Respiro Readers
vi segnaliamo l' uscita del romanzo
dell'autore italiano Armando Carravetta.
TITOLO: Trimalcione e il mistero di Plinio
AUTORE: Armando Carravetta
CASA EDITRICE: Aporema Edizioni
GENERE: Romanzo Storico
PAGINE: 206
PREZZO EBOOK: 3.00
PREZZO CARTACEO: 13.20
DATA USCITA : 21 Luglio 2020
Un romanzo storico ambientato nei tragici giorni dell'esplosione del Vesuvio del 79 d.C. che seppellì le cittadine di Pompei ed Ercolano. Il protagonista di questa avvincente storia è il liberto Gaio Pompeo Marcione, ovvero il Trimalcione punzecchiato da Petronio nel suo Satyricon. Armando Carravetta ci descrive un personaggio coraggioso e inquieto, già un po' in là con gli anni, ricco e amante della bella vita, e implicato in molte questioni che riguardano la stabilità dell'Impero. Quando il viceprefetto della flotta di Miseno lo convoca per parlargli di un misterioso omicidio accaduto in concomitanza con il fenomenale evento dell'esplosione del Vesuvio e con la partenza del generale Plinio il Vecchio, il nostro Gaio si mette subito al lavoro risolvere la questione. Comincia a indagare sul caso, ma a modo suo, ovvero attardandosi in lupanari e vicoli malfamati, oppure interrogando criminali da strapazzo, traffichini e prostitute braccio. Presto, però, arriva una brutta notizia: pare che Plinio, appena morto nei pressi del Vulcano, sia in qualche modo implicato con i fatti dell'omicidio. E non solo: un'ombra di sospetti si allarga intorno a molti ufficiali e senatori di Roma. Qualcuno sta ordendo un complotto ai danni dell'imperatore Tito...
Armando Carravetta firma un bel romanzo storico ricco di sfumature da thriller, rievocando una delle pagine più tragiche e sconvolgenti della storia romana.
L’aria era pesante e ricca di un pulviscolo che rendeva fastidiosa la respirazione e riduceva la luce del sole. Il Vesuvio si vedeva a malapena, quasi come un’ombra, probabilmente proprio a causa della polvere emessa dalla sua bocca. Sembrava ancora assurdo che quel grande rilievo, per anni ammirato sotto il sereno aspetto di un monte vestito di vigne e boschi, gettasse ora dalla sua vetta squarciata un nembo immane e infuocato di scorie e lapilli sulla fertile provincia campana e sul mare.
Incredibile a dirsi, ma la montagna aveva cambiato la sua forma, presentando un nuovo cratere dalla parte del mare, da cui fuoriusciva un imponente pennacchio di fumo. Gaio ripensò a Plinio, il grande naturalista e navarca della flotta misenate, accampato chissà dove sotto quel pericolo di fumo e fuoco. Si ripromise che sarebbe passato di nuovo presso il comando della flotta, per avere sue notizie.
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