Elisa, Eli, è l'ombra della ragazza solare e felice che era; le sue certezze sono crollate in una notte ed occorrerà tutta la sua forza per affrontare la sua nuova condizione, trattenendo dentro di sé il peso di un segreto che ha chiuso il suo cuore in una fortezza immune ad ogni emozione.
Ma se soli sono esseri incompleti, in fuga e alla ricerca di qualcosa di bello; quando le loro strade si incontreranno il loro mondo scricchiolerà, dapprima sommessamente e poi sempre più forte, fino ad esplodere travolgendo tutto quello che erano.
Così simili e diversi, entrambi fragili e d'acciaio, riusciranno ad essere, l'uno per l'altro, la parte mancante di un incastro che solo insieme li può rendere perfetti ?
Ve lo dico subito: il tipo in copertina ESISTE DAVVERO!
Giusto per dare quel tocco succulento alla recensione.
Quindi, il “rosso” protagonista del romanzo “Ginger” di Nilia S. esiste, o meglio, c'è, in carne ed ossa e ve lo potete godere anche cercandolo su Instagram, da quello che ho capito (ma io non sono andata per niente a ficcare il naso in cose che non mi riguardano ovviamente…………). Comunque chiaramente la storia non è la vita di questo belloccio in copertina, lui è un prestavolto (che si presta anche molto bene, va detto) ma la storia raccontata da Nilia è del tutto frutto della sua fantasia e dopo averla letta, posso garantirvi che vi dispiacerà saperla questa cosa, perché non potrete letteralmente stalkerizzare il tipo! Non avrete motivo… o forse sì… beh, affari vostri.
Vengo subito al dunque, si, mi è piaciuto, molto. Una storia ricca di significati, profonda ma non troppo. Con la leggerezza di un romanzo rosa molto smielato (ma in senso buono), Nilia riesce a trattare temi rilevanti, come: l’importanza di una solida famiglia alle spalle e le conseguenze che comporta il non averla, l’insicurezza umana che viene però affrontata e alla quale non si soccombe, l'amore quello vero, il rispetto.
Ok, quando leggerete i primi capitoli mi direte: “Sam ma sei impazzita? Dove lo vedi tutto sto amore profondo?” ma, fidatevi di me se vi dico che c'è, è reale e anche magico.
Parliamoci chiaro poi, alzi la mano chi non vorrebbe al proprio fianco un uomo dalla bellezza disarmante, dal fascino onnipotente, dalla bravura nell’utilizzo delle mani (in tutti i sensi che vi passano per la testa), dal cuore nobile e gentile ma cosa ancora più importante, senza genitori, quindi adiòs suoceri? Andiamo, mi ci gioco quello che volete, non potete resistere!
Bene, Nilia ci aiuta a sognare in questo (visto che per noi povere sfigatelle solo un sogno può restare) e ci trascina in questa storia d'amore che parte male, davvero abbastanza maluccio, ma poi si riprende in un susseguirsi di forti emozioni, sentimenti e tante, tantissime risate perché si, lo ammetto, ogni volta che leggo un libro con frasi riportate in dialetto romano, beh, io “me piscio sotto”, come direbbe qualcuno. Che tradotto significa: mi fanno morir dal ridere.
Forse, ma proprio se vogliamo trovare il pelo nell'uovo, avrei eliminato qualche passaggio verso la fine perché leggermente noioso, ma di poco, la storia riesce a riprendersi subito anche grazie alle storie degli altri personaggi, che si contrappongono.
Detto ciò, questo romanzo per me passa a pieni voti.
Un’ultima cosa fatemela dire però… ma perché nei romanzi le sfigatelle trovano sempre sti bronzi di Riace, mentre a noi, sfigatelle reali, ci si presentano davanti solo e soltanto casi umani? Menomale che esistono i libri!
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