giovedì 18 luglio 2024

Doppia Recensione Romanzo - BY CINDERELLA'S SISTERS - MY SAFE PLACE di Katia Arduini

 









Jae-Sang è uno dei campioni nazionali di Arti Marziali Miste (MMA). E' rimasto orfano di entrambi i genitori quando era molto piccolo e ha vissuto con i nonni paterni fino a quando non sono morti anche loro. A sedici anni si è ritrovato in un istituto, dove ha conosciuto Yong-Hwa, che lo ha spronato a cimentarsi nelle arti marziali e nella boxe. Una volta diventato adulto, Jae-Sang ha iniziato a combattere nel campionato MMA e Yong-Hwa è diventato il suo procuratore. Le arti marziali miste sono sempre state la sua valvola di sfogo, l'unico motivo per cui continuare a vivere in Corea.

Ha-Joon è un idol, il più famoso. Figlio di uno dei più grossi industriali della Corea del Sud, il padre l'aveva destinato a seguire le sue orme e quelle del nonno, diventando il CEO dell'azienda di famiglia, ma Ha-Joon voleva diventare un musicista, così si è ribellato al volere del genitore. A diciassette anni si è trasferito a Seoul con Sung-Hyun, il suo amico fraterno, per diventare un idol: una vita sempre sotto ai riflettori, a servizio dei fan, sottoposto a restrizioni che lo costringono a nascondere la sua vera sessualità.

Seoul farà da sfondo al loro incontro, spingendoli a mettere in discussione tutto, perfino loro stessi.

«Credevo che, fuori dal ring, non ci fosse nulla per cui valesse la pena lottare. Poi sei arrivato tu.»







Credo che non sia stato il momento ideale per leggere questo libro. Fra le tante letture che ho avuto negli ultimi mesi (tra cui mooooolti dark romance), ritrovarsi in un contesto così delicato mi ha destabilizzato. La mia valutazione, per quanto soggettiva, è stata a lungo rimandata proprio perché non avevo ancora ben chiaro come valutare questo libro.

Partiamo dai punti positivi. La storia è ambientata in Corea del Sud, un paese che mi intriga come il resto dell’oriente, e facciamo la conoscenza di Jae-Sang, campione nazionale di MMA e di Ha-Joon, un idol (giovani talenti che vengono preparati che debuttare nel mondo dello spettacolo). Il loro primo incontro è impacciato e quasi comico, tanto da farmi immaginare la scena come una sequenza di un’anime giapponese o di un drama coreano. È fin da subito percepibile l’amore dell’autrice per il mondo del Kpop e della lingua, tanto da inserire nomignoli e modi di dire in più occasioni. Da una parte l’ho apprezzato, dall’altra non tanto, mi ha distratto più volte dal senso della frase o dal contesto generale. Dovevo sempre fermarmi per ricordare il significato di una o dell’altra parola.

Mi sento di aggiungere che leggendo questo libro si può notare come la Corea del Sud sia un paese di luci e ombre, di pregiudizi, di regole e di tabù che possono sembrare lontanissime dal nostro modo di vedere il mondo oggi, ma che (purtroppo) sono ancora presenti in molte culture. Ed è destabilizzante pensare che esistono realtà contemporanee che non permettono a persone dello stesso sesso di amarsi, di vivere in pace e di non essere considerarti “normali”.

Di questo libro ho apprezzato la delicatezza, la lunghezza ponderata dei capitoli e il contesto culturale, ma non i personaggi. Per quanto ci abbia provato non sono riuscita ad entrare in sintonia con nessuno dei due. In un modo o nell’altro, sia Jae-Sang che Ha-Joon hanno fatto o detto qualcosa che mi ha fatto storcere il naso. La loro età anagrafica non rispecchia alcune scelte, discutibili o meno, per giustificare i comportamenti a tratti infantili. I turbamenti e le tempeste ormonali così descritte le associo più ad uno young adult che in un romanzo dove i protagonisti sono alla soglia dei trent’anni. Alcune scese, inoltre, sono ripetute senza avere una finalità relativa al quadro generale della storia.

Consiglio questo libro? Sì, ma solo a chi vuole approcciarsi per la prima volta al genere MM (o BL) ed è affascinato dal Kpop o dalla Corea del Sud in generale. L’autrice è riuscita a inserire molti elementi (idol coreani e una storia d’amore tra due uomini per citarne alcuni) che negli ultimi anni hanno affascinato tante persone, e My Safe Place è il giusto connubio per apprezzarne le tante sfaccettature. 






 










Katia Arduini è sempre una garanzia. Ho letto altri suoi libri e apprezzato la scrittura curata e scorrevole che caratterizza la scrittrice, così come la sua capacità di creare personaggi che ti entrano nell’anima e che diventano parte di te. Mi sono approcciata a My Safe Place con la stessa consapevolezza, eppure questa volta non sono riuscita ad apprezzare davvero appieno i protagonisti di questo libro. Sia Ha-Joon che Jae-Sang non sono stati capaci di conquistarmi del tutto.

Un Idol e un campione di MMA che si incontrano per caso e scoprono una passione capace di investirli e trascinarli con sé. Due uomini che hanno costruito le loro vite sulla fama e lo spettacolo, sulle fatiche e le rinunce. C’erano tutti i presupposti perché mi conquistassero, eppure non è successo. Ognuno di loro, in modi diversi, è stato in grado di infastidirmi, in una maniera o nell’altra. Piccole cose, niente di eclatante, ma sufficiente perché, alla resa dei conti, nessuno dei due sia riuscito a entrare nel mio cuore e spingermi a tenerlo vicino come mi succede con i personaggi ai quali mi affeziono.

Un menzione d’onore mi sento di spenderla per Sung-Hyun, amico fraterno di Ha-Joon che è stato capace fin dall’inizio di strapparmi piccoli sorrisi con le sue battute, il suo modo di fare e la sua passione per gli incontri.

Riconosco all’autrice la capacità di avvicinare il lettore a un mondo e una cultura del tutto diversi dalla nostra. Si percepisce in ogni pagina l’amore che la scrittrice prova per la Corea e, se da un lato ho apprezzato questa cosa, dall’altra il costante impegno di ricordarmi i modi di dire o i suffissi utilizzati un po’ ha stancato e invalidato la lettura.

Forse non era il momento giusto per leggere questo libro o forse, anche in tempi diversi, avrei provato gli stessi sentimenti, non lo sapremo mai.

A chi consiglio My Safe Place? Alle persone che amano il romance con la R maiuscola, a chi è affascinato dalla Corea e dalla sua cultura, a chi vuole impararne di più, a chi ama il KPop e, soprattutto, a chi apprezza la scrittura di Katia, perché è quella che la fa da padrona e che ha la capacità di trascinarti in un paese straniero e fartelo vivere davvero.







 







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