lunedì 11 ottobre 2021

Segnalazione Romanzo - EROSCULTURA EDITORE - OLIMPIA. LA DOCILE SCHIAVA VOL.1 di Laura Magnani

 





Respiro Readers

vi segnaliamo 

la  nuova uscita edita Brè Edizioni

del romanzo dell'autrice italiana Laura Magnani.












TITOLO: Olimpia. La docile schiava Vol.1

AUTRICE: Laura Magnani

CASA EDITRICE: Eroscultura Edizione

GENERE:  Romance Erotico

PAGINE: 146

PREZZO EBOOK: 2.99

PREZZO CARTACEO: 9.00

DATA USCITA: 1 Ottobre 2021







Olimpia, una donna che si definisce normale. Non credetele. È una donna straordinaria, ogni uomo la vorrebbe al proprio fianco. Perché è una docile schiava? No! Certo, anche per quello, ma chi ama e pratica il BDSM, sa che la vera Padrona è la schiava. È lei che scegli da chi farsi dominare, è lei che ammalia, seduce, soddisfa, per il proprio piacere, per quello del “Padrone”, perché donare piacere è esso stesso piacere e potere. Olimpia vi porterà in un viaggio misterioso tra uomini affascinanti, perversi, in un crescendo erotico eccitante e conturbante. Un romanzo perfetto per chi volesse imparare come dare nuovi stimoli in un rapporto stanco. Anche se… non tutto è come sembra, e la sorpresa può scattare da un momento all’altro! E non è finita qui: vi innamorerete di Olimpia e vorrete leggere le altre storie in preparazione. A presto.




Arrivo
all’appuntamento, ormai è buio, entro nella stanza, Cosimo ha
apparecchiato, in un attimo sono nuda, mangiamo velocemente, apriamo
il vino, ci scambiamo qualche pezzo di dolce.



Ridiamo da matti
quando accende le candele, sono rosse di quelle votive un po’ fuori
luogo ma penso che il profano quando raggiunge certe vette, diventi
sacro.



La stanza ora è
rossa, iniziano i giochi.



Sono una gatta e lui
compra i gomitoli per farmi divertire. Dalla borsa delle meraviglie
prende un giocattolo, mi fa stendere sul letto a gambe divaricate, mi
penetra a fondo con quello e con le dita solletica il culo, sono così
bagnata che scivolano dentro in un attimo.



Ho la pelle che
brucia, mi metto sopra di lui e cominciò a muovermi. Cosimo ha uno
sguardo che non voglio dimenticare mai più, mi desidera ma mi scopa
con distacco come se mi facesse una concessione e questo mi fa
impazzire.



Mi ferma, si alza, è
dritto davanti a me, mi fa colare la saliva sulla bocca, io lo
aspetto ubbidiente, in ginocchio.



Sono una schiava.



Tengo le mani dietro
la schiena, non voglio muovermi, chiudo gli occhi e aspetto.



Ho voglia di godere
e di sentirlo godere ma è ancora presto, devo essere paziente,
intanto la mia pelle bianca risalta nella luce rossa delle candele.







Mi rimette a sedere
sul letto poi mi fa stendere, gambe aperte e braccia tese, gli occhi
ancora chiusi. Cosimo mi penetra con le dita prima una poi due, mi
sussurra quante ne sta usando, ogni tanto avvicina il cazzo alla mia
bocca ma per pochissimo tempo, questa è un’altra concessione.



“Non te lo meriti,
troia” mi sussurra piano all’orecchio.



Quattro dita nella
fica e il mio sesso si apre e si chiude ritmicamente, lo percepisce
anche lui, mi giro e comincio a toccarmi sono piena di lui, la sua
mano si chiude a pugno e spinge, inizia un orgasmo, inizia un
viaggio, non ho idea se riuscirò a tornare.



Questo inatteso
fisting mi porta lontano, ai confini di un piacere inesplorato.



Non respiro, mi sta
premendo il viso contro il cuscino, ha capito che la mancanza d’aria
mi eccita, lo so, è pericoloso ma aumenta il mio desiderio, mi fido
di lui, mi accarezza la schiena e la morde.



Sono sua.



Al mattino facciamo
ancora l’amore, si muove lentamente dentro di me. Ci baciamo a
lungo, le nostre lingue ripercorrono i passi di tango.



Indugia dentro la
fica che è scandalosamente bagnata e sciabordante. Il mio piacere è
un’onda che travolge anche lui.



“Non fermarti.”
Lo sento godere, il suo spruzzo potente si schianta sull’utero, lo
percepisco molto bene, qualche goccia di sudore gli cola sulla
guancia.



Ci rivestiamo in
silenzio, le parole sono superflue abbiamo parlato attraverso i
nostri corpi, sono piena del suo nettare, delle sue mani, e sono
ancora sua.



Con la mente
continuo a fare l’amore con lui.



Lo saluto con un
bacio sfiorato sulle labbra e torno alla mia vita.







La primavera è
nell’aria, nella natura, nel cielo terso di marzo.



Gli scrivo se è
disponibile per una lezione.



“Oggi alle sedici”
la risposta.



Esco prima dal
lavoro e corro da lui, i ricordi bruciano e vorrei che mi scopasse lì
sul pavimento ma devo saper aspettare. Cominciamo a ballare, il suo
abbraccio è come tornare da un lungo viaggio.



