Dax, passato torbido e presente misterioso, irrompe dal nulla nella vita di entrambi presentandosi come un angelo vendicatore in loro aiuto, muovendosi tra il fango della strada e quello della legge per far spazio a un suo personalissimo senso della giustizia.
Finché, sullo sfondo di una Milano nascosta, tra ricordi e degrado, il prezzo di tutto quanto non sarà messo in discussione.
Angeli e folli è la storia di chi ha perso la testa, di chi rischia di perderla e di chi invece la sta ritrovando, dando vita a legami e vicissitudini umane che dipingono una realtà italiana fuori dalle righe.
PROLOGO
Mi
chiamo Dax, sono un idiota e forse lo sono sempre stato.
Tecnicamente, sono un “pregiudicato con problemi psichiatrici”;
qualcuno ha detto che sono stato semplicemente “sfigato”, qualcun
altro mi ha dato del coglione. In tutti i casi, la definizione
giuridica di cui sopra mi rimane, e rimarrà sempre, appiccicata
addosso. Come d’altronde calzerebbe a pennello per molti di voi,
per quanto non lo sappiate ancora. Ma non affronto il discorso qui e
ora, perché quella che segue è parte della storia di altre persone,
dove nulla è ciò che sembra ma ciò che sembra è tutto.
CAPITOLO 1- DAX: DA RENATO, UNA NOTTE
Milano
profuma di fiori di tiglio le sere di maggio, o forse è sempre stata
una mia impressione. Ma in certi momenti anche lo smog ha un buon
odore.
Mi è sempre piaciuto girare a piedi di notte nelle città
in cui sono vissuto e quella sera non iniziò diversamente da altre,
salvo che non cercavo pusher o fornitori come spesso era accaduto in
passato, quando ero più giovane e, diciamolo pure, più pirla.
Probabilmente però, anche allora, ero solo curioso delle varie
esperienze che la vita poteva offrire.
In realtà sono curioso
anche ora e, passeggiate solitarie a parte, ho sempre avuto sete di
nuove conoscenze perché affascinato dalle molte sfaccettature di
carattere dei miei simili, variabili anch’esse a seconda delle
situazioni.
In conclusione, direi proprio che la specie umana con
le sue comunità è il giardino zoologico per eccellenza del pianeta,
con la varietà di forme di vita più vasta, unica e inimitabile che
io conosca.
Quella sera, come dicevo, non era iniziata
diversamente da altre: cenato e fumato (dannazione, era dura
smettere!), ero uscito anonimamente abbigliato. Mai avere un aspetto
troppo ben curato quando si gira a piedi di notte per una grande
città! Soprattutto se si hanno addosso denaro e oggetti di valore
che è meglio tenere nascosti. (…)
Dopo
aver lasciato la Statale di Milano, dov’era iscritto al corso di
Filosofia, e una lunga gavetta nel commerciale, è diventato un
pubblicitario per poi riconvertirsi alcuni anni dopo all’editoria.
Ha lavorato come promoter e ufficio stampa per autori ed eventi
nazionali. Oltre ad “Angeli e folli” e “Nella pancia del
mostro” ha pubblicato “Confessioni di un cameriere: Racconto
crudele” (Oakmond Publishing, 2019) e auto-pubblicato “Dalla
cenere: racconti scritti dal bordo del posacenere”, “Strade
sporche” e “Il gioco del castello” (quest’ultimo con autori e
autrici vari).
Dopo aver lasciato la Statale di Milano, dov’era iscritto al corso di Filosofia, e una lunga gavetta nel commerciale, è diventato un pubblicitario per poi riconvertirsi alcuni anni dopo all’editoria. Ha lavorato come promoter e ufficio stampa per autori ed eventi nazionali. Oltre ad “Angeli e folli” e “Nella pancia del mostro” ha pubblicato “Confessioni di un cameriere: Racconto crudele” (Oakmond Publishing, 2019) e auto-pubblicato “Dalla cenere: racconti scritti dal bordo del posacenere”, “Strade sporche” e “Il gioco del castello” (quest’ultimo con autori e autrici vari).
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