Respiro Readers
vi segnaliamo l'uscita del romanzo
dell'autore italiano Giacomo Tramontano.
TITOLO: La banda degli sconfitti
AUTORE: Giacomo Tramontano
CASA EDITRICE: Scatole Parlanti
GENERE: Narrativa
PAGINE: 124
DATA USCITA: 23 Novembre 2018
"Gioca sempre a testa alta". Un consiglio prezioso che viene impresso dal capitano della Roma su un pallone da calcio destinato a Tommaso, ragazzino che si avvicina all'età adolescenziale in un contesto difficile come quello della periferia capitolina. Quelle parole diventano un monito a non arrendersi di fronte ai soprusi che lui e la sua famiglia devono subire dalla malavita locale, organizzazione capace di stabilire il confine tra la sopravvivenza e la totale sopraffazione. Tommaso, aspirante calciatore di talento, ha perso il padre a causa di un agguato tanto violento quanto inspiegabile. Col supporto del suo piccolo gruppo di amici, decide di introdursi nel torbido pur di scoprire gli autori dell'omicidio, spinto anche dalla volontà di recuperare quel pallone che gli era stato regalato proprio dal papà. Tra il campetto e i palazzi del quartiere, non mancheranno i momenti per interrogarsi su cosa voglia dire avvicinarsi all'età adulta nel panorama di un'infanzia rubata.
Iniziai a sentire un po’ d’ansia mista ad adrenalina, era la partita più importante che avessi mai fatto su quella spianata di cemento e in uno slancio di fiducia pensai che da quel giorno in poi avrei provato a seguire quel sogno in cui mio padre credeva forse più di me: quello di giocare un giorno in un campo vero, d’erba, con le tribune. Guardai le mie scarpe di tela bianche, quasi bucate nella parte interna, e per un attimo vidi un futuro nel quale avrei indossato scarpini fosforescenti e lucidi.
Ma ora quelle erano le mie scarpe ed erano poggiate su quel campetto rovinato e dimenticato. Però era il mio campetto. Era lì che quelle scarpe dovevano correre e saltare e calciare. Pensai che in fondo non era così male. Che alla fine in qualche modo si può essere contenti nel posto in cui si sta.
D’altronde, quando vedevo alla televisione un gol della Serie A i giocatori esultavano esattamente come facevamo noi durante le nostre partite, non sembrava una felicità più grande. Pensai che forse la felicità si abbassa e si alza a seconda di dove uno si trova, in modo che tutti possano con un minimo sforzo acchiapparne un po’.
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