Sullo sfondo della storia d’amore di Gioia e Maurizio si muove un personaggio enigmatico: il Generale William Bundì. Uomo freddo e cinico, Bundì rimane nell’ombra a manovrare i fili della vita di Gioia, fino a quando, costretto a uscire allo scoperto, dovrà svelare le verità di un passato scomodo, un passato che ha fortemente condizionato tutta la vita della ragazza.
A Firenze, Roma e Londra, Gioia sogna di costruire la famiglia che non ha mai avuto e, ogni volta che alza lo sguardo al cielo, vede una nuvola prendere la forma di un cuore; questo perché, nonostante tutto, qualcuno veglia su di lei.
La lettura del romanzo “Un cuore al di là delle nuvole” di Debora Biancalana, devo essere onesta, mi ha lasciata “sconvolta”, per due motivi.
Il primo: perché è davvero lungo! Ogni giorno dedico circa due/tre ore alla lettura (quando posso) e devo ammetterlo, questo romanzo non finiva mai. Proprio quando pensavo di essere arrivata ormai vicina al “traguardo”, ecco che spuntava un nuovo elemento, un nuovo personaggio o anche solo una nuova riflessione e puntualmente scoprivo di avere ancora almeno un centinaio di pagine davanti.
Questo, porta al secondo motivo che spiega perché questo romanzo mi ha lasciata “scossa”: le emozioni. Da subito si susseguono una serie di eventi, tutti descritti davvero nei minimi particolari, che ti catapultano nella storia rendendoti partecipe non solo come lettore, bensì come protagonista stesso. Seppur la storia non sia raccontata in prima persona, in verità non fa differenza. La maniera in cui l'autrice si sofferma sul descrivere i sentimenti che i protagonisti provano in ogni capitolo, è minuziosa. Spesso mi sono sentita con un nodo in gola, quasi come se stessi vivendo io stessa quegli eventi, che invece capitano a Gioia, la protagonista femminile del romanzo.
Quindi sì, questo romanzo mi ha scossa, anche perché alla fine della lettura ho pensato: “No. Mi spiace non lo accetto. Questo romanzo, suuuuper lungo, non può finire così! Deve proseguire!”.
So che voi ora starete pensando: “Scusa, prima ti “lamenti” che è lungo e poi vorresti che lo fosse ancora di più?”. Certo che no, ma voglio un seguito. Anzi, io lo esigo! Perciò, Debora Biancalana, se stai leggendo la mia recensione del tuo romanzo, sappi che non è giusto! Così non si fa! Non puoi interrompere la storia proprio sul più bello, cavolo!
Ovviamente si scherza, il romanzo è bello dall'inizio, però… diciamo che (allerta spoiler) un seguito lo merita e a mio avviso lo merita più Gioia che non Alex (qui mi fermo perché rischio di divulgare troppo, ma chi è arrivato fino alla fine del romanzo sa a cosa mi riferisco).
Detto questo però, devo aggiungere qualche “postilla”.
La storia in sé è davvero affascinante ed essendo completamente frutto dell'immaginazione dell'autrice (come lei appunto sostiene) merita la lode, per la trama avvincente e le varie sfumature che porta con sé. Però… si, c'è un però purtroppo…
Nonostante tutto, dovrebbe essere elaborata un pochino meglio, per alcuni versi. Mi spiego. Viene dato poco spazio a Bundì e alla storia che si cela dietro questo personaggio. Si, l’autrice ci informa che molto probabilmente scriverà un secondo testo su questo argomento, ma non si tratta di un sequel, attenzione! Forse io, personalmente, avrei preferito avere tutto qui. Magari con un prologo sintetico ma esaustivo, oppure semplicemente ampliando l’argomento “Generale Bundì e i suoi misteri”, piuttosto che dare tanto spazio alla storia del reality (ad esempio), o a quella tra Gioia e Maurizio (il protagonista maschile). Si, loro sono importanti, ma leggendo la trama del romanzo mi ero immaginata una storia d'amore che facesse da contorno ad una storia ben più grande, fatta di intrighi e strani segreti di famiglia da celare. In verità il senso del romanzo è proprio questo, solo – sempre a mio parere – riportato in maniera leggermente errata, ecco. Alcuni passaggi quotidiani della storia d'amore tra i due protagonisti potevano tranquillamente essere eliminati, perché delle volte, durante la lettura ho avuto la sensazione che alcuni elementi inseriti magari per arricchire e allungare la storia, fossero di troppo. Mentre invece ne aspettavo altri che non sono mai arrivati o meglio, sono arrivati ma troppo tardi, visto che la storia finisce proprio in quel momento!
Comunque, nell'insieme la storia mi è piaciuta davvero, si vede che c'è “studio” ed elaborazione dietro. Perciò non mi resta che consigliarvi la lettura, non fatevi spaventare dal numero delle pagine, realmente (escluso per qualche passaggio) scorrono veloci.
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