Come si può sfuggire al proprio passato?
Come si possono reprimere i rimorsi che ostacolano la nostra coscienza?
Milo Sky Hill ha compiuto azioni terribili nel corso della sua vita, di cui non si è mai pentito; rimpiange solo una delle sue azioni e per quella resterà rinchiuso per il resto della sua esistenza nel reparto psichiatrico di una prigione di Tilbourg in Olanda.
Lì, isolato dal mondo, fa la conoscenza dello psicologo Pavel Sokolov.
Fin da subito tra i due uomini nasce una complicità: Milo dall’animo chiuso confessa al terapeuta i suoi demoni, i suoi pensieri e pian piano tra i due si instaura più di un rapporto professionale.
Milo riuscirà a superare il suo trauma?
Oppure non scomparirà mai dalla sua testa e dal suo cuore il ragazzo dagli occhi color polvere di stelle?
Milo Sky Hill è uno psicologo rinchiuso nel reparto psichiatrico della prigione olandese di Tilburg.
Accusato di terribile crimini compiuti in passato, tra i quali quello di aver ucciso uno dei suoi amanti, il “ragazzo con gli occhi color polvere di stelle”, e gravato da un pesante trauma infantile, la sua vita sembra destinata a spegnersi lentamente in un triste sotterraneo di un istituto penale.
Nella prigione, però, Milo ha l’occasione di conoscere il collega psicologo Pavel Solokov, il primo che lo tratta come un essere umano e non solo come un feroce assassino.
Tra i due sembra nascere piano piano anche qualcosa che va oltre il rapporto professionale. Ma soprattutto, questa sorta di intimità che si crea spinge Milo a ricostruire il suo passato personale e ripensare agli episodi dei quali è stato accusato. È stato davvero lui a commettere quei crimini?
Il libro si dipana in buona parte come un lungo interrogatorio di Pavel a Milo, nei quali il protagonista rievoca tutta la sua vita attraverso numerosi flashback, per approdare ad un finale particolarmente originale che rivela anche un certo gusto della sperimentazione.
Sky Il Cacciatore di Stelle è un lavoro a metà tra il gay romance e il giallo con atmosfere noir che caratterizzano tutta la parte dei flashback.
Un romanzo breve molto originale sia nella trama che nella compensazione fra i diversi generi.
L’autrice Elettra Petricola, come nell’altro libro Cotton Club Hair, usa un linguaggio talora abbastanza pulp e caricato, mostrando tuttavia di usare questo stile con grande consapevolezza letteraria e distacco ironico, giocando anche su sottili citazioni dei classici del cinema carcerario e del giallo di atmosfera “nordica” molto di moda negli ultimi anni.
Un romanzo nel complesso intrigante, originale e con una parte finale di grande interesse.
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