Exeter 1886
Devon Holmes ha tutto e lo ha ottenuto da solo, partendo dal basso. Possiede un impero finanziario nei commerci marittimi, ha una moglie nobile, un’ottima posizione in società, due figli eccellenti e un’amante fidata. L’ascesa ininterrotta lo ha illuso che la buona sorte fosse sua eterna compagna di viaggio e lo ha spinto ad adagiarsi nelle comodità di una vita senza sorprese e senza scosse, regolata dalle abitudini. Ma un uomo di mare dovrebbe sapere che il vento può cambiare in ogni momento e, quando ciò accade, non gli resta che vedere dove lo porterà il fragore delle onde.
Lady Constance Holmes, per vivere al riparo da ogni tempesta, ha scelto un matrimonio al di sotto del suo rango, con un uomo ricco che le ha garantito una vita confortevole, talmente rispettoso della serenità familiare da non turbarla neppure con la propria presenza. E trovarsi esposta a un fortunale è quanto di più imprevedibile possa capitarle.
Tuttavia l’inclemenza della sorte ha il pregio di portare a galla la vera natura di ciascuno e le verità sepolte dalle consuetudini più abusate. Nel furore dei venti avversi, non resta che ridurre le vele e tenere ben saldo il timone.
Spesso nei pensieri di Constance affioravano residui delle esigue conversazioni con Devon durante
il loro breve fidanzamento, momenti lontani e vaghi, quasi onirici, nei quali lui le aveva spiegato la forza
dei venti e il loro carattere.
Constance ricordò cosa aveva provato vedendo Devon entrare nella sala da ballo e Mi piace non si
avvicinava nemmeno lontanamente. Era stato qualcosa che aveva avuto più a che fare con gli uragani,
sebbene lei avesse scarsa esperienza di uragani.
Con il gatto parlava, dunque. Devon si chiese quanti minuti di conversazione potesse vantare
Poseidon più di lui.
«Assomigliate al Volturno» le aveva detto una mattina, «un vento all’apparenza innocuo, ma quando
soffia bisogna legare le vigne.»






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