lunedì 8 febbraio 2021

Recensione Romanzo - BY ROSALBA - IL MATTINO HA DUE FACCE di Giada Rotundo

 
















Al termine della Prima Guerra Mondiale Anna è ospite di un istituto per orfani. Enrico Cadei ne è il fondatore, ma prima del conflitto era anche a capo di un atelier di alta sartoria. In occasione della riapertura dell’atelier indice un concorso che permetterà alle partecipanti di guadagnarsi un impiego al suo interno. Un'improvvisa tragedia scuote l'evento e i suoi protagonisti, creando un'ombra che si anniderà tra le pieghe degli anni, del destino stesso.





“Esposito” è il cognome che viene assegnato a ogni bambino senza nome e senza famiglia. Tanti di loro vivono nell’orfanotrofio Cadei ma la storia si concentra su Anna, la quale è animata dall’ambizione di diventare una sarta di talento. La sua esistenza si intersecherà con i figli di Fabrizio Cadei, erede della struttura che aveva costruito il padre per dare un rifugio a tanti bambini privi di ogni affetto, insieme ad un atelier. Il racconto è ambientato nel 1927 quando muore il padre di Fabrizio, il vecchio orfanotrofio ormai è chiuso e Anna viene assunta presso “La trama e l’ordito” come modista per salvare l’azienda dal fallimento. La donna porta un velo sul viso per coprire una brutta cicatrice sulla guancia e, sapientemente, l’autrice fornisce dei flashback esaustivi per svelare i segreti che si nascondono dietro questa menomazione. Si tratta di un romanzo dai toni rosa, per la presenza di una storia d’amore tra Anna e Fabrizio, ma sono presenti anche note misteriose e drammatiche. Viene dato soprattutto risalto alla capacità che hanno alcuni adulti di sopraffare la volontà dei piccoli, di come una madre possa condizionare per la vita le scelte di un figlio e non per ultimo, di come a volte il male affascini donando il potere di tenere in mano le sorti degli altri. Risultano evidenti i contrasti tra miseria e ricchezza ma quello che vince su tutto alla fine è il bene. La trama è ben strutturata e piena di colpi di scena, soltanto, a mio parere, la scrittura non risulta fluida. Viene adoperato un linguaggio desueto che rende qualche volta difficoltosa la lettura. Anche alcuni dialoghi mettono in difficoltà, in particolar modo quelli fatti dai personaggi più piccoli, che si esprimono con un tono inadatto a dei bambini di dodici anni. I personaggi sono ben delineati ma non sono riuscita a entrare in empatia, probabilmente il punto di vista alla terza persona li ha resi troppo scevri da descrizioni introspettive. Tutto sommato risulta un romanzo accattivante, con una storia sorprendente e ricca di avvenimenti misteriosi.






















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