Con La regina dei due mondi, Lisa Laffi firma un romanzo storico di grande respiro, ambizioso e riccamente documentato, che riesce a dare nuova voce a una delle figure più complesse e controverse del Rinascimento europeo: Isabella di Castiglia, la regina che cambiò il destino della Spagna e, in un certo senso, quello del mondo.
Fin dalle prime pagine si percepisce la profonda ricerca storica che sostiene il racconto. La Laffi non si limita a ricostruire fatti e date, ma rianima un’intera epoca: la Castiglia del Quattrocento, un regno diviso tra intrighi di corte, superstizioni religiose e il lento, inesorabile consolidarsi del potere monarchico. L’atmosfera è palpabile – dalle ombre fredde dei palazzi di Segovia alla luce dorata dell’Alhambra di Granada – e ogni ambiente ha un’anima, una temperatura emotiva.
La vera forza del romanzo, però, sta nella voce di Isabella, narratrice in prima persona. È lei a guidarci, con una lucidità a tratti spiazzante, attraverso le contraddizioni del suo destino: la bambina costretta a crescere troppo in fretta, la regina divorata dal senso del dovere, la donna divisa tra fede e fanatismo. In questa prospettiva intima, Laffi riesce a umanizzare un personaggio spesso cristallizzato nei manuali di storia, rendendolo fragile, appassionato, profondamente femminile.
Accanto a Isabella emergono figure femminili di grande spessore, reali o immaginarie: da Maria di Portogallo, malinconica e devota, alla fittizia ma simbolica Ines, che incarna le donne dimenticate dalla Storia. Queste presenze costruiscono un coro sommesso ma potente, capace di ricordarci che dietro le dinastie e le battaglie ci sono sempre corpi e voci di donne che hanno pagato il prezzo più alto.
Sul piano stilistico, Laffi conferma la sua abilità nel coniugare rigore storico e sensibilità narrativa. La prosa è elegante ma accessibile, con un ritmo ben calibrato che alterna momenti lirici a passaggi più cronachistici. Alcuni capitoli, tuttavia, rallentano leggermente la tensione narrativa, complice la densità delle informazioni storiche che, sebbene accurate, rischiano di appesantire la lettura nei punti centrali.
Il finale, intenso e malinconico, restituisce pienamente la grandezza tragica di Isabella: una regina “dei due mondi”, sospesa tra la luce della fede e l’ombra delle sue scelte.
La Ricostruzione storica è impeccabile e coinvolgente
I Personaggi femminili sono sfaccettati e realistici
LE Ambientazioni evocative e cinematografiche
Lo Stile solido e raffinato, anche se a tratti troppo corposo
La regina dei due mondi
è un romanzo che unisce storia e introspezione, potere e umanità, e
che conferma Lisa Laffi come una delle voci più autorevoli del
romanzo storico italiano contemporaneo.
Non un semplice ritratto,
ma un dialogo profondo con la Storia — e con le donne che l’hanno
vissuta, spesso in disparte.
Potente, colto e appassionato.
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