giovedì 4 marzo 2021

Recensione Romanzo - BY GRAZIA - IL DIARIO SEGRETO di Lavinia Morano

 

















Il diario segreto è, nel contempo, un romanzo d’amore e di terrore. Il messaggio principale di questa storia è quello di non lasciarsi sfuggire, finché si è in vita e finché se ne ha la possibilità, gli attimi di gioia che l’esistenza ha da offrire, e di imparare a scorgere la bellezza che si cela nelle piccole cose di ogni giorno, molte delle quali vengono spesso date per scontate. Il romanzo si incentra sulle vicende di più personaggi, che si vanno via via intrecciando fra di loro. Le storie principali sono tuttavia due. La prima è quella di Ivan e Kalìa. Ivan è un ragazzo di ventisei anni che ha sempre vissuto in un paesino dell’Italia meridionale con la propria famiglia, alla quale è molto legato, e con la sua ragazza, Lena, con la quale è fidanzato dai tempi delle superiori. La sua vita viene stravolta nel momento in cui incontra un’altra ragazza, Kalìa, della quale si innamora in un istante, perdendo la testa per lei. Kalìa ha un passato doloroso (e un po’ misterioso) alle spalle e, nel corso del racconto, sarà costretta a pagare le conseguenze di una colpa non sua ma della quale una persona a lei vicina si era macchiata. La seconda storia è quella di Sofia e del suo gruppo di amici. Sofia è la sorella di Ivan e, per il suo dodicesimo compleanno, riceve in dono un diario. La sua vita prende una svolta inaspettata quando la ragazzina si rende conto che questo non è un semplice diario, bensì un oggetto magico in grado di rivelare i pensieri più intimi di qualsiasi essere umano. Si rivelerà un oggetto utile e diabolico al tempo stesso e metterà in moto una serie di eventi che porteranno Sofia e i suoi amici a una macabra scoperta e, contemporaneamente, intrecceranno le vicende di Sofia con quelle di Ivan e Kalìa.




Avevo precedentemente letto “Purple lilies” di questa autrice e ho dato un voto positivo, non smentendo la stoffa narrativa della Morano. Il diario segreto è una storia che si discosta dal primo ma senza mancare di originalità sui generi. Tra le righe del romanzo, si evince la passione per lo scrittore Edgar Allan Poe, di cui l’autrice riesce magistralmente a fondere i tre generi “Thriller, horror e mistery” tanto amati da molti autori famosi come Stephen King e Orwell.

Nella storia, il vero protagonista è un diario segreto e l’autore che scrive riceve delle risposte da un’entità che probabilmente ha conosciuto in un’altra vita.

Sofia è la bambina proprietaria del diario, la quale, grazie ad esso, vive vicende e peripezie più grandi di lei, e principalmente dovrà superare la perdita degli amici più cari nonché provare a salvare una ragazza in pericolo, non sapendo, che questo la condurrà a perdere più di quanto si aspetti.

Nel bel mezzo della storia, entra in scena un Killer, una persona psicopatica che si svela essere un soggetto pericoloso e crudele, visto che le sue vittime preferite sono creature fragili. Tuttavia, la storia non si conclude con la presenza di questo sociopatico, anzi, la narrazione si intreccia ai drammi familiari nei quali si scontrano le menti malate di coppie al limite della sopportazione, amalgamate a momenti di puro romanticismo. Al pot-pourri di emozioni, sensazioni e brividi, si mescolano le vicende difficili di adolescenti in lotta con il proprio sé.

L’intreccio tra le due storie è pilotato in modo eccellente dall’autrice.

Un romanzo, a mio parere, che ha tutte le caratteristiche per essere annoverato tra uno dei migliori libri di genere dark/fantasy che ho avuto modo di leggere.

I personaggi sono credibili, veri nella loro spontaneità, nelle loro azioni a volte ingenue, e che spesso ottengono l’effetto contrario desiderato.

Le caratteristiche dello stile letterario uniforme e la sintassi elegante, rendono il romanzo esaudente in ogni sua forma. La mancanza, poi, di un registro linguistico altisonante, ne facilita la lettura.

Il finale, “che non svelo”, in definitiva si allontana da quasi tutti i finali scontati che un lettore si aspetterebbe di leggere.

Meritate le cinque stelle

Finisco questa recensione con due delle citazioni dello scrittore Charles Bukowski, a mio parere più significative per definire la qualità di un’opera.

Quello che qualifica un buon libro

non è la lettura, ma la rilettura.”

“Tanta gente urla verità, ma senza stile è inutile.”


















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