mercoledì 8 luglio 2020

Recensione Romanzo - BY ANDREA - IL COLLEGIO DELLE RAGAZZE PERDUTE di Giulia Amaranto


















Ofelia studia in un prestigioso collegio femminile. È figlia di genitori famosi e, come le altre studentesse ricche, fa parte del gruppo delle Ninfee. Nel collegio c'è anche il gruppo delle Perdute, composto da ragazze talentuose ma provenienti da famiglie disagiate. Le Ninfee disprezzano le Perdute e seguono un'assurda regola: rivolgono loro la parola solo per umiliarle. Ofelia non si è mai ribellata a questa regola, ma nutre ammirazione per una Perduta, Alexandra Nanskij, detta il Ghepardo Bianco, una pittrice che si veste da uomo. Infrangendo la regola, Ofelia si avvicinerà a Nanskij. La loro amicizia si tramuterà in un amore segreto e per le due ragazze sarà impossibile tentare di non cadere in questa passione. Da quel momento le loro vite si avvieranno verso una strada tanto straordinaria quanto pericolosa...
Disse così, poi lasciò cadere la bottiglia sulla sabbia e mi prese il viso tra le mani. La sua bocca mi coinvolse in un bacio che fu come lo scoppio di mille vetri. Spiazzante, pericoloso... da non sapere più dove mettere a riparo il cuore. Non mi curavo più di niente, in quel momento. Volevo solo camminare in mezzo a quei vetri, romperne altri ancora. Nessun altro nome, nessun'altra immagine intercettò la mia eccitazione: solo lei, solo Nanskij...









