venerdì 27 gennaio 2023

Segnalazione Romanzo - MAI CON LA TUA EX di Jules Barnard

 





Respiro Readers

vi segnaliamo l' uscita del nuovo romanzo

 dell'autrice  Jules Barnard.










 


TITOLO: Mai con la tua ex

AUTRICE: Jules Barnard

EDITORE: Fresch Fiction

GENERE:   Romance Contemporaneo

PAGINE: 300

PREZZO EBOOK: 4.99

DATA USCITA: 27 Gennaio 2023





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Darei qualunque cosa per dimenticare questa donna – e adesso sono obbligato a vivere con lei.

Sto ripartendo da zero al Lago Tahoe, finché la mia testarda sorellina decide di far vivere Mira nel nostro cottage. E non ho assolutamente intenzione di trasferirmi per colpa sua.

Non è cambiato niente dall’ultima volta in cui ho visto Mira, anni fa. Il suo corpo tentatore e la sua boccaccia mi stuzzicano giorno dopo giorno. L’unica speranza che ho di mantenere la mia salute mentale è sapere che Mira sta nascondendo qualcosa.

Prima o poi scoprirò il suo segreto e, conoscendola, sarà schiacciante.

Ma innanzitutto devo ignorare il desiderio di baciarla, toccarla e farla di nuovo mia.






Mira

Mi volto e vedo la ragazza più grande e grossa della mia scuola media che afferra il mio zaino e lo fa roteare in un ampio cerchio... Con me attaccata.

Perdo l’equilibrio e atterro pesantemente sul terreno.

«Che cosa vuoi, Britney?» dico, irritata, con il ginocchio che pulsa dove ha colpito il cemento.

La frangetta di Britney è tagliata corta e diritta sulla fronte e le dà un aspetto da cavernicola quando mi guarda storto. «Tua mamma è una battona? Ho sentito che ti ha venduto ai Sallee.»

La sua lisca è talmente pronunciata che mi ci vuole un secondo per capire a che cosa si sta riferendo. E poi divento rossa come un pomodoro quando afferro il riferimento volgare alla famiglia con cui vivo.

I ragazzi stanno alla larga da Britney e dalle tre ragazze di fianco a lei, ma io non sono come loro.

Mi lancio e le do uno spintone. Solo che sono piccola per la mia età, quindi non la sposto nemmeno di un centimetro.

Britney mi afferra le spalle con le sue lunghe braccia da polpo, con le altre ragazze che ridono dietro di lei. «Lasciano che il figlio Lewis ti baci? Puah, Mira. Diventerai una battona come tua mamma?»

Detesto quando i ragazzi diffondono voci su mia madre.

Cerco di darle un calcio sullo stinco, ma manco il bersaglio.

«Con chi vivrai, quando Lewis non ti vorrà più?»

Per qualche motivo questa frase esce forte e chiara, non impedita dalla sua lisca.

Perdo la voglia di lottare e resto con le braccia lungo il corpo.

Sono abituata a farmi bullizzare per la mia statura, per il posto da dove vengo, per le storie su mia madre. Non sono importanti, ma Britney ha detto l’unica cosa che conta.

Lewis e la sua famiglia mi hanno detto che si sarebbero presi cura di me, ma prima o poi se ne vanno tutti.

Britney mi dà uno spintone, facendomi volare via.

Sbatto il palmo delle mani sul marciapiede e fisso la superficie granulosa, sentendo il calore del cemento sulla pelle.

La mia mente corre a mille chilometri all’ora, senza arrivare da nessuna parte. Dove andrò se i Sallee non mi vorranno più?

Non so per quanto tempo resto lì a carponi, ma il suono di passi cattura la mia attenzione. Mi tolgo i capelli dalla faccia e alzo gli occhi... vedendo pallidi occhi azzurri che brillano preoccupati.

«Stai bene?»

Il ragazzo in piedi sopra di me ha gli zigomi alti e le guance un po’ incavate. È alto ma magro. Mi piace la sua faccia. Ha gli occhi gentili.

Lui guarda alle mie spalle, dando un’occhiata furiosa a quelle dietro di me. «D’ora in poi lasciatela in pace» dice.

Mi volto e vedo che le bulle se ne stanno andando e sono già a metà del parcheggio vuoto.

Il ragazzo mi controlla in fretta, poi prende il mio zaino. «Vieni. Ti accompagno a casa.»

Mi siedo e tiro le ginocchia verso il petto, spazzolando ghiaia e sporcizia dalle mani. «Prendo l’autobus.»

Lui si mette il mio zaino sulla spalla che non è occupata dal suo molto più grande. «Ti accompagno lì.»

Nonostante la sua altezza, il peso dei due zaini sembra possa farlo ribaltare, ma non è così. È forte.

Camminiamo in silenzio e mi chiedo se se ne andrà una volta arrivati alla fermata dell’autobus. Voglio che resti. Ed è strano. Tranne i Sallee, che mi hanno preso in casa loro quando avevo tre anni, non mi sento a mio agio con la gente.

«Sono Tyler» dice quando ci avviciniamo alla fermata. Mi dà un’occhiata, senza fissarmi.

Mormoro il mio nome e Tyler aspetta con me finché arriva il lungo autobus giallo.

L’autista apre le porte e Tyler mi restituisce il mio zaino. Stringe le labbra con un’espressione seria che finora ho visto solo negli adulti. «Va tutto bene?»

Annuisco e salgo i gradini verso il corridoio tra i sedili. Osservo Tyler attraverso il finestrino mentre l’autista riparte. Lui cammina nella direzione opposta, fissando davanti a sé, con la mano ficcata nella tasca dei jeans e il braccio magro piegato.

Mi siedo in fondo all’autobus e tengo lo zaino stretto al petto, con un sorriso sul volto.

Dovrei essere sconvolta perché le ragazze se la sono presa con me, ma se non fosse stato per quello, Tyler non si sarebbe avvicinato.

E Tyler mi piace.










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