In un Settecento nel quale tutti i re e nobili europei sono affascinati dalla magia delle porcellane cinesi, nessuno sembra riuscire a trovare la formula giusta, gelosamente custodita nel lontano Oriente.
Solo gli alchimisti, gli “antenati” dei chimici di oggi, a metà tra scienziati, maghi e filosofi, potrebbero svelare il mistero della porcellana cinese.
Johann Friedrich Böttger, un alchimista tedesco, viene imprigionato dal re di Sassonia con l'ordine di svelare il mistero di questo prezioso materiale.
Al suo fianco, il fisico Von Tschirnhaus lo aiuta nella difficile impresa, ma ogni tentativo fallisce. Ad un certo punto, una scoperta inattesa cambia tutto. Una donna alchimista vissuta quasi due secoli prima, Osmolinda, sembra detenere una conoscenza perduta che potrebbe riscrivere la storia della porcellana europea….
La storia di “Alchimia” di Maria Enea si dipana su due piani temporali, tra il Cinquecento nel quale è vissuta Osmolinda e il Settecento nel quale vive Johann Böttger, alchimista che sembra più interessato alle donne che alla ricerca della “pietra filosofale” e dell’“elisir di lunga vita”, e tra due luoghi, Dresda e Gent, la città dell’attuale Belgio fiammingo nella quale è nata Osmolinda. Costretto dal Re di Sassonia a lavorare alla formula della porcellana cinese, scoprirà che è stata proprio una donna, Osmolinda, colei che potrebbe detenere il segreto della porcellana.
Osmolinda è una ragazza particolare, di intelligenza superiore alla media, nonostante la sua bellezza sembra essere più affascinata dall’ “atanor” e dall’alchimia che da quello che interessa alle sue coetanee, l’amore, gli innamoramenti, la bellezza esteriore. Il libro ripercorre la sua vita, le sue controverse “nozze alchemiche” con Andreas e la sua tenacia nel perseguire la sua passione per l’arte a metà tra scienza e magia.
Alchimia è un romanzo storico molto avvincente, che mette in luce un tema relativamente poco trattato oggi e il ruolo spesso oscurato delle donne scienziate, filosofe, letterate e ricercatrici, in un’epoca nella quale la conoscenza non era divisa per comparti specialistici come è adesso.
Il personaggio di Osmolinda è molto potente e ben costruito, la narrazione è un mix molto efficace di romanzo storico con accurate ricostruzioni d’epoca, mistery e romance con un tocco di fantastico. La vicenda di Böttger è ispirata a un personaggio storico realmente esistito, quella di Osmolinda è frutto della fantasia dell’autrice, e le due parti del romanzo riescono a compenetrarsi perfettamente. Interessante anche il tema della “porcellana” materiale che oggi è affascinante, ma “scontato” e che allora era un vero e proprio oggetto del desiderio. La scrittura è essenziale e avvincente, molto affascinante anche la cover.
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