Il Collegio delle Ragazze Perdute si distingue dagli altri romance di Giulia Amaranto per la straordinaria ambientazione in un mondo nello stesso tempo contemporaneo (all’inizio si evocano gli smartphone e internet, dei quali ci dimentichiamo subito per immergerci in un’atmosfera d’altri tempi) e favolistico: è ambientato nell’Accademia Reale del New Heakon, un paese immaginario, “fondata dall’ultima regina prima della fine della monarchia. Il Collegio è un’accademia femminile nella quale le ragazze, tra i 18 e i 22 anni, studiano musica, arte e danza. Le ragazze sono rigidamente divise in due gruppi, le Ninfee, provenienti da famiglie agiate e potenti, e le Perdute, figlie di famiglie disagiate, ma dotate di un talento artistico speciale. Le Ninfee e le Perdute non si mischiano mai fra di loro, e le prime rivolgono la parola alle seconde solo per umiliarle, praticando verso di loro una sorta di bullismo permanente, ma in realtà le invidiano per il loro talento straordinario. Ofelia Hunter, detta Off, è una Ninfea, figlia di genitori ricchi e famosi, così come Keira, la più spietata nei confronti delle Perdute. Ofelia trova insensata questa divisione e ammira segretamente la libertà e la fierezza della Perdute. Tra di loro c’è una ragazza speciale, Alexandra Nanskji detta il Ghepardo Bianco per il suo portamento elegante e fiero. Altissima, dall’aspetto lievemente androgino, Alexandra, che curiosamente viene chiamata per quasi tutto il testo con il cognome, frequenta il corso di Storia dell’Arte, è una pittrice e dietro l’atteggiamento libero e spavaldo nasconde una tragica storia familiare, fatta di abusi e tentativi di “calpestare il suo sogno”, in particolare da parte del padre. Ofelia, che preferisce essere chiamata Off, ha avuto una sola esperienza d’amore breve e insignificante, e nel Collegio prova i primi veri turbamenti per il professore quarantenne Ulay. Per avvicinarlo chiede consiglio proprio all’affascinante Ghepardo Bianco. Tra Off e Nanskji, che non nasconde la sua preferenza netta per le ragazze, nasce un’amicizia amorosa che per qualche tempo si trascina nell’ambiguità. L’approccio di Off verso il professore, suggerito da Nanskji (un biglietto con la dichiarazione d’amore inserito in un libro) ha successo, la ragazza e il professor Ulay si incontrano, si baciano e stanno per andare oltre….ma è in quel momento che Off si accorge che l’eccitazione che sta provando non è dovuta a quell’incontro, ma al pensiero di Nanski. E un nuovo turbamento Off lo prova quando scopre proprio la rigidissima e “classista” Keira incontrarsi segretamente con Nanskji nel frutteto del collegio, di notte, di nascosto dalle compagne di stanza. Nati come provocazione, per Keira questi incontri si trasformano in una vera e propria dipendenza affettiva e sessuale, che lei nega pervicacemente anche a se stessa, mentre per Nanskji non sono così significativi. E’ l’arte a favorire i primi approcci tra Off e Nanskij: la ragazza resta incantata dalle opere del Ghepardo Bianco, che ricordano autori come Bacon per intensità emotiva e come Klimt per eleganza. L’amore che sboccia lentamente fra di loro, a differenza di quello fittizio di Off per il professore (come le dice Nanskji, in realtà è innamorata dell’arte) e di quello tossico di Keira per Nanskji, è meraviglioso e assoluto, coinvolge i sensi, i sentimenti più profondi, la stessa arte che le ha fatte incontrare. Un amore travolgente, che spezza ogni barriera, non solo quella mentali di Off, che non aveva mai preso in considerazione l’idea di poter amare una ragazza con questa intensità fisica e mentale, ma anche quella fra le Ninfee e le Perdute. In una delle ultime “riunioni del venerdi” delle Ninfee, la linea di Off di aprire il cuore a tutte le Perdute, ragazze come loro, nello stesso tempo più sfortunate e più talentuose, prevale su quella dell’ipocrita Keira, che le disprezza a parole, ma in realtà è gelosa di Nanskji.
In attesa delle celebrazioni per il bicentenario del Collegio di New Heaton, Off e Nanskji vivono con intensità assoluta il loro amore. In un passaggio straordinario e commovente, Nanskji chiede a Off di lasciarle una goccia del suo sangue fra i colori, per avere nell’opera, che si intitolerà Vita, anche una parte di lei. Sembra tutto perfetto, ma due ombre incombono sul loro amore: il professor Ulay e Keira, entrambi gelosissimi anche se lo manifestano in modo diverso.
Riusciranno Ofelia e Nanskji a vivere con gioia e pienezza il loro sogno d’amore?
La sua bocca mi coinvolse in un bacio che fu come uno scoppio di mille vetri. Spiazzante, pericoloso…da non sapere dove mettere a riparo il cuore. Non mi curavo più di niente, in quel momento. Volevo solo camminare in mezzo a quei vetri, romperne ancora. Solo questa frase straordinaria, manifesto della potenza trasformatrice e trascendente dell’amore, soprattutto quando giunge inaspettato, potrebbe valere la lettura del libro.
Il Collegio delle Ragazze Perdute è nell’insieme un vero gioiello letterario, intenso, commovente, con una scrittura misurata e perfetta. Mi è sembrato per un giorno di trovarmi là dentro con queste ragazze e vivere le emozioni che hanno vissuto loro. I personaggi di Off, buona e aperta, ma un po’ timida, di Nanskji, libera e fiera della sua arte e dei suoi amori, e anche di Keira, persa in un amore reso da lei tossico per la volontà di reprimere la sua vera natura, sono straordinari. In particolare ho amato il personaggio di Nanskji, nel suo equilibrio tra la fierezza del Ghepardo Bianco e la fragilità di una ragazza di periferia cresciuta in un ambiente familiare tossico, che ha avuto tuttavia la forza di inseguire il suo sogno. Nanskji è anche l’unica che non finge con se stessa e ammette di amare le ragazze, a differenza di Off e Keira. Una nota di merito anche per le numerose scene che descrivono gli incontri d’amore tra Off e Nanskji: rispetto agli altri lavori di Giulia, il linguaggio usato è intenso, ma meno esplicito rispetto a altri testi: questo a mio avviso, quel descrivere minuziosamente (come se anche noi stessimo vivendo con loro quell’esperienza) ma con parole più delicate e allusive, le rende ancora più coinvolgenti.
Il Collegio delle Ragazze Perdute è inoltre da consigliare anche agli amanti dell’arte, per i riferimenti ripetuti a autori come Bacon, Giacometti e Klimt, e affronta anche temi psico-sociali, come il bullismo e l’assurdità di dividere le persone per categorie basate sulla classe sociale, sull’etnia, sugli orientamenti sessuali. La divisione artificiosa tra le Ninfee e le Perdute è la metafora perfetta di ogni razzismo e di ogni discriminazione insensata. Solo la potenza dell’Amore è capace, come dimostrano Off e Nanskji, che noi non siamo quello che facciamo, l’orientamento sessuale che abbiamo (o crediamo di avere fino a prova contraria), il luogo dove nasciamo, la lingua che parliamo, ma siamo persone uniche e irripetibili, e questo lo capiamo quando viviamo il miracolo di un incontro come quello tra Off e Nanskji.
Pur avendo apprezzato tutti i lavori di Giulia Amaranto, ho trovato Il Collegio delle Ragazze Perdute straordinario. Un’ambientazione originale che ci fa sognare, personaggi di grande spessore psicologico, un linguaggio come sempre conciso e nello stesso tempo intenso e misurato nelle scene erotiche. Il Collegio delle Ragazze Perdute ha toccato davvero le corde più profonde del mio cuore.














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