prima, quando aveva parlato con lei e la sua amica, non si era soffermato abbastanza, troppo preso dal loro battibeccare. Invece quella sera c’era qualcosa di diverso in lei, qualcosa che lo mandava fuori di testa.
«Credo che l’aria ti abbia fatto riprendere, ma adesso potrebbero succedere due cose: o riesci a raggiungere il letto e dormi filata fino a domattina o fai due passi e vomiti. Vuoi provare?»
Amber fece due passi e una piroetta su se stessa, allargando le braccia con un sorriso malizioso, come a dire che ce l’aveva fatta.
«Non dovevi farmi vedere il tuo giardino?»
«Vieni.»
Tutto era avvolto dal silenzio e da un’oscurità sfumata dalla luce della luna; pareva una falce perfetta, contornata da un prato di stelle. Amber si muoveva con cautela, ogni tanto pareva oscillare ma poi si riprendeva e nel buio scorgeva i suoi sorrisi e le fossette che scoprivano. Irresistibili, come tutto di lei. Quando furono davanti al gazebo, Amber si fermò di colpo e annusò i fiori, inspirandone il profumo come se dovesse riempirsene i polmoni. Stava sulle punte dei piedi e pareva una bambina.
«Non vieni mai qui?» domandò salendo sui gradini e girando su se stessa. «È così bello stare in mezzo a questo profumo.»
«No, sto per lo più nella mia stanza.»
Lei allargò le braccia più che poté.
«Ah, già, ti manca l’oceano. Il grande oceano, che cavalchi con il tuo… la tua… con…»
«Con l’asse da surf.» Era divertente vederla farfugliare in quel modo. «Mi dispiace di aver fatto certe battute, prima. Tu mi rendi nervoso.»
Lei sgranò gli occhi.
«Eh, no! Sei tu che mi rendi nervosa.»
«Ah, sì, e perché?»
La risata di lei fu cristallina, ma quando provò a girare su se stessa, Braiden la prese appena in tempo prima che perdesse l’equilibrio e cadesse a terra. Uniti, vicini. Respiro contro respiro.
Avvertì di nuovo il calore del suo corpo, le vibrazioni che gli trasmetteva, e questa volta non riuscì a reprimere l’eccitazione. Quando lei si morse il labbro, guardandolo con quei suoi occhioni azzurri che sembravano contenere l’oceano, perse del tutto la ragione. La strinse a sé e unì le labbra alle sue. Morbide, golose come ciliegie mature. Tutto sembrò sciogliersi in quella dolcezza rovente.
Ogni certezza, ogni dubbio.




Voleva solo abbandonarsi a quell’emozione, voleva stringerla, sentire la seta dei suoi capelli, il profumo della sua pelle, il suo sapore. Amber aveva chiuso gli occhi, affidandosi del tutto a lui e alle sue braccia. Era una sensazione mai provata prima. Forse dipendeva dal fatto che Amber fosse ancora mezza brilla, eppure percepiva i brividi che la percorrevano. Erano avvolti dalla stessa emozione, ne era sicuro, ed era qualcosa che lo spaventava, perché capì che con lei non sarebbe più riuscito a mentire. Poteva farlo finché si trattava di rimbeccarsi con battute più o meno idiote, ma lì, con le labbra premute le une contro le altre, con le loro lingue intrecciate, i corpi aderenti, era come se comunicassero con un linguaggio speciale. Si staccò piano e Amber lo guardò sbattendo le ciglia, col seno che si alzava e si abbassava, gli occhi che parevano splendere anche alla sola luce delle stelle. Braiden le accarezzò un ricciolo e lo scostò piano dall’orecchio, per lasciare ancora un bacio sul collo, dove la pelle era più calda. La sentì gemere piano, cercare le sue mani.
«Amber, credo che dovresti andare a casa.»
«Sì, credo anch’io.»










Manuela Chiarottino, è nata e vive in provincia di Torino. Vincitrice del concorso Verbania for Women 2019 e del Premio nazionale di letteratura per l’infanzia Fondazione Marazza 2019, nella scrittura ama il genere rosa, declinato in diverse sfumature. Tra le sue pubblicazioni si annoverano: La bambina che annusava i libri (More Stories, 2019), La locanda sul porto (Triskell, 2019), La custode della seta (Buendia Books, 2019), Tutti i colori di Byron (Buendia Books, 2018), Il gioco dei desideri (Amarganta, 2018), Maga per caso (Le Mezzelane, 2018), La rosa del deserto (Triskell, 2018), Sex toys e mucho amor (Self, 2017), Un gancio al cuore (Self, 2017), A nudo (Self, 2017), Devil’s Twins ( Self, 2017),Un amore a cinque stelle (Triskell, 2016), Cuori al galoppo (Rizzoli 2016), Due passi avanti un passo indietro (Amarganta, 2016), Il mio perfetto vestito portafortuna (La Corte, 2016), Ancora prima di incontrarti (Rizzoli, 2015) e molti altri.




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