Sembra essere un caso a fermare i passi inquieti della giovane Friede davanti alla finestra della libreria attraverso la quale Vera, l'anziana proprietaria, la invita ad entrare. Friede, trincerata nell'abituale riluttanza con cui accoglie ogni novità, si trova a un tempo destabilizzata e attratta dalla familiarità con cui la donna la apostrofa.
Accetterà per prima cosa il libro che lei vuole regalarle, accetterà la propria curiosità e l'impulso a tornare altre volte al negozio.
Scoprirà così che Vera ha conosciuto Frei, suo fratello gemello, che anche lui aveva frequentato la libreria e che, come amava ripetere quando era ancora vivo, persino lì aveva lasciato un segno di se.
Friede comincia quindi a cercare le tracce del suo passaggio, immergendosi nella ricerca al punto da essere quasi sopraffatta dal peso dei ricordi, in una affannosa risalita verso il presente.
Durante la sua apnea, però, la vita del negozio comincia irrimediabilmente a cambiare.
Friede
è una ragazza in crisi, è come se avesse il cuore chiuso dopo la
morte del fratello gemello Frei al quale era legatissima. Un giorno
passa accanto a una piccola libreria dove si vendono libri usati.
Friede entra, attratta da qualcosa di inspiegabile e dal sorriso
dell’anziana proprietaria Vera. Friede inizia ad aprirsi,
accettando il libro che Vera le regala. Troverà un’oasi di amore e
gentilezza, un luogo magico dove i clienti sono “ospiti” ai quali
viene servito il thè. Prima di morire, Frei desiderava ardentemente
“lasciare un segno di sé in ogni cosa fatta”. E in quella
piccola libreria, il fratello di Friede aveva lasciato un segno
indelebile. Immergendosi nella ricerca dei segni lasciati da Frei, la
ragazza si affeziona sempre di più a Vera. E quando la vecchiaia
inizia a toglierle la lucidità e i ricordi, Friede e gli altri
protagonisti del libro le si stringono attorno con tutto l’amore
possibile.
Il
libro di Arianna è apparentemente ambientato nel mondo
contemporaneo, ci sono le gite turistiche, i pc, le mail, ma in
realtà Semper
Vivum
è un viaggio interiore nell’animo dei protagonisti. Il tempo in
cui si svolge è come circolare, indefinito e sospeso. I nomi dei
personaggi (Friede, Frei, Felix, Renoir, Vera, Mathieu) non sono
riconducibili a una lingua definita. Io ho letto il libro di Arianna
a fine Aprile, nei lunghi giorni irreali di vita sospesa, di
solitudine, di abbracci spezzati. E la lettura di Semper Vivum,
nonostante i toni prevalentemente drammatici, è stata per me un
momento di liberazione interiore. Mi ha comunicato un potente
messaggio di rinascita. Prima o poi bisogna rimuovere il cartello
“Chiuso per lutto”. Una libreria non può restare chiusa per
sempre. La vita rinasce, deve rinascere sempre. Questo è per me il
messaggio di Semper
Vivum.
E per usare le parole di Arianna, in ognuno prima o poi esplode il
desiderio di “disubbidire alla morte e alla solitudine, aprire,
fare sbocciare i fiori secchi”. E come scoprirà Friede, la
rinascita della libreria grazie a lei era l’autentica eredità di
Vera. Io sono rimasto profondamente emozionato dalla lettura di
Semper Vivum proprio per il suo messaggio di rinascita. Mi sono
immerso in una vacanza della mente e del cuore, lontano
dall’opprimente pressione dell’attualità e di un mondo esterno
che non solo oggi, ma da anni ci impedisce di curare la nostra
interiorità.
Un
gioiello è lo stile di Arianna, una prosa delicata ed elegante,
costantemente velata di poesia. E Arianna ci regala delle preziose
oasi poetiche nella forma delle “cartoline”. Chi leggerà Semper
Vivum
avrà il piacere di immergersi in piccoli deliziosi momenti di
poesia.
Una
lettura che consiglio a tutti, ma in particolare a tutte le persone
che non desiderano altro che vedere la fine di questo lungo inverno
del cuore per incamminarsi verso l’alba nuova primavera della vita.
E che amano lasciare un segno di sé in tutte le cose che fanno.
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