L’autrice narra, in maniera fantastica e metaforica, esperienze e passaggi ispirati alla propria esistenza: il cammino, il transito nel tempo e nello spazio, innanzitutto intellettuale. L’ambizione è quella di aprire un dialogo con i giovani, a cui è destinata l’opera, sul destino del pianeta.
La narrazione si apre con un percorso collettivo di ricerca, scoperta e rivelazione. Il desiderio di conoscenza, soprattutto nell’eroe odisseano Cisarò, è l’irrefrenabile motore di tutta la vicenda, una forza interiore cui nessuna guardia può opporsi, perché nessuna censura, nessun limite o repressione possono tenere carcerato il pensiero.
Cisarò sfida la Legge dei Saggi che regola la vita di ogni abitante della terra e parte alla ricerca della conoscenza per poi formare il fatidico gruppo degli Inseparabili. Galassia Clio, antenata del villaggio nella quale Silvana Campese si identifica, dà vita e voce al suo personaggio a cui consegna il testimone nella speranza che passi di mano in mano. Il percorso si svolge in vari luoghi, tra cui Napoli e quel che resta della non ben identificata catastrofica fine del mondo.
L’autrice, in questo testo, esprime le sue opinioni sul futuro del pianeta in relazione agli sconvolgimenti climatici e pandemici o di altro genere che quel degrado stava già provocando quando, nel 2001, ha cominciato a scrivere il romanzo.
Silvana Campese, napoletana, scrittrice, attivista, col nome di Medea, nel gruppo femminista delle Nemesiache di Lina Mangiacapre/Nemesi. Ha collaborato con la rivista “Mani-Festa” ed ha pubblicato il romanzo Prisma, la raccolta di racconti Strada facendo, l’epistolario tenuto con l’amico poeta Lello Agretti Contrappunto per soli timpani ed oboe, La Nemesi di Medea (con L’Inedito Edizioni di Fabio Martini) e Parthenope Inferno Celeste con la casa editrice Phoenix Publishing.
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