“Senti, sta
suonando Volver non è un caso.” Mi sta insegnando a sentire
il pavimento.



“Accarezzalo” mi
sussurra “entra ed esci” come il suo sesso dentro di me o le dita
magiche.



Non è semplice, la
mente lo comprende ma il piede a volte è anarchico, continuiamo la
lezione e intanto parliamo di donne, di cosa farei se ne avessi una a
disposizione.



Una schiava per una
schiava.



La immagino nuda e
prona mentre la penetro con lo strap on, la scopo ritmicamente mentre
il mio Master mi allarga il culo.



Mentre viaggio con
la mente sempre più porca, sempre più troia, Cosimo mi indica il
pavimento.



“Usalo come fosse
la tua schiava” e finalmente lo sento.



Gli stringo la
gamba, la fica cola di piacere e vengo accompagnata dalla sua voce
mentre accarezzo il legno del parquet che sembra vivo, fatto di
carne.



Gli incontri si
fanno più frequenti, il 3 è il nostro numero fortunato, la nostra
alcova, la nostra tregua. Per questo appuntamento indosso un bustino
nero intrecciato sui seni, fa intravedere i capezzoli turgidi.
Mangiamo, ci baciamo con in bocca il gusto del vino e del sesso.



Cosimo a volte è un
uomo ruvido, prende ciò che è suo ma è un uomo ferito.
Intrappolato in un matrimonio fallito e infelice, proprio come me.



Mi fa chinare sul
tavolo e mi lega, sono esposta e inerme. Mi infila delle palline nel
culo, a una a una, le conta a voce alta. tutte, fino in fondo. Il mio
cervello ancora una volta esplode.



Inizia a scoparmi,
ma ha già in mente un altro gioco. Mi slega, ma solo per farmi
piegare sulle sue ginocchia: inizia a sculacciarmi.



Era quello che
sognavo!



“Di più, voglio
sentire la pelle bruciare” gli dico con la voce strozzata. Lui mi
infligge degli schiaffi sulle natiche roventi, a ogni colpo le
vibrazioni del mio corpo sbattuto riverberano sulla clitoride,
avvicinandomi all’orgasmo.



Poi, la fica la
penetra con le dita, intanto i capezzoli strusciano contro le sue
gambe. Mi prende per mano e mi porta sul letto mi gira a pancia in
giù e mi ammanetta alla spalliera.



Ho le braccia molto
tese, mi fanno male, lui lo sa ma mi lascia in quella posizione.



Sono una schiava,
non ho diritto di lamentarmi. Mi lecca il buco del culo, sento la
saliva colare, è meraviglioso e dimentico il dolore agli arti. La
lingua scorre tra le natiche. La punta mira al fiorellino e cerca di
forzarlo, quasi ci riesce.



Il piacere mi
rilassa, sono pronta per essere montata. Con le mani mi allarga il
culo, lo penetra con le dita, poi appoggia il cazzo durissimo. Avanza
centimetro per centimetro, mi sto lentamente adattando, poi l’affondo
finale, devastante, inesorabile.



Soffro e godo come
una pazza, come una troia. È una danza spietata l’orgasmo arriva
presto, è forte e sfacciato, quasi simultaneo, gode anche lui e gli
umori si mescolano.



Mi gira e mi
immobilizza di nuovo, questa volta lega anche le caviglie, estrae
dalla borsa le pinzette con dei pesi attaccati, le serra sui
capezzoli mi strappa un gemito ma mi intima di non lamentarmi, di
resistere.



Non è facile ma
devo farcela.



Poi avvicina un
fallo a pochi centimetri dalla fica. Comincia a toccarmi, inarco la
schiena e questo movimento stringe ancora di più le corde, il
metallo delle manette lacera superficialmente i polsi. Non vedo
Cosimo, mi ha bendata, sono un animale in gabbia, cerco solo di
soddisfare il mio piacere. Arrivo a toccare il fallo, mi penetro da
sola, Cosimo lo spinge più a fondo so che mi sta guardando e intanto
si masturba.



Ci fermiamo per
pochi minuti, vicini, abbracciati in fondo c’è dolcezza nel nostro
prenderci.



Dovrei andare ma il
mio Master mi chiede ancora una volta, obbedisco, sono la sua
schiava.



Non mi basta mai, ho
fame di lui e vorrei mangiarlo ma non mi sazierei. È sopra di me, lo
abbraccio, lo stringo con le gambe.



“Più a fondo, non
ti fermare.”



Lo sento che gode, è
l’unico momento in cui lo vedo nudo e fragile.



Ritorno a casa e mi
guardo allo specchio, ho i segni del suo passaggio. Sorrido
soddisfatta e appagata. Sono una brava schiava.



 



Laura Magnani, infermiera per lavoro e scrittrice per amore.

Olimpia è il mio primo romanzo di genere erotico. Scriverlo è stata una bella sfida, passare dalle favole a un romanzo non è stato facile. È la storia di una ricostruzione, di una vita spezzata e di una donna che decide di raccogliere i frammenti di se stessa e ricominciare. Sceglie un modo inusuale, coraggioso, ma alla fine ce la fa.

Mi sono divertita, emozionata, e parola dopo parola, Olimpia ha iniziato a vivere. Sono certa che molte donne si ritroveranno in lei.

E non mi fermerò, sentirete ancora parlare di Olimpia.








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