Respiro Readers
vi segnaliamo il romanzo
dell'autrice italiana Daniela Serpotta.
TITOLO: Io voglio solo te
AUTRICE: Daniela Serpotta
CASA EDITRICE: Dri Editore
GENERE: Romance Storico
PAGINE: 306
PREZZO EBOOK: 2.99
PREZZO CARTACEO: 15.98
DATA USCITA: 14 Ottobre 2019
Torino 1860
Giulian, figlio illegittimo del conte Bricherasio, vuole essere padrone della sua vita e
condurla alle proprie regole.
La sua esistenza sembra scorrere serenamente in quel di Genova dove, insieme ad un
socio, ha fondato un’importante compagnia di navigazione.
Dopo due anni di emarginazione dall’alta società Torinese, a seguito di un clamoroso
scandalo per aver vendicato un amico, viene richiamato nella capitale dal capo dei
servizi segreti piemontesi.
Quest’ultimo lo riceve nella sua villa di campagna dove Giulian si scontra
verbalmente con la cugina del padrone di casa, Vittoria Belgioioso.
Tra i due volano scintille. L’imponenza caratteriale di entrambi li conduce a
detestarsi apertamente ma gli eventi storici li coinvolgeranno in una piega inaspettata.
Un’amica particolare di Vittoria rivela alla giovane delle informazioni riservate che,
suo malgrado, metteranno in pericolo l’incolumità della giovane pupilla e di Giulian.
Ormai coinvolti nei piani di Cavour, diventano le pedine perfette di un progetto per
liberare il sud Italia dai Borboni.
Vittoria lo raggiunse e gli rivolse un sorriso ironico. «Dite la verità vi disturba vedermi qui al
centro di un intrigo. Pensate che solo gli uomini siano capaci di gestire certe situazioni. Be’
lasciate che vi chiarisca che io non ho padroni e faccio ciò che mi pare.»
Alzò un dito battendolo sul muscoloso torace del suo avversario, messo in evidenza dalla
delicata camicia bianca di lino che affiorava dai risvolti della giacca «E ne voi, ne nessun altro,
può dirmi cosa posso o non posso fare.»
Giulian lasciò andare il mantello, che cadde ai loro piedi, e afferrò la mano non lasciandola
immediatamente ma alzando di qualche tono il volume della voce.
«Se aveste un po’ di cervello in quella zucca vuota non mi provochereste. Siete solo una
mocciosa viziata.»
Gli lasciò la mano e si allontanò verso la porta per sorvegliarla. Diede un rapido sguardo oltre
l'uscio e ritornò indietro «Non vi rendete conto dei rischi che state correndo? Questo non è un
gioco. Non siamo nel bel mezzo di uno dei vostri libri, dove il lieto fine è a portata di mano. Ci
sono uomini là fuori che farebbero qualsiasi cosa per non far trapelare ciò che la vostra amica
ha scoperto.»
Notando il cipiglio irritato della donna che lo stava ascoltando, rincarò «La vostra famiglia
avrebbe dovuto darvi una lezione molto tempo fa. In modo che non foste sempre così,
maledettamente, sventata.»
Ad un tratto si rese conto che il suo ardore non nasceva soltanto dalla preoccupazione per una
donna, che a tutti gli effetti non era nulla per lui, ma dall’insana voglia che lei gli appartenesse
anima e corpo.
Quel corpo favoloso che gli faceva schizzare gli occhi dalle orbite, ogni volta che gli appariva
davanti, sembrava togliergli il bene dell’intelletto. Ma sapeva di non essere in grado di darle
quella felicità a cui aveva diritto.
Come se avesse letto ciò che stava pensando sul suo viso, Vittoria strinse i pugni quasi urlando
«Davvero pensate che battermi sarebbe la cosa migliore da fare. Non avete nessun’altra idea in
mente?» Era fuori di se. Avrebbe voluto spaccargli la testa per fargli ammettere che, in fondo,
lei gli piaceva. Mosse un passo verso di lui ma inciampò sul mantello.
Giulian riuscì ad afferrarla prima che cadesse ma sfortunatamente il loro equilibrio era precario
e rovinarono insieme sul pavimento.
Si ritrovarono in una posizione alquanto scandalosa. La schiena di lui era sul pavimento mentre
lei gli era finita a cavalcioni.
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