Incontri di viaggio è un libro un po’ inusuale: non tratta tanto dei luoghi visitati, in una sorta di diario di viaggio, ma, prendendo a prestito le occasioni che i viaggi portano con sé, racconta delle persone incontrate sulla strada, quelle più atipiche, più particolari, sempre rigorosamente vere e reali. Il libro è suddiviso in capitoli, uno per ogni persona e luogo visitato.
Incontri di viaggio è una raccolta di racconti nelle quale l’autrice ci conduce con sé in una sorta di piccolo giro del mondo, presentandoci persone e luoghi che la hanno colpita ed emozionata.
La scrittura di Roberta Soverino è caratterizzata da una fortissima dimensione visiva e “cinematografica” e leggendo i suoi racconti il lettore si trova totalmente immerso nei bellissimi luoghi descritti.
Si parte da “Piccola Palestina” ambientato nella Maremma Toscana, e si arriva in Val Pellice, la valle torinese culla della comunità valdese, con “I ferri di lana”
Passando per Portogallo, Irlanda, Spagna, Germania, con l’emozionante racconto “Una coppia tedesca” che rievoca il drammatico periodo della guerra.
La Grecia è però la principale protagonista dei racconti, dalle suggestive montagne dette “Meteore” terra dei silenziosi monasteri, alla storica isola di Rodi, alla Grecia continentale del Peloponneso.
Una terra dove il passato remoto della democrazia delle polis e di una cultura straordinaria rivive nei greci di oggi, pronti ad arrangiarsi fra mille difficoltà ma interiormente consapevoli di essere gli eredi della culla della civiltà nelle quali viviamo oggi.
Uno spirito che ritroviamo anche in molte zone del sud italiano dove la cultura greca ha lasciato una fortissima impronta: in alcune aree del Salento, dette “La Grécia salentina” si parla ancora un dialetto detto “grecanico”
Dal ristoratore di Rodi a Pericle (nome appunto evocativo della grande storia greca) a Larissa, alla donna in abiti tradizionali delle Meteore, i personaggi della Grecia sono fra quelli che mi hanno più colpito, assieme a quelli de “La coppia tedesca”
Come afferma l’autrice nella postfazione, in psicologia “c’è movimento” significa che si sblocca qualcosa di malsano. Viaggiare è una disposizione mentale, un’apertura al mondo.
Roberta Soverino è bravissima a raccontare l’essenza del viaggio “vero”: il tempo dilatato, l’allentamento delle difese della quotidianità, l’apertura a nuove esperienze, la scoperta dell’altro.
E con questa disposizione d’animo in viaggio si possono fare gli stessi interessanti incontri dell’autrice.
Racconti brevi, ma dallo stile essenziale e dai tempi perfetti.
Un libro da consigliare a chi vuole non vuole essere solo un “turista” ma un vero e proprio viaggiatore.
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