Adam ha ventiquattro anni e una malattia che non gli lascia scampo.
Fin dai primi sintomi, egli sente un richiamo: è una rosa, un’entità astratta che crede esista solo nella sua mente e che lo attira a sé, invitandolo a cercarla, esattamente come accadeva in una vecchia favola che sua madre gli raccontava quando era bambino.
Secondo questa storia la rosa sta morendo e, solo raggiungendola, egli avrà salva la vita e troverà nuova speranza per il futuro.
Seppur conscio della follia insita in tutto questo, Adam, disperato, rapisce Amelia, il medico che l’ha curato durante il ricovero in ospedale, e la obbliga a intraprendere insieme a lui un lungo viaggio per trovarla.
Un confine di stato dopo l’altro, la rosa sembra volerli aiutare e guidare con inquietanti indizi, inizialmente incomprensibili, ma che loro continuano a seguire coscienti di quei sentimenti forti da cui loro stessi non possono più scappare…
Un romanzo che inizialmente mi ha lasciata un attimo perplessa, non capivo dove volesse arrivare, ma non mi sono scoraggiata e ho continuato a leggere... E ho fatto bene! Perché mi sono trovata coinvolta emotivamente in ogni singolo rigo di questo romanzo.
Emozioni, suspance, e tanta speranza. E soprattutto un pizzico di sana magia, rendono questo libro accattivante.
Questo romanzo sembra sussurrato ad ogni passo un "Credi, non smettere di farlo" e quando sono arrivata alla fine, le lacrime agli occhi sono state la chiara testimonianza che il messaggio mi è arrivato e che l'autrice ha fatto centro.
Consigliato!!!
Nessun commento:
Posta un commento