martedì 16 giugno 2020

Recensione Romanzo - BY ANDREA - PIANGI ARTE DAGLI OCCHI di Elisa Fumis
















Il bisogno di evadere dalla tanto odiata città e di ricevere l’affetto sperato, la solitudine, i ricordi e le sensazioni che non si possono cancellare danno origine a un’antologia poetica intima e malinconica.
La scrittura, dal profondo impatto visivo, nasconde una delicatezza insolita e una tormentata esigenza nel cuore dell’autrice: essere vista e non soltanto guardata.
Vista da te che piangi arte dagli occhi.










“Piangi arte dagli occhi. Pensieri e Poesie” di Elisa Fumis è una suggestiva raccolta di componimenti poetici, nei quali l’autrice ci apre il suo cuore e ci racconta lo struggimento di un amore “a distanza” non per imposizione esterna, come è avvenuto per molti negli ultimi mesi, ma per un sentimento che la stessa autrice rivela essere non dichiarato non solo all’altra persona, ma neppure a sé stessa, fino al momento in cui ha deciso di condividerlo con i lettori.
Lo splendido titolo suggerisce che la persona per la quale la protagonista prova questi sentimenti così intensi abbia a che fare col mondo dell’arte
Un viaggio intimo e commovente nell’anima sensibile, fragile e tormentata dall’autrice, nel suo bruciante desiderio di essere non solo guardata con indifferenza, ma “vista” e amata da una persona per la quale invece sembra essere come “trasparente”.
E non c’è nulla di peggio che essere invisibili agli occhi di chi amiamo.
Elisa confessa di aver negato per un lungo periodo a sé stessa questi sentimenti, per poi vederli riemergere all’improvviso lo scorso giugno, sentendo il bisogno di condividerli con i lettori. Il lungo periodo di isolamento e di sospensione della vita ci ha davvero insegnato qualcosa?
Forse che i sentimenti d’amore, o anche di affetto o di amicizia, non vanno mai compressi e tenuti per sé, ma dichiarati, anche a costo di correre il rischio di restarne feriti o bruciati.
La lettura di questi componimenti mi ha profondamente emozionato. Si tratta in larga parte di poesie in verso libero, un vero e proprio monologo interiore, un percorso di crescita personale. Ci sono frasi particolarmente potenti come “le giornate scivolano feroci in un’unica direzione senza neppure un brandello d’amore” o “senza accorgercene, ci eravamo fatti gentilezze, che erano come carezze sul cuore”. Quante volte ci è capitato, se siamo innamorati di una persona, di scambiare una piccola gentilezza gratuita in un gesto d’amore?
Lungo tutto questo meraviglioso monologo poetico, la protagonista si annulla nel sentimento per una persona incapace di vedere la bellezza, l’amore, la sensibilità, la delicatezza che vivono dentro di lei. Una persona che sembra avere una vita diversa dalla sua, molto attiva e dinamica (si capisce ad esempio dal riferimento ai viaggi e alle barche) mentre lei si sente prigioniera di una città che non ama e di questi sentimenti mai dichiarati ed espressi. “Stesse strade, occhi diversi” “Guardarsi senza vedersi”. Lei, la protagonista dei componimenti di Elisa, si sente invisibile agli occhi della persona amata. Una condizione che quasi tutti abbiamo provato e che fa quasi più male dell’essere odiati. Passi accanto a chi ami in modo incondizionato, e lui/lei neanche ti “vede”. Sono le situazioni nelle quali un amore che ci acceca ci porta a vedere in un sorriso o in un gesto di gentilezza un’apertura, una possibilità che invece non c’è. Il rischio è di arrivare a una dipendenza affettiva unilaterale, mentre altre possibilità di amore e felicità ci passano accanto, a noi neppure ce ne accorgiamo.
E per questo che nell’ultimo componimento “Un sabato qualunque” la protagonista decide di lasciar andare questo sentimento, bello e potente, ma in qualche modo disperato, e “cercare la sua stella, seguire la sua strada” da sola. Una fine che è anche un nuovo inizio, un’apertura a nuovi incontri, nuovi amori, nuove occasioni di felicità.
Piangi Arte dagli occhi” è un testo poetico che segue però una sorta di trama come se fosse un’opera in prosa. La contaminazione tra il linguaggio della poesia e quello del racconto o del romanzo lo abbiamo già incontrato in “Vendere un cuore al mercato nero e altri racconti” di Elisa Fumis e “Semper Vivum” di Arianna Patelli. Qua i componimenti poetici seguono una narrazione, che ci porta dentro il cuore e l’anima della protagonista, che accompagniamo dal suo amore senza speranza che sembra distruggerla lentamente a un processo di apertura verso il mondo esterno e alle nuove possibilità di amore e felicità.
Una lettura breve, ma di grandissima intensità emotiva e scritta con uno stile quasi cinematografico per la potenza delle immagini evocate nei componimenti: io mi sono immaginato la ragazza sola al parco a piangere e la persona della quale è innamorata a condurre una barca facendo un’intensa vita sociale, come se avessero uno stile di esistenza completamente incompatibile. Ma l’amore non riesce a cogliere queste differenze…
Una lettura molto toccante, snella come pagine, ma profonda come contenuto e con la particolarità di una vera e proprio trama costruita tramite componimenti in sequenza logica. Alla fine, il lettore non può che amare questa ragazza gentile e fragile che ci ha aperto il suo cuore. E’ lei stessa a “piangere” arte e poesia dagli occhi.















3 commenti:

  1. Non leggo le poesie, e non mi ritengo una esperta, ma la tua recensione l'ho letta con piacere, molto bella. E mi hai incuriosita ;)

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    1. Ciao.
      Sono contenta che la mia opera ti abbia incuriosita. Se hai l'abbonamento a Kindle Unlimited, potresti provare a leggerla. Grazie.

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  2. Grazie mille per la bellissima recensione!

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