In un futuro distopico, in una piccola città, questo è ciò che si chiedono Gabriel, Ethan, Sven e Julia, quattro adolescenti quando il loro mondo viene stravolto.
Dall'ultimo angolo della galassia, una minaccia incombe sulle loro vite.
Riusciranno a sopravvivere al A. Contact?
Siamo nel 2369, i terrestri hanno ormai espanso la loro dominazione per l’intero universo. Una colonia terrestre è presente su Plutone ed è normale che navi spaziali militari o civili percorrano la tratta fra i due pianeti.
Alcuni anni dopo, nel 2404 il tenente Sergej, di stanza al Comitato per le emergenze di Berlino, si preoccupa dell’assenza di segnali da una delle colonie umane su Plutone.
Ben presto, emerge una realtà inaspettata: i segnali captati dal Comitato di Berlino sono di natura non umana. Gli alieni esistono, e stanno per mettersi in contatto con i terrestri.
Avranno intenzioni buone o cattive?
A Contact, come afferma lo stesso autore, può significa semplicemente “un contatto” o “un contatto alieno”.
I protagonisti del libro sono quattro ragazzi, Gabriel, Ethan, Julia e Sven, alle prese con tutte le questioni tipiche del periodo adolescenziale. Il libro è scritto con la tecnica del “point of wiew” come afferma l’autore stesso, spingendo il lettore di volta in volta a identificarsi con un personaggio diverso.
Una tecnica che comporta un continuo variare delle ambientazioni e delle situazioni. Personalmente trovo questo modo di scrivere non facilissimo per il lettore, è molto più adatto alla scrittura cinematografica.
Il dinamismo della scrittura di Giuseppe Anastasi ricorda moltissimo una sceneggiatura, con frasi corte, moltissimi dialoghi e assenza di una voce narrante.
Interessante è comunque lo stile con il quale l’autore mette insieme una storia di fantascienza con elementi da romanzo Young Adult.
Il tema dell’esistenza degli alieni mi ha sempre intrigato, e uno dei messaggi del libro è proprio questo: come è possibile che i terrestri siano solo nell’Universo?
E gli alieni che li stanno per contattare, hanno intenzioni buone o cattive? Lo lasciamo scoprire al lettore.
A Contact è una lettura interessante per chi ama la fantascienza, la storia e l’ambientazione sono originali. La scrittura, molto sintetica e piena di dialoghi, piacerà meno a chi ama una narrazione più complessa e fluida, mentre può essere apprezzata da chi ama una scrittura di taglio “cinematografico”.
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