Respiro Readers
anche oggi ospitiamo il grande evento natalizio
" UN REGALO SOTTO L'ALBERO"
con cui il nostro blog collabora con tanti altri blog.
Ogni giorno troverete segnalazioni di autrici.
TITOLO: Incompatibili
AUTRICE: Manuela Chiarottino
CASA EDITRICE: Le Mezzelane Casa Editrice
GENERE: Romance
PREZZO EBOOK: 4.99
PREZZO CARTACEO: 11.90
DATA USCITA: 9 Settembre 2019
Amber
ha diciassette anni, una massa di riccioli rossi, e un sorriso che
nasconde un dolore. Braiden, ha diciannove anni, due occhi grigi
pieni di rabbia, un sorriso strafottente e un modo di fare da riccone
supponente. Ogni volta che si incontrano non fanno altro che
litigare, insomma, sono del tutto incompatibili, appartengono a mondi
opposti, eppure si attraggono come due calamite. Braiden però sta
nascondendo qualcosa, la sua anima è ferita nel profondo e nulla è
come potrebbe sembrare. Proprio quando si sentiranno vicini il
destino rovescerà le loro vite e dovranno trovare il coraggio di
scegliere. Mettere a rischio i loro cuori o i loro sogni.
Uscendo
passò accanto alla moto. L’acchiappasogni era un reticolo di fili
e le piume che lo ornavano sembravano vere. Forse mentre andava in
moto a tutta velocità davano l’illusione di muoversi nel vento. Le
venne quasi voglia di allungare la mano e sfiorarle, ma Anne la
chiamò per dirle di sbrigarsi, così corse via.
Quando
arrivarono alla moto, Amber si soffermò ad accarezzare
l’acchiappasogni dipinto sul serbatoio, illuminato dalla luce
gialla del lampione. I punti dorati tra i fili della rete parevano
brillare.
«Braiden,
hai scelto tu questo disegno?»
«Sì,
è un simbolo religioso per i Nativi d’America, un simbolo di
rinascita.»
«Sembra
avere qualcosa di magico.»
«Lo
credo anch’io. Una volta ne ho visto uno da piccolo, da… sì, da
mio nonno. Vederlo muoversi al vento mi incantava. L’ho fatto
dipingere anche sull’asse da surf, come una specie di portafortuna.
Non ricordavo nemmeno più di averlo visto la prima volta proprio da
lui», aggiunse inseguendo chissà quale memoria.
«Mi
piace molto.»
Braiden
la guardò mentre passava ancora la sua mano sul disegno e sentì
l’impulso di afferrarla e chiederle di non andare via.
«Anche
tu hai qualcosa che mi incanta, Amber.» Lo aveva detto di getto ed
era la verità.
Gli
sembrò che fosse arrossita, ma in quel buio tutto era confuso.
«Ti
accompagno.»
Camminarono
piano senza più dire nulla. Rimase ad aspettare che entrasse e la
salutò con un cenno della mano.
Quando
fu solo qualcosa dentro di lui si spezzò. Paura. Paura di illudersi
ancora.
Forse
era meglio lasciar perdere, non era la ragazza per lui o, ancor
meglio, lui non era il ragazzo per lei.
Prima
di quel momento non avevano fatto che punzecchiarsi, quella sera era
stata solo una pausa imprevista, una magia che non poteva ripetersi.
Quando
fu solo qualcosa dentro di lui si spezzò. Paura. Paura di illudersi
ancora.
Forse
era meglio lasciar perdere, non era la ragazza per lui o, ancor
meglio, lui non era il ragazzo per lei. Prima di quel momento non
avevano fatto che punzecchiarsi, quella sera era stata solo una pausa
imprevista, una magia che non poteva ripetersi.
Continuò
con questo mantra mentre l’acqua della doccia scorreva sul suo
corpo e cercava di placare l’eccitazione, lo ripeté quando si
gettò sul letto e vagò con lo sguardo a quello squarcio di cielo
stellato che vedeva dalla finestra, e mentre tentava invano di
addormentarsi. Amber. Non aveva che lei nella mente.
Lei
si sfilò il casco e subito alghe di fuoco tornarono a incorniciarle
il volto. Lo sapeva quanto era bella? Cazzo, ma l’aveva capito il
primo giorno che l’aveva vista? Perché anche prima, quando aveva
parlato con lei e la sua amica, non si era soffermato abbastanza,
troppo preso dal loro battibeccare. Invece quella sera c’era
qualcosa di diverso in lei, qualcosa che lo mandava fuori di testa.
«Credo
che l’aria ti abbia fatto riprendere, ma adesso potrebbero
succedere due cose: o riesci a raggiungere il letto e dormi filata
fino a domattina o fai due passi e vomiti. Vuoi provare?»
