Milo e Francis cominciano pian piano a rivelarsi l'uno all'altro. Milo è turbato da questo nascente amore e cercherà di opporsi ad esso con tutte le sue forze. Francis, invece, vede nell'amore l'unica via di salvezza possibile, il solo rifugio da una vita difficile.
Il destino, però, mette sul tavolo delle carte che i due giovani non possono immaginare.
Un college new adult ambientato alla fine degli anni Novanta, che arriva dopo il personale successo de “Il Collegio delle Ragazze Perdute”. Un gay romance (ma anche romanzo di formazione), che indaga nelle tormentate anime di ragazzi che si affacciano all'età adulta e che, con turbamento, vivono il primo grande amore della loro vita.
“Un giovane che ama senza paura è come un diamante che cattura la luce dentro di sé e la restituisce al mondo. E il mondo si, ha bisogno di luce” (Giulia Amaranto, note dell’autrice)
“Mi colpì quella precisazione, fare l’amore. Il sesso è per chi non si bacia, per chi non ha interesse a leggere nell’anima dell’altro” (Giulia Amaranto)
Apro la recensione con queste due splendide citazioni dell’autrice Giulia Amaranto. Francis, uno dei personaggi, è ispirato a una persona realmente conosciuta. Una persona fragile e inadatta a un mondo spietato. Splendido anche l’elogio del bacio, che anche secondo me distingue la vera intimità tra le persone dal semplice “scambio di fluidi” o esercizio fisico del sesso fine a se stesso.
Il Collegio dei ragazzi diamante è un gay romance di formazione, che, per alcuni aspetti, presenta analogia con Il Collegio delle ragazze perdute.
I protagonisti sono Milo, un ragazzo di famiglia relativamente povera, ma che ha vinto una borsa di studio per un prestigioso college maschile, dove sogna di diventare giudice, caratterizzato da una malformazione alle dita della mano e Francis, un ragazzo di “cristallo” dalla sensibilità superiore alla media che sogna di diventare musicista che diventa suo compagno di stanza.
È soprannominato “detersivo” per un suo tentativo di suicidio. Accanto a loro numerosi personaggi di sfondo come Seymour, Danielle, Karl, il musicista Nigel e gli insegnanti.
Ragazzi “diamante” perché il college è considerato esclusivo e di eccellenza, ma anche perché “chi ama senza paura è come un diamante”
Milo è eterosessuale, fidanzato con Valery, una ragazza che non riesce a vedere con continuità, ma con la quale ha di fatto una forte sintonia sia sessuale che emotiva: fra di loro qualcosa c’è, e nel loro ultimo incontro la ragazza gli comunica persino di essere incinta.
E in questo ultimo incontro, per la prima volta, Milo non sente reale desiderio per Valery, ma scopre che il suo pensiero è fisso su Francis.
Lentamente, Milo prende coscienza che il suo autentico amore è Francis, che è invece consapevolmente gay da molti anni. Come negli altri romanzi di Giulia, la passione fra i personaggi principali è dilazionata per la maggior parte del romanzo, per esplodere poi verso il finale in tutta la sua scatenata intensità. La stessa tecnica, che personalmente apprezzo molto, utilizzata ne “Il Collegio delle Ragazze Perdute”.
L’amore tra Milo e Francis sembra perfetto, anche se il lettore può provare simpatia per Valery, la ragazza innamorata lasciata da Milo con un figlio ancora da nascere. Più che Valery, è la passione di Francis per la musica e il gruppo Cage Free Cage che rischia di allontanare i due innamorati, anche se fra Francis e l’altro musicista Nigel non c’è niente.
Quella fra il futuro giudice Milo e Francis sarà solo una storia intensa, ma limitata al periodo dell’università, o un amore che li accompagnerà per tutta la vita? Questo lo lasciamo scoprire al lettore
Come ho amato Il collegio delle ragazze perdute, ho amato Il collegio dei ragazzi diamante. Giulia Amaranto è bravissima nel raccontare le mille sfumature dell’amore e il confine talvolta labile tra omosessualità e eterosessualità: ci innamoriamo di una persona, e non possiamo controllare chi sia, un uomo o una donna. In entrambi i romanzi, in particolare ne “Il Collegio dei ragazzi diamante” sia affronta anche la questione della fragilità psichica e delle tendenze suicidarie.
Rispetto ai lavori a metà fra romanzo e lungo racconto, come il comunque bellissimo Selvaggia voglia di lei e Lo sconosciuto che mi guarda, i due romanzi di formazione di Giulia Amaranto sono arricchiti da una buona caratterizzazione dei personaggi secondari e da un’ambientazione eccellente.
L’autrice si cimenta con la rivisitazione di un genere classico, il romanzo di formazione, con ottimi risultati. Letture da consigliare, nel quale siamo portati a identificarci nei personaggi anche se hanno vite diversissime dalle nostre, personaggi (in particolare Francis) caratterizzati da uno scavo psicologico solitamente non comune nel romance.
Nessun commento:
Posta un commento