Il Commiato di Gianluigi Mignacco è un romanzo che intreccia con grande efficacia diversi genere letterari: il romanzo storico, il giallo e il romanzo d’amore. Il titolo ha origine dalla canzone omonima, canto goliardico dei laureandi composto nel 1909 da Nino Oxilia, come nostalgica celebrazione del passaggio dall’adolescenza all’età adulta. La canzone Il Commiato, un canto malinconico per la fine della gioventù, è stato poi adottato come inno del Partito Nazionale Fascista stravolgendone il significato.
Il libro racconta tre vicende parallele, unite da un fil rouge comune che emerge verso la fine del libro.
La prima storia è quella di Maria, giovane ricercatrice universitaria di ingegneria di Genova originaria della Val Borbera. Maria insegna nell’ateneo genovese ed ha un appassionato relazione con l’ex nuotatore Fabio. La sua vita quasi perfetta viene turbata dalle apparizioni in sogno di un uomo misterioso e di un rametto di sorbo misteriosamente rinvenuto davanti a casa.
La seconda è quella di Rosa, una ragazza che vive ai tempi della Prima guerra mondiale in un paesino della Val Borbera al confine tra Piemonte e Liguria, in un’appennino appartato dove gli echi della guerra arrivano lontani e dove la vita è ancora scandita dai ritmi naturali. Rosa è fidanzata con Alfonso, al fronte, ma è molto corteggiata anche in paese. La ragazza resta incinta dopo una notte in cui è convinta di aver ricevuto la visita di Alfonso in sogno….
Alfonso, il ragazzo di Rosa, è un soldato al fronte, appassionato di arte e pittura. Dopo essere stato vittima di una grave ferita, Alfonso viene soccorso e curato con amore da un’infermiera di nome Vittoria. Pur essendo attratto da lei, Alfonso resiste alla tentazione per fedeltà alla sua Rosa. E quando torna al fronte, conosce un tenente con il quale discute appassionatamente di politica e di idee socialiste.
Nella vita di Maria le misteriose apparizioni di Alfonso e Rosa si fanno sempre più frequenti. E così la ragazza, aiutata dalla gentile impiegata del paese Martina, sale da Genova in Val Borbera per cercare di scoprire se esiste un legame tra la nonna “borberina” dallo strano nome di Maria Bambina, Alfonso e lei. Nel frattempo, anche Maria rimane incinta ed è visitata regolarmente da sogni e incubi.
Un viaggio alla scoperta delle proprie radici che è anche una sorta di cold case, un giallo d’epoca. La ricerca riporta alla luce i personaggi dell’epoca in paese come Don Carlo, Carla e Giovanni e il loro legame con Maria Bambina.
Il Commiato come scopriremo leggendo il libro non rimanda solo alla canzone, ma è anche strettamente legato alla vicenda narrata. Il romanzo combina in maniera affascinante diversi generi (giallo, romance, fantasy, romanzo storico) con un’alchimia pressoché perfetta.
Quello della genovese d’origine borberine Maria è un viaggio a ritroso alla scoperta delle proprie origini e della sua natura più autentica.
Il Commiato è ambientato in parte a Genova in parte in Val Borbera, in un paese non precisato di questa parte un po’ nascosta d’Italia, al confine tra le provincie di Alessandria, Genova e Piacenza. Narrando il viaggio a ritroso di Maria, Gianluigi Mignacco comunica con molta efficacia il fascino appartato di questa terra isolata e un po’ di frontiera, vicina e simile a Genova nella parlata e nella cultura; eppure, nello stesso tempo diversissima. Molto efficaci, in particolare, le scene che raccontano gli incubi di Rosa e Maria.
La scrittura è molto accurata sia nelle descrizioni geografiche sia nella caratterizzazione dei personaggi. Un romanzo d’esordio molto riuscito e interessante che è anche una testimonianza del mondo contadino quasi scomparso delle valli appenniniche.
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