Amber
fece due passi e una piroetta su se stessa, allargando le braccia con
un sorriso malizioso, come a dire che ce l’aveva fatta.
«Non
dovevi farmi vedere il tuo giardino?»
«Vieni.»
Tutto
era avvolto dal silenzio e da un’oscurità sfumata dalla luce della
luna; pareva una falce perfetta, contornata da un prato di stelle.
Amber si muoveva con cautela, ogni tanto pareva oscillare ma poi si
riprendeva e nel buio scorgeva i suoi sorrisi e le fossette che
scoprivano. Irresistibili, come tutto di lei. Quando furono davanti
al gazebo, Amber si fermò di colpo e annusò i fiori, inspirandone
il profumo come se dovesse riempirsene i polmoni. Stava sulle punte
dei piedi e pareva una bambina.
«Non
vieni mai qui?» domandò salendo sui gradini e girando su se stessa.
«È così bello stare in mezzo a questo profumo.»
«No,
sto per lo più nella mia stanza.»
Lei
allargò le braccia più che poté.
«Ah,
già, ti manca l’oceano. Il grande oceano, che cavalchi con il tuo…
la tua… con…»
«Con
l’asse da surf.» Era divertente vederla farfugliare in quel modo.
«Mi dispiace di aver fatto certe battute, prima. Tu mi rendi
nervoso.»
Lei
sgranò gli occhi.
«Eh,
no! Sei tu che mi rendi nervosa.»
«Ah,
sì, e perché?»
La
risata di lei fu cristallina, ma quando provò a girare su se stessa,
Braiden la prese appena in tempo prima che perdesse l’equilibrio e
cadesse a terra. Uniti, vicini. Respiro contro respiro.
Avvertì
di nuovo il calore del suo corpo, le vibrazioni che gli trasmetteva,
e questa volta non riuscì a reprimere l’eccitazione. Quando lei
si morse il labbro, guardandolo con quei suoi occhioni azzurri che
sembravano contenere l’oceano, perse del tutto la ragione. La
strinse a sé e unì le labbra alle sue. Morbide, golose come
ciliegie mature. Tutto sembrò sciogliersi in quella dolcezza
rovente.
Ogni
certezza, ogni dubbio.
Voleva
solo abbandonarsi a quell’emozione, voleva stringerla, sentire la
seta dei suoi capelli, il profumo della sua pelle, il suo sapore.
Amber aveva chiuso gli occhi, affidandosi del tutto a lui e alle sue
braccia. Era una sensazione mai provata prima. Forse dipendeva dal
fatto che Amber fosse ancora mezza brilla, eppure percepiva i brividi
che la percorrevano. Erano avvolti dalla stessa emozione, ne era
sicuro, ed era qualcosa che lo spaventava, perché capì che con lei
non sarebbe più riuscito a mentire. Poteva farlo finché si trattava
di rimbeccarsi con battute più o meno idiote, ma lì, con le labbra
premute le une contro le altre, con le loro lingue intrecciate, i
corpi aderenti, era come se comunicassero con un linguaggio speciale.
Si staccò piano e Amber lo guardò sbattendo le ciglia, col seno che
si alzava e si abbassava, gli occhi che parevano splendere anche alla
sola luce delle stelle. Braiden le accarezzò un ricciolo e lo scostò
piano dall’orecchio, per lasciare ancora un bacio sul collo, dove
la pelle era più calda. La sentì gemere piano, cercare le sue mani.
«Amber,
credo che dovresti andare a casa.»
«Sì,
credo anch’io.»
Manuela Chiarottino, è nata e vive in provincia di Torino. Vincitrice del concorso Verbania for Women 2019 e del Premio nazionale di letteratura per l’infanzia Fondazione Marazza 2019, nella scrittura ama il genere rosa, declinato in diverse sfumature. Tra le sue pubblicazioni si annoverano: La bambina che annusava i libri (More Stories, 2019), La locanda sul porto (Triskell, 2019), La custode della seta (Buendia Books, 2019), Tutti i colori di Byron (Buendia Books, 2018), Il gioco dei desideri (Amarganta, 2018), Maga per caso (Le Mezzelane, 2018), La rosa del deserto (Triskell, 2018), Sex toys e mucho amor (Self, 2017), Un gancio al cuore (Self, 2017), A nudo (Self, 2017), Devil’s Twins ( Self, 2017),Un amore a cinque stelle (Triskell, 2016), Cuori al galoppo (Rizzoli 2016), Due passi avanti un passo indietro (Amarganta, 2016), Il mio perfetto vestito portafortuna (La Corte, 2016), Ancora prima di incontrarti (Rizzoli, 2015) e molti altri.
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