Gabriel, Roxie ed Eric non si conoscono, ma si ritrovano nella fabbrica dei regali abbandonati per un motivo: aiutare gli elfi di Babbo Natale a incartare i doni destinati ai bambini, in cambio di vitto e alloggio. I tre non hanno niente da perdere e possono trascorrere quasi due mesi in un luogo suggestivo, lontano dalla vita frenetica di città, tra pacchetti e confidenze.
La fabbrica dei cuori abbandonati è una novella natalizia, dalle tinte romance e fantasy, con un lato ecologista e un messaggio di fondo.
“A tutti i cuori abbandonati. Con la speranza di essere raccolti…e magari un giorno aggiustati.”
Al Polo Nord, lassù dove Babbo Natale e i suoi elfi costruiscono i regali da distribuire al mondo intero, c’è un segreto che nessuno conosce. Ogni regalo contiene un meccanismo a forma di cuore, un cuore che si spezza se il regalo viene abbandonato o buttato dalla persona che lo riceve.
Sono troppi i regali abbandonati e i loro piccoli cuori spezzati.
Per rimediare alla carenza di “elfi riparatori” uno di loro, Nut sceglie tre persone come aiutanti: il bambino Eric, Roxie e Gabriel e gli propone un “contratto” con vitto e alloggio assicurato. Due mesi da elfo aggiusta cuori.
Perché proprio loro? Perché anche fra le persone, ci sono cuori abbandonati e spezzati in attesa che qualcuno si ricucisca.
E così Eric, Roxie e Gabriel per due mesi si impegnano nel duro lavoro di recupero e ricostruzione dei cuori. Gabriel è in crisi con la moglie Helen, Roxie ha una madre depressa e non crede che il suo cuore abbandonato possa essere ricostruito. “Io sono difettosa, rompo tutto quello che tocco” “Tutti dovrebbero essere felici a Natale” dice piangendo la ragazza dal cuore in inverno, Roxie.
E leggendo la bella novella natalizia di Elisa, scopriamo che l’elfo Nut, anche lui con un peso sul cuore, non ha scelto a caso.
Lentamente Roxie e Gabriel si avvicinano, tra di loro potrebbe nascere un amore che riaggiusti i loro cuori. Ed Eric non è forse in cerca di una famiglia? Riuscirà Nut a riaggiustare i loro cuori?
La fabbrica dei cuori abbandonati di Elisa Fumis è un lungo racconto natalizio adattissimo sia a ragazzi che adulti, mischia le categorie del romance con quelle del fantasy e del racconto per ragazzi.
Accanto alla storia principale, ci sono le storie parallele di Nut e degli altri elfi. Bellissima l’idea del piccolo cuore contenuto in ogni regalo, i regali dovrebbero essere fatti col cuore e pertanto contenerne una parte dentro ognuno.
Buono l’equilibrio tra l’aspetto fantasy e l’aspetto romance, con una descrizione delle scene d’amore fra i due protagonisti emozionante e delicata.
Elisa Fumis con “La fabbrica dei cuori abbandonati” ci regala un prezioso spicchio dello Spirito del Natale che già stavamo perdendo e che quest’anno sembra messo da parte, spezzato come i cuori delle persone.
Sappiamo che il Natale è una festa religiosa cristiana, ma che racchiude in sé tante altre simbologie: la rinascita del Sole e della vita, la festa del Sol Invictus romano, la riscoperta delle relazioni autentiche, un momento che ci mette di fronte a che cosa è la nostra vita. Chi è felice in questo periodo, lo è di più. Chi è infelice, lo è di più, molto di più.
Per fortuna c’è il libro di Elisa Fumis che prova a rimettere insieme i pezzi dei cuori abbandonati o dei cuori in inverno, come diceva un vecchio film francese.
Un lungo racconto molto ben scritto, l’autrice ha uno stile avvolgente e talora ipnotico, che ci aiuterà a scoprire il vero spirito del Natale e magari anche a ricostruire il nostro cuore abbandonato.
Nessun commento:
Posta un commento